L’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) celebra oggi 28 aprile, la Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro, che ha l’obiettivo di incentivare la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, stimolare iniziative di conoscenza e diffusione delle norme in materia di sicurezza e ricordare le persone morte al lavoro e di lavoro. La celebrazione è parte della Strategia globale sulla sicurezza e la salute sul lavoro dell’OIL e promuove la creazione di una cultura globale di prevenzione nell’ambito della sicurezza e della salute con la partecipazione di tutte le parti interessate.
Ogni anno al mondo le morti al lavoro e di lavoro sono stimate in 2,34 milioni circa. Nessuno lo sa con esattezza, non solo perché in oltre metà degli stati non vengono contabilizzate, e anche dove lo sono non viene fatto dappertutto alla stessa maniera e perché molte morti vengono nascoste con dolo, ma anche perché dove si elaborano statistiche accurate molte morti al lavoro e di lavoro non vengono identificate come tali, sovente dalle stesse vittime, in particolare per le malattie professionali, che sono la grande maggioranza [gli incidenti e infortuni sono “solo” il 15-16% del totale].
In Italia non solo sulle malattie professionali non esiste quasi nulla, ma a queste difficoltà ne aggiungiamo una più specificamente nostra: non c’è una raccolta sistematica istituzionale dei dati sugli infortuni. Le statistiche che leggiamo normalmente provengono da Inail, Istat, Ministero della salute e dall’Oil stessa, che oltre a presentare discrepanze fra loro non usano metodi affidabili e sottostimano costantemente la realtà. Sembra incredibile ma l’unico archivio affidabile sulle morti per infortuni sul lavoro è di un privato, un singolo cittadino da pochi anni affiancato da qualche volontario come lui; si chiama Carlo Soricelli è metalmeccanico in pensione e pittore, e dal 2007 cura l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti per infortuni sul lavoro: http://cadutisullavoro.blogspot.it/
In giro per l’Italia ci sono tanti monumenti ai morti al lavoro di lavoro ma sono tutti o quasi dedicati alle morti locali, sicché l’unico memoriale che li contiene tutti è un impressionante e bellissimo [se si può chiamare così un sacrario] lavoro dell’osservatorio: il Sacrario virtuale dei caduti sul lavoro:
http://www.cadutisullavoro.it/
Come si va in gita a visitare monumenti o si manifesta per strada su istanze particolari in giornate particolari, forse il modo migliore per celebrare la Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro è farsi una gita virtuale in questo sacrario.