BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 30/10/2006

IL COMPLEXMANAGER E L'ARTECNICA DI PRENDERE DECISIONI

di Nicola Antonucci

In definitiva, nessuno può trarre dalle cose, libri compresi, altro che quello che già sa. Chi non ha accesso per esperienza a certe cose, non ha neppure orecchie per udirle.

Friedrich Nietzsche, Ecce Homo, 1888.

 

Qui inizia un viaggio a puntate verso l'applicazione pragmatica della Teoria della Complessità e del Caos (TdCC) attraverso l’impiego necessario dellaTeoria dei Giochi (TdG) e delleScienze Cognitive (SC), con una proposta di convergenza in unApproccio Cognitivo ai Giochi Complessi.

I managers, ispirati da un sano pragmatismo, hanno imparato a diffidare di tanti bei termini, interessanti concetti e brillanti presentazioni, prive però di conseguenze comportamentali sostenibili e di risultati misurabili.

Bei concetti che conducono spesso all’alibi anti-costruttivista della rassegnata passività di fronte all’imprevedibilità dei fenomeni complessi, oppure, al contrario, all’accanimento semplificativo e/o dirigistico nella presunzione di ridurre la complessità – in realtà esacerbandola in reazioni talvolta telluriche!

Dopo la curiosità, al manager non rimane altro che tornare al proprio lavoro di prendere quotidiane decisioni come prima, quando va bene; talvolta, invece, torna più confuso da nuovi approcci, visioni ed esperienze – altrui! E’ raro – un’eufemismo, qui – che il manager apprenda anche un minimo di principi e criteri dell’ormai riconosciuta Teoria dei Giochi, necessaria per affrontare dilemmi e decisioni seriamente.

Per costruire i Managers della Complessità – i ComplexManagers - superando l'attuale legittima diffidenza nei confronti della neonata disciplina scientifica della TdCC, è necessario coniugare questa disciplina con la matematica TdG, senza la quale la prima rimane sterile dal punto di vista decisionale. 

Anzi, la TdCC senza il supporto della TdG conduce quasi sempre a forme di esitazione senza decisione, di stallo decisionale, di ‘catatonia’ di fronte agli esisti della Complessità: imprevedibilità, sensibilità alle condizioni iniziali, segnali deboli, “effetto farfalla”…

Il ComplexManager deve trovare la strada delle decisioni con esitazione – esitazione imposta dalla consapevolezza della complessità delle situazioni e dalla valutazione scientifica dei dilemmi, che solo la TdG permette.

La TdCC è sterile – se non paralizzante – per chiunque non l’affronti come una nuova Teoria dei Giochi Complessi.

Il nuovo approccio qui proposto, inoltre, può essere ottimizzato con la consapevolezza di un’ulteriore disciplina scientifica di recente sviluppo: le Scienze Cognitive – un ‘mosaico’ di discipline che studiano i limiti, le caratteristiche e le potenzialità dell’Essere Umano di conoscere, pensare e, quindi, decidere.

Le SC hanno fortemente ridimensionato, come vedremo, la più grande presunzione umana, vaneggiata da Pico della Mirandola: il libero arbitrio.

Lo scopo di questa serie di puntate è fornire una sintesi pratica e operativa di tali discipline, e fornire così ai managers che intendono affrontare progettualmente la complessità una Bussola per Obiettivi di Benessere per sé, per i colleghi, per l’azienda, per il bilancio…

From Chaos to Cash Flow!

I temi saranno affrontati con il Metodo Workolistic ® basato su interdisciplinarità, corrispondenze emotive e cognitive, multimedialità (testo+immagini+audio; gli inserti video seguiranno nelle prossime puntate).

Ogni tema verrà scomposto, e richiamato con specifiche immagini,in:

 Scuola Atene Icona

Tesi

C_icona

Breve commento, spunto per ulteriori appronfondimenti

Pellicola_icona

Citazione evocativa (testo, immagini, audio - a breve anche video)

Giano_icona

Managers 'agli estremi': sig. A e sig. Z

Ufficio_icona

Manager tipico attuale: il SimplexManager

Cervello_icona

Discipline Scientifiche necessarie all'approfondimento della Tesi.

Ogni termine scientifico utilizzato (per es.: circolarità, attrattori caotici, frattali, massiminimo, strategie miste, credenze, memetica, principio di pertinenza, catatonia,…) verrà supportato da una essenziale base teorica e, soprattutto, da una esemplificazione operativa – per applicarli praticamente nelle piccole e grandi decisioni del lavoro (e della vita).

Adeguati glossario e bibliografia accompagneranno il lettore.

L’esito auspicato di questi testi è di diffondere tra i managers un’Etica della Conoscenza (Vedi Persone & Conoscenze, Giugno 2005), ossia un 'manifesto' dei manager della complessità che li sproni alla conoscenza, all’aggiornamento e all’approfondimento scientifico, finalizzati a migliori equilibri professionali, aziendali, esistenziali.

LINK ALLAI  PUNTATA     

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