BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 23/09/2002

I GENERATORI: LA NATURA NON HA ORRORE DELL'ERRORE MA DEL VUOTO

di Guido Alboni

Dove esiste il vuoto la natura trova il suo laboratorio: le particelle, l’energia sono i suoi ingredienti e la legge dei grandi numeri il suo fuoco.

È usuale nell’ambito della net.art, dei “siti-giocattolo”, dei divertissement on-line utilizzare la capacità di calcolo dei computer per simulare la casualità naturale, utilizzare comandi random introducendo variabili impazzite, in grado di tracciare percorsi non lineari, sottoponendo i dati ad un processo solo in parte programmato e previsto.

La generazione di forme, colori, suoni, scritti, partendo da elementi dati adeguatamente ricombinati da meccanismi crea una cesura rispetto alla frustrante figurazione realista (che “mai” realizza il suo obiettivo). Ovvero: l’autore, ammesso che l’opera non è mai frutto del puro calcolo, del puro atto volontario, sfrutta la generazione casuale per liberare l’opera da sè e da ogni definizione. Tutto ciò è l’altra faccia dell’interattività, chi interagisce con l’artista aiutandolo nell’atto creativo non è più una persona ma il caso, il destino… non è forse uno scorcio d’eternità, di “fuori-dal-tempo”?

In quest’ottica la frammentazione non è solo caos ma è anche la premessa necessaria alla ricombinazione, alla riconfigurazione. Partendo da frammenti la forma è ricomposta in nuove realtà, rese possibili da elementi esistenti, concetti imprescindibili, decisioni ricombinanti, casualità, contingenza.

Tutto ciò porta “vita” all’interno dell’opera, perché proprio la ricombinazione, la contingenza e il caso sono gli strumenti della diversità biologica, delle varianti fallimentari da cui sboccia nuova adeguatezza.

Anche il reperimento stesso dei dati può seguire questa casualità simulata, questa “non-logica”: (il salvaschermo di www.rhizome.org attinge al db di opere del sito, ma anche al meta-archivio che è l’intera internet, creando sequenze di immagini sempre nuove; i browser “squarta.siti” di www.potatoland.com utilizzano come elementi grafici le immagini, gli scritti ed il codice di un sito deformandoli in modo tale da creare qualcosa di nuovo).

Questo tipo di applicazione è spesso influenzato ed ispirato dai software scientifici sviluppati per studiare, simulandoli, fenomeni naturali come la crescita e la riproduzione molecolare, lo sviluppo dei fenomeni metereologici, la diffusione di onde, e tutti quei processi in cui forze caotiche vanno ad agire su variabili note. Come l’utilizzo di questi strumenti risulta spesso divertente di per sé anche per non addetti (ad es. la produzione di frattali http://www.pangloss.com/seidel/Frac/; http://www.lilavois.com/nick/fractals/ ) così esistono opere che si sviluppano in modo caotico seguendo solo alcuni parametri e limiti definiti inizialmente dall’autore.

Un esempio di uso della casualità nella creazione di immagini è rappresentato dai visualizzatori nei player musicali (winamp, kjofol, sonique, ecc.). La musica può essere suddivisa in frequenze, le frequenze possono essere rappresentate graficamente. Il grafico è determinato attraverso un  software che fa corrispondere ogni caratteristica della musica (suono, passaggio, ecc.) ad una determinata forma o colore. La componente programmata (il software) va così ad accorpare quella non determinata (la musica) dando luogo a risultati mai completamente prevedibili. 

Anche dati apparentemente privi di ordine e coerenza possono trasformarsi nei colori della tavolozza di un artista. A maggior ragione se questi dati rappresentano o si riferiscono ad una realtà emotivamente significativa: http://www.appliedautonomy.com/isee/ dà la possibilità di tracciare percorsi nella città di New York seguendo lo sguardo delle telecamere presenti, evidenziando quanti occhi scrutano le nostre vite a nostra insaputa; http://rhizome.org/carnivore/ presenta un software che ricalca i meccanismi e i concetti del software dell’FBI  Carnivore: mentre l’originale filtra le informazioni della rete con funzioni di controllo, l’opera attinge dati dalle reti LAN e li trasforma in immagini, colori e suoni, creando la parodia in movimento di un meccanismo del potere.

