BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 10/01/2005

COMMENTANDO UNA FRASE DI PROFUMO, UNA METODOLOGIA PER COSTRUIRE SVILUPPO

di Aleph V°

Il vostro 2005 può essere un anno di grande innovazione. Nel mio passato è stato l’anno in cui la innovazione ha tentato di manifestarsiperché fino allora era rimasta “nascosta” nelle catacombe dove si incontravano pochi piccoli profeti un po’ presuntuosi, ma con poco coraggio. Ha tentato, ma non ci è riuscita! Siamo riusciti a spegnere l’innovazione emergente ed abbiamo generato il mio presente che, come molti oramai sanno, va evitato come la peste.

Ho visto recentemente pubblicato tra i “pensieri” di Bloom una frase di Profumo che riporto per chi non la ricordasse:“E' impossibile indirizzare i comportamenti di 71 mila persone soltanto con meccanismi di comando e controllo. Ci devono essere valori comuni, condivisi e interiorizzati.”

Nel mio 2005 la frase di Profumo è stata certamente un primo segnale di una classe dirigente che rimette in discussione i metodi di gestione sui quali ha costruito il proprio essere classe dirigente.E come tale è stato certamente uno stimolo profetico.

Ma, purtroppo, nel mio 2005 anche questo stimolo è andato perso. Perché nessuno ha tentato di immaginare come fare a costruire valori comuni, condivisi e interiorizzati.

Maglio, ci abbiamo provato, ma con la progettazione verticistica e la comunicazione motivante.

Vi giuro che così non funziona!

Mi è stato concesso di proporvi un metodo alternativo, anche se sono stato costretto a nasconderlo in una metafora perché non mi è concesso di essere più esplicito.

E’ un metodo che non serve solo a costruire valori, ma a gestire tutti i processi di sviluppo: dai processi di sviluppo di una impresa, a quelli dello stato sociale a quelli di una mente sana e forte.

Vi propongo questo metodo a inizio 2005: guardate in esso sono sintetizzate tutte le buone idee che ai vostri giorni girano per il mondo.

Ecco il metodo.

Un processo di sviluppo nasce da attori trasgressivi (che hanno in uggia per qualche ragione il presente… primo indizio: ma quale classe dirigente ha in uggia il presente? Nessuna! Perché il presente è quello che gli conferisce lo status di classe dirigente!)) che riescono ad immergersi nella rete di opportunità e di risorse nuove o che non sono ancora utilizzate. Solo con la voglia di trasgredire il mondo che esiste siriesce a surfeggiare liberamente e gioiosamente tra le onde.

Ora, le risorse e le opportunità sono solo potenzialità, sono ancora volghi dispersi che si muovono con il ritmo delle onde, a volte alzandosi orgogliose, ma, poi, ritornando mare piangendo il loro orgoglio effimero.

Perché il surfeggiare non sia un vagare senza fine che fa perdere senso alle onde è necessario che qualche onda speciale riesca a profetare. Cioè ad immaginare quello che ancora non c’è: che queste onde possano stabilizzarsi in isole. Così questo surfista audace e generoso raduna il popolo delle onde raccontando il suo sogno di una nuova isola. E le onde accorrono perché non aspettano altro: dopo tutto ogni onda, alla fine,vuole trasformarsi in un’isola.

Ma il profeta non disegna i dettagli dell’isola. Non ne stabilisce le coste, non ne eleva i monti, non ne convoglia i fiumi. Egli riesce ad immaginare che le onde di un tratto di mare possano stare insieme alte ed orgogliose per sempre, trasformando la loro spuma in roccia perenne. Ma poi lascia che le onde disegnino l’isola! Che ogni onda decida se diventare roccia, sabbia, monte o fiume! Egli fa solo in modo che questo disegnare sia sempre coerente e porti ad un’isola bella per lui e per le onde. Nella quale ogni onda senta l’orgoglio di essere fiore o sabbia. L’orgoglio di essere quel fiore o quella sabbia che ha dato senso al suo navigare nel mare. Che trasforma la sua voglia di trasgressione in un nuovo presente.

Il profeta che è riuscito, profetando, mobilitando e portando ad unità, trasformare un volgo di onde in un’isola, ne diventa il naturale re.

Chiunque ne voglia i dettagli per il suo specifico problema di sviluppo, mi scriva: alephquinto@tiscali.it.

E ricordi che alcuni dettagli li ho già raccontati in un mio pezzo (pubblicato il 4 marzo 2004) dove proponevo la meccanica quantistica come modello per un processo di sviluppo strategico.


Alessandro Profumo, amministratore delegato di UniCredito.

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