Nel 1998, Saverio Tutino e Duccio Demetrio, luno giornalista famoso e scrittore profondo, laltro docente universitario nel complesso ambito disciplinare delleducazione degli adulti, hanno dato vita alla Libera Università dellAutobiografia di Anghiari. Un piccolo centro della Toscana orientale si è potuto così trasformare in fucina di un interessante esperimento di laboratorio attivo sulle dinamiche terapeutiche, analitiche e formative della scrittura di se.
Un laboratorio atipico, avulso dalle influenze limitative del ricorso alla sola opera di catalogazione e archiviazione di esperienze, aperto e flessibile, proteso alla sperimentazione su campi anche e spesso trasversali.
Proprio su questa trasversalità è stato impostato il Convegno Nazionale intitolato "Lautobiografia", svoltosi nelle giornate di giovedì 22 e venerdì 23 aprile 1999 ad Anghiari, alla presenza di illustri personalità del mondo del mondo accademico e di vari settori professionali. Fra gli altri il Ministro delle Pari Opportunità Laura Balbo, che ha aperto i lavori, i due animatori della manifestazione Duccio Demetrio e Saverio Tutino, il gruppo dei relatori fra cui Pietro Clemente, Marco Dallari, Vanna Iori, Paolo Jedlowski, Stefania Bergamini, Barbara Mapelli e Franco Cambi.
Allinterno delliniziativa è stato sviluppato un progetto integrato di descrizione delle esperienze dei singoli, avvalorate dalla elaborazione in gruppo per trovare domande, aprire orizzonti, discutere.
Il legame con la formazione aziendale è risultato vincente nella prospettiva metodologica della raccolta di storie dei lavoratori.
La dinamica aperta della discussione ha prodotto visioni intrecciando memorie e progetti di vita che, nel caso specifico della formazione aziendale, consentono di avvalorare le prospettive di analisi con costrutti soggettivi improntati al movimento.
Unanalisi strutturale di un sistema azienda, costruita per progetti di formazione, recepisce valore aggiunto da una indagine qualitativa. Questa, a sua volta, può divenire più efficace attraverso un approccio che tenga presente le storie di vita dei protagonisti. Monitorare le storie dei protagonisti aggiunge elementi essenziali che forniscono equilibrio e dignità soggettiva ai partecipanti, aumentando il peso delle relazioni umane.
Lambiente turbolento del luogo di lavoro, che ancora in alcuni si configura essenzialmente come luogo di analisi quantitativa, può recepire le istanze della ricerca del e sul se attraverso la descrizione autobiografica.
Educare ed educarsi alla sensibilità verso la scrittura di se può aprire prospettive di ricerca e di formazione con articolazioni orientate a "sviluppare lincontro e il movimento delle diverse soggettività"2.1 Dallarticolo di Enrico Auteri su FOR n. 38 Gen/mar 1999.