BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 22/03/2004

L'IMPRENDITORE, IL MARE E UN TRAM AFFOLLATO

di Aleph V°

Fare impresa nel terzo millennio deve significare andare al di là di competitività, qualità efficienza che sono valori noiosi ed un po’ ipocriti.

Occorre vivere imprenditorialità, praticare progettualità e costruire significato!

Noi insegniamo queste cose agli imprenditori. E lo facciamo in un week end di poesia, musica e progettualità

Vi racconto come perché, forse, potreste cominciare anche voi a farlo …

 

Prima di cominciare vi invito a rileggere i versi di un poeta, scritti trecento anni prima del mio tempo e cento del vostro …

Certamente li conoscete, …. ma posso chiedervi perché non avete capito che rivelavano i comportamenti tipici dell’imprenditore di successo?

 

Viandante son le tue orme

la via, e nulla più;

viandante, non c’è via,

la via si fa con l’andare.

Con l’andare si fa la via

e nel voltare indietro la vista

si vede il sentiero che mai

si tornerà a calcare.

Viandante, non c’è via

ma scie nel mare.

(Antonio Machado)

 

Noi mettiamo questi versi ne frontespizio di un volantino a due facce che distribuiamo via agli angoli delle strade …

Sì davvero! Mi immagino la vostra perplessità: ma noi abbiamo internet e voi siate ancora la volantinaggio? Ebbene sì! Perché nel tempo che ci separa la mancanza di progettualità imprenditoriale ha portato ad un mondo …. Ma non è ancora il tempo di rivelarvi la nostra condizione.

Lasciatemi raccontavi come stiamo facendo noi per riattivare progettualità imprenditoriale. Ah ho cercato di riscrivere il volantino come se fosse scritto nella vostra epoca. I nostri usano riferimenti della nostra epoca che per voi non avrebbero senso.

 

Le ragioni per partecipare al week end

 

DIFFICOLTA’ CRESCENTI

Non ci vuole molto a indicarle, dal punto di vista dell’imprenditore:

*      Il peso della competizione sta diventando insopportabile,

*      l’organizzazione sembra sorda e ribelle,

*      il sistema informativo divora risorse e non fornisce informazioni,

*      il controllo controlla tutto tranne le cose utili,

*      internet sembra solo una vetrina folcloristica

*      la liquidità sta peggiorando

 

VALORI che non intrigano come i vizi. Valori un po’ IPOCRITI

Per affrontare i problemi crescenti si dice che occorra perseguire competitività. Cioè

*                  innovazione tecnologica

*                  qualità

*                  efficienza

*                  e flessibilità

Ma questi valori più sembrano utili, più sembra difficile perseguirli. Sono come le buone virtù…che sono solo dichiarazioni pubbliche e che non intrigano come i vizi privati.

Sul mercato si cerca potere e non innovazione e qualità.

All’interno dell’organizzazione…si cerca pure potere e non efficienza e flessibilità.

 

Una CULTURA di GESTIONE che da quasi un secolo non si rinnova

La cultura manageriale, al di là di restyling, è la stessa da quasi un secolo! Che differenza c’è tra l’organizzazione scientifica del lavoro ed il moderno reengineering? Solo il fatto che la prima ha funzionato e il secondo no!

 

Sarà ben difficile che questi tre problemi non siano legati.

E’ molto probabile che i tre problemi che abbiamo citato siano legati: una vecchia cultura permette di esprimere solo vecchi valori che non hanno più alcuna capacità di risolvere le difficoltà.

 

Anzi, forse sono proprio la vecchia cultura ed i vecchi valori che generano le difficoltà. E trasformano la gestione d’impresa da una navigazione in mari sconfinati in un triste pendolare su tram puzzolenti ed affollati. Infatti ….

 

La competizione è la

storia del mare che diventa un tram…

 

L’imprenditore che cammina per il mare non compete!

Ogni imprenditore si sente un navigatore solitario di mari inesplorati. Che osa l’inosabile. Che trascina l’organizzazione verso l’inosabile e che davvero costruisce la sua via che neppure lui mai più tornerà a calcare!

Nei mari inesplorati non si incontrano i chioschi della grattachecca. E non si incontrano neppure i concorrenti. Altrimenti sono inesplorati solo per gli imprenditori della domenica che durante la settimana fanno l’impiegato al catasto.

Quando, dopo la guerra, è stato creato il sistema industriale italiano gli imprenditori hanno trasformato le macerie delle bombe in un mare immenso dove tutti costruivano nuove rotte…

 

Ma oggi è costretto a sgomitare sul tram dei pendolari…

E’ affascinante guardare gli altri veleggiare liberi e avventurosi per il mare. Viene voglia di tentare anche noi. Ma solo un po’!

Correre per nuove rotte si rischiano secche, scogli e brutti incontri. Ed allora è meglio percorre vie già battute…

Ecco che il mare, lungo le rotte battute, è andato affollandosi! Guardandosi intorno l’imprenditore non vede più le onde, ma altri imprenditori. Che diventano sempre più numerosi. Tutti hanno lo stesso problema: il fatto che ci siano gli altri. Per non soccombere tutti cercano di farsi largo con lo stesso sgomitare: qualità, efficienza e flessibilità. I più deboli vengono calpestati, ma i più forti si trovano a combattersi sempre più duramente. Menando botte da orbi gli imprenditori si sono arenati tutti insieme sul bagnasciuga.

Dalle caravelle di Colombo al tram dei pendolari che si contendono, sudati e puzzolenti, i sedili ed i finestrini. Ad aumentare la confusione sul tram è salito anche il venditore della grattachecca che pure lui ha abbandonato le onde di un mare che è tornato ad essere infinito, ma che nessuno percorre più.

