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Pubblicato in data: 17/09/2007

HJELMSLEV E IL KNOWLEDGE MANAGEMENT
Ovvero riflessione su come la conoscenza prende forma

di Francesco Varanini 

Il modello di Hjelmslev

 

Per Louis Hjelmslev, linguista, i messaggi sono 'sostanza dell'espressione' organizzata in una 'forma dell'espressione', veicolanti 'sostanza del contenuto' organizzata in 'forma del contenuto'.
Alla base sta la materia: 'continuum', 'senso', e cioè 'significato potenziale'.
Scrive Eco che il modello sembra di una complessità bizantina– eppure è fondamentale in quanto esaustivo, in grado di abbracciare tutto il quadro della 'produzione segnica'; nel nostro caso in senso lato della 'produzione'–. Ciò in virtù della sua natura di 'modello enantiomorfo' ('forme opposte', speculari, es.: due mani o due guanti che si toccano).

La conoscenza prende forma
Il modello appare anticipatore, e molto meno bizantino, anche se –probabilmente per volontà dell'autore, ambiguo– se lo si legge oggi, alla luce della teoria dell'informazione e di tutto ciò che si è fatto nel campo della gestione digitalizzata delle informazioni. E, ancora, avendo come riferimento ciò che si pensato e scritto sul tema del Knowledge Management.
Appare subito chiaro che la serie Materia-Sostanza-Forma è facilmente leggibile come Dato-Informazione-Conoscenza. Ma restiamo ancora ad una lettura superficiale del modello, la cui ambiguità –e quindi la presumibile fecondità– è legata, evidentemente, all'enatiomorfismo. Possiamo intendere il modello come tentativo di trovare un percorso di lettura dell'antico tema dell''idea' e della sua possibile 'forma'. Già oggetto di riflessione  di Socrate e di Platone il tema è grandemente attuale, nel campo dei mass media e dell'Information & Communication Technology e del Knowledge Management. Prima di tornare a Hjelmslev, sottolineo un aspetto che mi pare troppo spesso trascurato. Si usa il termine 'contenuto', spesso nella sua versione inglese 'content', attribuendogli un'ampiezza semantica ingiustificata. Si finisce spesso per intendere 'contenuto' e 'conoscenza' come sinonimi. Ma a rigore è possibile parlare di 'contenuto' solo se si parla contemporaneamente di 'forma'. La conoscenza prende forma, e diviene attraverso questo processo  'contenuto'. Si passa attraverso questo processo dalla conoscenza – galassia senza forma e senza confini ad una porzione di conoscenza discreta, determinata dal suo essere confinata in una forma.
Si tratta di un processo che prende diversi nomi in diverse, ma omologhe situazioni tecnologiche:

Hjelmslev, mi pare, guarda in realtà non alla conoscenza, ma all'informazione. Gli anni in cui scrive, del resto, era questo l'approccio di attualità. E anche qui del resto Hjelmslev anticipa. Il classico testo di Claude E. Shannon, "A Mathematical Theory of Communication",  è del 1948.
Ma guardando l'informazione, possiamo dire, si vede la conoscenza. E' il flusso di informazioni che rende la conoscenza –appunto: galassia senza confini e senza forma– visibile.
Torniamo al modello di Hjelmslev. L'informazione che viaggia sul canale può –anzi deve– essere vista sia come Espressione –il modo di di dirlo– che come Contenuto –ciò che è detto–. Sia l'Espressione che il Contenuto, a loro volta, e specularmente, possono essere osservati nel loro prendere forma, e cioè nel transito dalla materia grezza alla forma percepibile. Possono essere osservati nel loro passaggio dalla potenzialità implicite nella 'materia' alla manifestazione percepibile. L'Espressione, così, a partire da una capacità di fonazione si manifesta in parole comprensibili; di pari passo la conoscenza-materia grezza prende forma fino a poter essere detta Contenuto.  

Bibliografia
Louis Hjelmslev, Prolegomena to a Theory of Language, 1943 (University of Winsconsin, 1961; trad. it. I fondamenti della teoria del linguaggio, Torino, Einaudi, 1968)
Claude E. Shannon, "A Mathematical Theory of Communication", Bell System Technical Journal,  July and October, 1948
Umberto Eco, Trattato di semiotica generale, Milano Bompiani, 1975 (2.2. Espressione e contenuto)
Gregory Bateson, Step to an Ecology of Mind, Chandler, 1972; trad. it. Verso un’ecologia della mente, Adelphi, 1976
Juri M. Lotman, La semiosfera, Tartu, 1984; trad. it. Marsilio, 1985
Ikujiro Nonaka, Hirotaka Takeuchi, The Knowledge-Creating Company: How Japanese Companies Create the Dynamics of Innovation, Oxford: 1995; trad. it. The knowledge-Creating Company. Creare le dinamiche dell’innovazione, Milano Guerini e Associati, 1997.

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