Contributi

Incomprensioni

di Luca Frediani 29 Giugno 2016

Un giorno mi presento ad un colloquio di lavoro per un’importante azienda di telecomunicazioni seguendo un annuncio trovato su internet. Cento persone per un solo posto.
Nell’annuncio si cercava un esperto di database e linguaggi web. Tutto molto generico.

Non ho ancora finito gli studi, vado a vedere di cosa si tratta questo lavoro un po’ per gioco, un po’ per sfida al sistema dei “pezzi di carta” e un po’ per sbruffoneria di ventenne.

Ci fanno un test di PNL. “Ti piacciono i fiori?”, “Se il capo ti chiede di fermarti un’ora in più, accetti?”.

Passo. Sono nei 30.
Colloquio con la direzione del personale “Si presenti per il colloquio con l’ Eich Ar” (HR), mi figuro un signore di nome Lay Charl ch mi chiede se so suonare qualche strumento. No, non sarà così, non è possibile.
Due ragazze con fare da psicologa mi chiedono cosa faccio nel tempo libero e cosa mi aspetto dal futuro. Che queste due ci stiano provando?

Passo, sono nei 15.
“Si presenti per un piccolo test”. Mi immagino pieno di tubi che corro su un tapis roulant. Invece è un semplice test tecnico che mi viene presentato come “skill test“. Mi ero preparato per una 5 chilometri, rispondo come capita alle domande e consegno il foglio.

Passo. Sono nei 5.
Colloquio con i miei futuri colleghi e inizio, forse, a capire cosa dovrei andare a fare in questa azienda. Dovrò parlare con “il team leader del reparto building and software“. Rispondo che, si, ok, ci sarò, non so a fare cosa ma fin’ora, finchè si è trattato di parlare, me la sono cavata alla grande. E senza una laurea in tasca.
Incontro due tipi stralunati che mi dicono subito che il mio “skill test” è uno dei meno peggiori del lotto. Mi illustrano quello che dovrebbe diventare il mio lavoro, sarò a fianco dell’ ing. F. alla prese con il “building“.
“Costruzione”, penso.
Reparto “costruzione e software”, ripeto nella mia mente. Mi piace: progettazione e realizzazione di software, dico tra me e me. Non posso desiderare di meglio in questo momento della mia carriera.
Non ascolto quasi più niente ma questi due, anzi, solo l’ing. F. visto che l’altro tizio scribacchia qualcosa al suo portatile e nemmeno alza gli occhi, mi parlano di “building“, “customer care“, “customer satisfaction“, “apertura di un claim” e “discrepancy report“. Annuisco.

Passo. Sono il prescelto.
Unico non laureato dei 100, unico under 21, unico che, secondo i due tizi, le due ragazze e chiunque abbia letto quel che ho scritto, ci può capire qualcosa di questa “costruzione”.

Discutiamo il contratto. Mi va bene tutto, nove mesi full time e domani cominciamo, dai.
Rileggo il contratto a casa. Mansione: “addetto billing and software“. Billing…hanno sbagliato a scrivere?

Primo giorno di lavoro. Mi consegnano un badge su cui c’è scritto il mio nome e “billing and software“, sulla porta dell’ufficio che condividerò con altri cinque colleghi (tra cui l’ing. F.) la stessa scritta “billing“.
Mi bastano pochi minuti per scoprire che sono stato mandato a lavorare nella parte informatica della fatturazione.
Mi barcameno fra listini prezzi, iva agevolate, scontistiche, “customer-roba“… duro sei mesi poi l’ing. F., visibilmente sollevato, mi spedisce a tappare provvisoriamente il posto di un dimissionario nello scantinato vicino alla sala server: l’ufficio “Ar and Di” (R&D).
Questa volta non mi fregano: “che roba è?”
“Ricerca e sviluppo, creazione e manutenzione dei programmi interni all’azienda. Il gestionale che usano al billing? Lo abbiamo fatto noi. Quello che usano in amministrazione e al customer care? Fatto da noi anche quello”

Ecco, ora si che sono al mio posto!
Passa qualche giorno, il capo dell’ R&D chiede di trattenermi e l’ing. F. non fa nessuna resistenza.

Due mesi dopo l’amministratore delegato ci informa, tramite una laconica email, che per ragioni di budget il reparto R&D verrà smantellato e il software gestito e prodotto da una ditta esterna. Tutti gli impiegati del reparto verranno “riposizionati” fino a scadenza contrattuale.

Torno al mio posto originario. Trascorro l’ultimo mese rimettendomi in pari con l’università. Mi laureo. Saluto tutti.

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Informatico convertito al settore lapideo e con la passione per la Cina e il vino. Ogni tanto scrive un po' di roba su www.lucafrediani.info

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