BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 04/10/2004

CERCARE DI CAPIRE E' NECESSARIO, IL CALCIO NON E' NECESSARIO

di Emanuele Fontana

Cara Amica di Bloom,

di linguaggi ce ne sono tanti: miseri, complessi, autoreferenziali, beceri, ecc, ecc. Quello che mi interessa e forse interessa anche qualche lettore di bloom è che possano contribuire a costruire un punto di vista da discutere, approfondire e sanzionare, se necessario. Quello che accade nella sezione dedicata alle domande e risposte sul calcio come metafora è sintomatico. Secondo me va anche oltre la stessa discussione sulla valenza o meno del gioco calcio come metafora. E' una dimostrazione che punti di vista differenti promuovono comunque un dibattito. Arricchiscono chi ne partecipa perché permettono di intervenire e mettere a punto opinioni e idee. Che poi siano valide o meno, efficaci solo per l'accademica discussione sul mondo organizzativo, o valide come modello di confronto, sinceramente è secondario. Chi misura che cosa sia necessario o meno è un po' arduo da stabilire.

Prandato legge la metafora calcistica come un'inutile appendice a quello che è Bloom e propone modelli alternativi. Carrer è non vede nel calcio un grande esempio di stile e trova poco interessante utilizzarlo come metafora. Bonsignore ha fatto un intervento sulla bellezza di un gol di Zidane, ha fatto leva su un aspetto peculiare del gesto tecnico, sul suo significato estetico.

Io ha apportato alcuni temi al discorso pensando al calcio, ma come ho detto valgono anche altri sport, come ad un modo di leggere la realtà.

Punti di vista diversi che non ci fanno perdere tempo a risponderci l'un l'altro ma semmai contribuiscono a farci conoscere meglio ad arricchire le nostre esperienze di naviganti del mondo aziendale.

Perché proprio il calcio l'ho già detto in altri interventi. Basti qui ripetere che comunque è lo sport nazionale del nostro paese. Creatore di mostri ma anche di valori. A livello diversi ovviamente. Si impara poco da Totti oltre il significato estetico del dribbling. Altrettanto poco da Del Piero, oltre la bellezza di quegli stop a mezz'aria su lanci di quaranta metri. Si può imparare qualcosa nel veder spendere quasi tutta la vita sul campo di calcio di periferia ad allenatori volontari che cercano di dare dei valori a migliaia di ragazzini. Insomma c'è spazio per discutere e mi sembra che la sezione di Bloom ne sia un esempio.

Dobbiamo smettere? Può essere un punto di vista.

Hai ragione a parlare in termini entusiastici del bel libro di Rosabeth Moss Kanter ma, ti domando, non è sufficiente, oltre una mole di dati e casi, parlare di un esempio eclatante di leadership traendo insegnamento da Obdulio Varela?

Era il libero della Nazionale dell'Uruguay nella finale del Mondiale del 1950. Ne parlo su Persone & Conoscenze , rivista che seppur al suo 4 numero ha già contribuito molto alla discussione su quello che facciamo noi che stiamo pretendiamo di conoscere qualcosa del mondo aziendale.

Ti invito ad andarlo a vedere, come faccio con tutti i lettori di Bloom, di fianco vi troverai la recensione del libro della Kanter…… un caso?

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