Joshua Davis, uno degli autori di Carnivore, ha prodotto e pubblicato sul suo sito molteplici esempi di opere che sfruttano ampiamente la funzione random (www.praystation.com ).

Questo tipo di produzione pone sotto una luce nuova e meno seriosa la figura dell’autore e dell’opera sottolineando quanto i linguaggi vivano della codificazione interpretativa che l’ambiente compie.

E proprio la costruzione e l’uso di formalismi viene sbeffeggiata da i cosiddetti generatori testuali, software che producono frasi partendo da parole tipiche di un certo contesto. L’associazione casuale di queste parole produce effetti a volte esilaranti perché denuda l’uso fattone dai vari soloni. Esempio illuminante su questo aspetto è il “postmodernism generator” ( http://www.elsewhere.org/cgi-bin/postmodern/ ): riprendendo il linguaggio del movimento che più di ogni altro ha sottolineato quanto il linguaggio sia frutto di convenzioni e strumento di esclusione il programma scopre il gioco del vero/falso, colto/triviale, chiudendo il cerchio e realizzando il paradosso “niente è vero, nemmeno questa affermazione”.

Da “La Bomba Informatica” di Paul Virilio (1998):  “Prolungando la dislocazione delle figure all’inizio del secolo, con il cubismo, e la loro scomparsa nell’astrazione geometrica o in altro, la delocalizzazione –frutto dell’età del virtuale- conduce oggi all’arte di un feedback interattivo tra l’autore ed i suoi visitatori, analogamente a quelle pitture infografiche che cambiano a man mano che le si contempla (come uno specchio n.d.r.) , e ciò a seconda dello sguardo particolare di ciascuno degli attori-spettatori.
  D’altra parte, la scomposizione delle figure da parte del puntinismo o del divisionismo conduce, oggi, grazie alla geometria frattale (e della stessa telematica n.d.r.), ad un altro tipo di decostruzione: quella delle dimensioni dello spazio tempo dell’opera.
  Nell’età dell’improvvisa motorizzazione elettronica dell’opera, dislocazione delle forme e delocalizzazione dell’”oggetto d’arte” vanno di pari passo e accompagnano l’accelerazione non solo della storia, ma pure della realtà delle arti plastiche.
  Rimessa in causa dell’attore e dello spettatore da una parte, interrogazione sull’autore dall’altra. Messa in questione del luogo dell’arte, dopo che è stato messo in questione quello della scena teatrale, tanti segni che annunciano un mutamento senza precedenti del regime temporale della cultura nell’era in cui la cybercultura emerge.”

Accenni al Post-Modernismo

In linea generale, si può dire che il post-modernismo riflette una condizione di indeterminatezza, un atteggiamento essenzialmente auto-cosciente e uno scetticismo parodistico verso le certezze riguardanti la vita personale, politica e intellettuale. Il termine di post-modernismo, inoltre, è spesso utilizzato per riferirsi a un  periodo storico (quello del dopo- guerra, della società capitalistica) o per descrivere un atteggiamento proprio delle arti (che non necessariamente rientrano nel periodo storico suddetto).

Schematizzando un po', è possibile circoscrivere alcuni tratti che caratterizzano tutto il movimento post-modernista:

°    rifiuto dell'elitarismo, della sperimentazione formale sofisticata e del tragico senso di alienazione che caratterizzano gli scrittori modernisti

°    rifiuto dell'autoritarismo, introduzione del senso di partecipazione: l'arte comune, opzionale e anarchica

° uso dell'ironia, che attacca l'opera stessa e la stessa figura scrittore

° produzione di opere aperte, discontinue, improvvisate, indeterminate, non- belle e non-uniche

° rifiuto dell'interpretazione (che è da collegare all'assenza di un centro di significato: lo shock dell'uomo di fronte a temi come il disastro ambientale, l'olocausto, la morte del "soggetto" si traducono in una perdita di ogni possibile punto fisso di riferimento)

°        decentramento" dell'Io

°       rapporto ironico con il passato e l'intertestualità.

