COMPETENZA E CONOSCENZA
di Roberto Fini 1
E' possibile dire
ancora qualcosa su questo tema?
Probabilmente già molto è stato detto, è possibile invece
ripassare sopra a concetti e definizioni per riconfermarne la validità.
Competenza : la qualità personale o collettiva grazie alla quale "io posso" o " noi possiamo " fare qualche cosa. La competenza si traduce nell' attivazione o nella mobilitazione di una particolare conoscenza in un contesto professionale dato.
Conoscenza : ciò
che ci serve per elaborare risposte e soluzioni a problemi nuovi . La conoscenza
può avere due significati apparentemente molto differenti :
- essa è prima di tutto quello che mette in grado di interpretare
un' informazione di dare un senso ad un sapere
- essa è incorporata in una persona e può diventare un prezioso
alleato in una situazione problematica.
Quale che sia la capacità della conoscenza di dare un senso ad un sapere
o di mobilitare alleanze, essa è comunque un fattore umano.
La conoscenza non può che essere umana. Competenza e conoscenza,
così intrinsecamente legate l'una all' altra , caratterizzano la ricchezza
umana su cui l'impresa può contare.
Si passa allora dalla
gestione delle risorse alla mobilitazione delle ricchezze umane. Per
poter rispondere il più rapidamente possibile ad un problema dato , non
può più ( solo ) gestire ma deve mobilitare il suo capitale umano.
Se in passato si
parlava spesso e volentieri di risorse umane , ciò accadeva perché
l'uomo era una risorsa necessaria alla realizzazione di piani di gestione dell'
impresa di cui la ricchezza era costituita principalmente da macchine, procedure
di produzione, capitale finanziario.
Oggi l'evoluzione
permanente dell' ambiente nel quale l'impresa opera rende la situazione più
problematica; la vita dell' impresa non è più dominata dalla necessità
della soddisfazione di un bisogno (nozione che sottintende la stabilità
di una situazione) ma dalla nozione di problema .
In ogni istante le
condizioni del mercato si modificano a tal punto da impedire all' impresa di
ripetere in maniera automatica soluzioni già in precedenza elaborate.
Il management dell' impresa è costretto ad inventare di continuo soluzioni
nuove che di adattino velocemente alla mutevolezza del contesto.
Solo il fattore umano può fare oggi la differenza. I vantaggi tecnologici
danno una competitività sempre più corta nel tempo.
Oggi l'uomo può/deve riprendere il primato sulla macchina . L'immagine dei nuovi Tempi Moderni non è più quella di un uomo preso dagli ingranaggi di una gigantesca macchina ed internamente condizionato dalle istruzioni e dai programmi, ma quella di un insieme infinitamente complesso che si modifica costantemente e che può venire messo in crisi se le risorse umane che lo compongono non vengono valorizzate nelle loro competenze.
Essere continuamente al limite per poter procedere il più velocemente possibile.Questo è lo statuto del nuovo e molto più complesso meccanismo : un meccanismo che senza l'uomo si blocca irrimediabilmente.
Guadagnare sul ritmo , restare competitivi e dominare la complessità obbliga l'impresa a coltivare gli uomini che la compongono , la loro parte fondamentale di libertà , di creatività, di intelligenza: solo questo dà all' impresa la capacità di andare la cuore dei problemi e di dominare il business.
Note:
1 - Il testo è
già apparso su http://www.formapagina.it