"Ma Leopold
Bloom mangiava con gran gusto le interiora di animali e di volatili.
Gli piaceva la spessa minestra di rigaglie, gozzi piccanti, un cuore
ripieno arrosto, fette di fegato impanate e fritte, uova di merluzzo
fritte. Più di tutto gli piacevano i rognoni di castrato alla griglia
che gli lasciavano nel palato un fine gusto durina leggermente
aromatica."
James Joyce, Ulysses
Un giorno mi venne
in mente che il mondo non si può raffigurare come nei romanzi di un
tempo, per così dire dal punto di vista di un unico scrittore; il
mondo era andato a pezzi, e solo se si aveva il coraggio di mostrarlo
nella sua frammentazione era possibile dare di esso una immagine veritiera."
Elias Canetti (a
proposito di Autodafè)
La
stessa complessità dei sistemi rende impossibile restituire immagini
complete, esaustive.
Lorganizzazione, proprio perchè il suo
fine è vivere e produrre, non può fermarsi a guardare e a descrivere
se stessa. Eppure dal suo interno dal suo ventre e dai suoi
sotterranei emergono immagini e rappresentazioni ricche di
significato.
Le imprese o gli enti pubblici possono essere
osservati in quanto superfici lisce fatte di valori condivisi,
comportamenti consolidati, procedure codificate.
Oppure possono essere osservate a partire dalle
frattaglie, dai frammenti, dagli interstizi, dal non detto,
dai luoghi oscuri dove si annida la sporcizia e dove nessuno, di solito,
mette mai il naso.
Accanto ai saperi organizzati crescono
altre forme di conoscenza. Incomplete, parziali, paradossali, provvisorie,
estreme, ma proprio per questo ricche. BLOOM! con sguardo antropologico,
con disponibilità ad accogliere qualsiasi descrizione, non importa
quanto e come articolata si propone di ricostruire limmagine
ed il senso delle organizzazioni a partire da frammenti di discorso.
Le modalità di restituzione tipiche
del rapporto di ricerca sono per loro natura sintetiche
e selettive. Sono frutto di scarto, perchè si fondano su una limitata
porzione delle informazioni raccolte. E a loro volta producono scarti:
informazioni che rischiano di non venire mai prese in considerazione.
Ma i materiali di scarto sono ricchi di significato.
BLOOM! si propone come luogo per parlare di ciò che non può essere
detto nel rapporto di ricerca. Università, Business School, Centri
di Formazione, Società di Consulenza, singole realtà aziendali producono
materiali ed accumulano know how. Ma si tratta di un 'sapere' proprietario,
che non di rado, chiuso all'interno del mondo che lo ha generato,
rischia di insterilirsi e di ripiegarsi su se stesso.
Molto del materiale prodotto potrebbe circolare
all'esterno, e ritornare alla fonte arricchito da critiche ed interpretazioni.
BLOOM! si offre come spazio di circolazione
laterale. Riviste autorevoli offrono spazio a contributi spesso
ricchi e stimolanti. Ma la rivista deve necessariamente mantenersi
fedele a una linea editoriale, deve sottoporre i contributi proposti
al vaglio di una rigida selezione. Accade così che contributi interessanti
non riescano a vedere la luce. BLOOM! si impegna a pubblicarli.
BLOOM! si popone di favorire la sedimentazione
di nuovi sguardi e di approcci inusuali. BLOOM! in quanto mezzo
interattivo si propone di favorire i contatti, gli scambi e
la rapida circolazione delle idee.
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