Mentre i post-strutturalisti negano la distinzione tra i vari ordini tradizionali del discorso (critica, letteratura, filosofia, politica), mescolando tutto in un unico universo amorfo - un "testo generale" - così gli scrittori post-moderni abbattono qualsiasi tipo concepibile di legame tra discorsi, fondendo assieme forme e confondendone i confini.

Secondo Jean Baudrillard, viviamo in un epoca di "simulazioni" in cui la realtà svanisce lasciandoci alle prese unicamente con le apparenze. Non esiste più attorno a noi un mondo esterno "reale" al quale i segni si possano riferire, perché c'è soltanto «un'implosione di immagini e realtà». La realtà  si definisce unicamente nei termini del media all'interno del quale è veicolata. La televisione, soprattutto, accentua la proliferazione di immagini vuote, auto-generative e auto-specchiantesi, e finisce per prendere forma nella società a-culturale moderna, specialmente quella statunitense.

La sua concezione dell'arte e della letteratura è quella del pastiche: la ricombinazione continua, lo spezzettamento e la ripetizione di pezzi di un passato perduto.

Jameson analizza le questioni sollevate dal post-modernismo nell’ambito dei cambiamenti politici, economici e sociali. Egli sostiene che il post-modernismo non sia uno dei tanti movimenti moderni, bensì lo stile dominante che prende rilevanza nel contesto di una società del tardo capitalismo. Esiste infatti, secondo lui, un legame profondo tra i poteri nucleari ed elettronici dell'economia multinazionale globale da un lato, e la profondità, la frammentarietà e l'eterogeneità delle immagini proprie cultura post-moderna dall'altro.

La caratteristica principale di questa cultura, anche secondo Jameson, è il pastiche.

Il post-modernismo ha abolito la frontiera (mantenuta viva dai modernisti) tra alta cultura e cultura di massa. Esso si caratterizza per un'attrazione per il kitsch, per i paesaggi degradati, per le serie televisive, gli show,i film di serie B e le pulp fiction. Contrariamente al Modernismo (vedi Joyce, ad esempio), la cultura commerciale non è citata per essere parodizzata, ma è letteralmente inglobata dall'arte post-moderna.


Alcuni generator

°          Web Economy Bullshit Generator: http://dack.com/web/bullshit.html

°          Testi di canzoni casuali su base di quelle di A. Morisette: http://www.brunching.com/toys/toy-alanislyrics.html

°          Menu di cibi casuali: The Random Food Generator  http://www.atu.com.au/~andrewc/rfg.html

°          Fantasy Name Generato: http://rinkworks.com/namegen/

°          Custom Crossword Generator: http://www.pdos.lcs.mit.edu/cgi-bin/theme-cword

°          Fractal worldmap generator: http://www.lysator.liu.se/~johol/fwmg/fwmg.html

°      Lancio di dadi: http://www.irony.com/igroll.html

°          Postmodernism generator: http://www.csse.monash.edu.au/community/postmodern.html

°          Generatore di leggende metropolitane. Urban Legend Machine: http://toybox.asap.net/legend/

°    Net.art generator: http://nag.ljudmila.org/

°          The Art Generator : http://www.fat.co.uk/generator/

°          ASCII art made easy: http://www.donrelyea.com/neo/

°          Per creare quadri stile Mondrian: http://www.yourpediatrician.com/CoolThings/Mondrian.htm

°          AA3D - ASCII art stereogram generator: http://aa-project.sourceforge.net/aa3d/

°          Generatore di poesie per Echelon: http://www.jaka.org/2001/echelon/

°          Sito di grafica generata mediante ricombinazione: http://www.superserb.com/6.html

°      Un romanzo in italiano scritto con l’ausilio di software: http://www.ilsognodieliza.com/ in particolare, questi sono gli strumenti utilizzati:http://www.ilsognodieliza.com/progetto/strumenti.html

°     Esistono molti generatori musicali che permettono di ottenere suoni immettendo parole, numeri, link, colori, immagini: http://www.musoft-builders.com/, http://www.hitsquad.com/smm/programs/Amusical_Generator/ http://utopia.knoware.nl/users/nollie/links/mu_gen.html

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