BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 20/02/2006

Emma Rosenberg Colorni

IL MANAGER E LA VERITA'

Scheda di lettura di:
Mario Gattiglia , Gli occhiali di Ergane, Franco Angeli 2000

 

La Logica (vero/falso), l'Etica (buono/cattivo) e l'Estetica (bello/brutto) hanno grosse aree di sovrapposizione.

Il modo di sovrapporsi di queste aree definisce i confini individuali (relazione fra come ci si percepisce rispetto al tutto) e sociali (relazioni fra individui più o meno consapevolmente definiti da confini).

La tripartizione Logica, Etica Estetica può aiutare ad allargare la visione della produttività aziendale:

Sviluppo dell'epistemologia: l'epistemologo si evolve da -> a:

Il manager ha il compito di trovare, divulgare e fare accettare "la verità" ( = metodo, sistema, prassi, procedura).

Vari modi di essere manager:

STRUTTURA

Sapienza conoscenza dei principi generali dell'organizzazione burocratica: verità

Scienza conoscenza dedotta dai principi generali:logica tecnocratica

Esperienza conoscenza particolare a livello di individuo o di area organizzativa strategica: pragmatica

Il passaggio da struttura burocratica a strategica sembra perda di vista la dimensione etica a favore di una dimensione efficientista che diminuisce la riflessione sulla realtà, viceversa aumenta il numero delle persone coinvolte/responsabili di ciò che stanno facendo il che, se si vuole che funzioni, deve attivare un circolo ricorsivo sulla riflessione sugli obiettivi e sulle conseguenze (=etica).

Elementi chiave che definiscono l'organizzazione non come un sistema ma come un processo:

Il pensiero deduttivo e quello induttivo sono collegati, sono onde di un processo di ricerca: esperienza (induzione) -> legge -> falsificazione (deduzione) -> legge -> falsificazione (induzione) -> legge …

Come?

La stupid organization:

Il finito è un concetto più semplice ma irreale, ciò che viene misurato e tradotto in numeri assume l'aspetto di una maggiore verità.

L'infinito è più difficile ma reale: non è l'infinito ma semmai il finito che non esiste.

L'organizzazione rimuove i propri esempi di infinito in quanto sembrano minare la sua stabilità, li celebra come divinità ma li teme come nemici:

La grande differenza fra una struttura induttiva che funziona e una deduttiva è che la prima vive nel presente, la seconda nel futuro, eppure è la prima che si da maggiori possibilità di sopravvivenza.

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