 

Ed oggi veramente sgomita molto

C’è chi è più oppresso, chi ha trovato posto vicino ad un finestrino. Ma anche lui sente il puzzo di tutti e rischia che l’insistente venditore di grattachecca gliela versi sui pantaloni. Mentre il mare è sempre là fuori: da guardare e non navigare… Oggi vi sono anche dolci sirene che promettono paradisi fantastici.

 

Chi ha trasformato il mare nel tram costringendo il navigatore a competere?

I colpevoli che ammassano gli imprenditori nel tram della competizione sono certamente fuori.

Due sono notissimi e da tutti additati: la globalizzazione e la deregulation dei mercati che pigiano tutti insieme a tutti.

Ma se è così non possiamo far nulla. Se non invocare la clemenza di Giove Pluvio o maledire il governo ladro che, insieme a Giove, è l’altro colpevole della pioggia, della fanghiglia…che ci aspetta caso mai il tram si dovesse fermare…

 

 

La competizione si fa con l’andare, cioè con il competere!

 

Il Frigorifero ed INTERNET

Una volta il mare era davvero infinito, poi è stato trasformato in uno stagno…

Il periodo in cui è nato il sistema industriale italiano è stato completamente dimenticato!

In quel periodo gli imprenditori sono riusciti in una grande opera di ricostruzione perché avevano proposte imprenditoriali forti. Il frigorifero, appunto. Era un prodotto che rappresentava non certo una innovazione tecnologica, ma molto di più: una nuova civiltà!

Era una innovazione esistenziale: di quelle che costano cuore e speranza, ma non soldi!

Poi abbiamo perso il coraggio del futuro. Abbiamo abbandonato le innovazioni esistenziali e ci siamo rifugiati nelle innovazioni tecnologiche. Alle quali non siamo riusciti a dare significato.

Lo dimostra il caso di Internet che vediamo solo come uno strumento per rendere più efficiente la compravendita di prodotti che un tempo avevano un forte significato esistenziale, ma che oggi sono banalotti banalotti. E solo il fatto di comprarli attraverso un nuovo strumento riesce a dare loro una verniciata di innovazione.

Ora la banalità si copia facilmente: da parte di moltissimi. Ed interessa sempre meno…

E, quindi, costringe i produttori di banalità a guerre sempre più aspre per…cercare di guadagnare un finestrino sempre più lontano dal mare.

Ma davvero non riusciamo a provare ad immaginare il nuovo tipo di civiltà che è possibile creare attraverso la rete?

Anche in questo caso la via si fa con l’andare. Troveremo una risposta quando cominceremo a cercarla!

 

Un linguaggio antico e banale

Ma ce lo impedisce il linguaggio. Se parliamo di qualità di un prodotto/servizio immaginiamo che esso non possa essere rivoluzionato, ma solo migliorato. La qualità tanto più è eccelsa tanto più blocca l’innovazione profonda. Rimane solo il restyling

Se parliamo di efficienza ci ritroviamo a costruire burocrazia perché per far diventare più efficiente una organizzazione occorre burocratizzarla. E se costruiamo burocrazia poi non riusciamo ad avere flessibilità.

Se parliamo di qualità ed efficienza intendiamo una macchina…

Il linguaggio del management tayloristico (e, come abbiamo anticipato, nel management tayloristico includiamo anche le proposte più recenti come il reengineering o la learning organization) è assolutamente monolitico. Semplicissimo, senza dialetti né eccezioni. Un linguaggio burocratico.

 

Un linguaggio assolutamente omologante

Un linguaggio burocratico non differenzia, ma omologa. Se anche in qualcuno esiste la nostalgia del frigorifero, cioè la voglia di proporre l’inosabile, l’utilizzo del linguaggio del management impedisce di parlare di questa nostalgia. Costringe a cercare nelle tasche il biglietto del tram. Perché non arrivi un controllore che ci butti fuori anche dal tram.

 

Le scoperte disprezzate

La macchina è la metafora predominante del secolo scorso. E’ la metafora che ha generato la rivoluzione industriale. Ma nel corso di questo secolo si è piano piano andata formando una nuova metafora per parlare di quei sistemi che non sono macchine. Intendiamo parlare della metafora della complessità che è assolutamente estranea a tutto il mondo del management.

La conoscenza non è una nuova rotta che abbiamo la voglia di costruire. Forse perché non si trovano i chioschi della grattachecca. Che sono il richiamo più forte per gli impiegati del catasto.

 

Un nuovo linguaggio per tornare a correre il mare.

 

La proposta che facciamo agli imprenditori è molto semplice: piantiamola di parlare come il benemerito Taylor (anche se insaporito di post-industrialità) ed iniziamo ad usare il linguaggio della complessità.

Così facendo non riusciremo più a dire le vecchie cose e saremo costretti ad inventarne altre!

Sarà come smontare il tram!

Ferro che diventa ferraglia! E che viene voglia di buttare. Insieme a valori ipocriti che nessuno ama perseguire: la competitività e tutto quanto ne consegue.

Una volta che abbiamo buttato la ferraglia ci ritroveremo liberi.

E la corsa verso il mare non sarà più impedita. Si proprio quel mare che i più bravi oggi riescono a vedere solo dai finestrini del tram!

 

 

 

 

Il programma del week end

 

Il programma del week end sarà il seguente”

 

 

VENERDI’

 

La prima serata sarà dedicata al “Management Cabaret”

Il management cabaret proporrà una sintesi originale della metafora della complessità raccontata attraverso immagini, suoni, danza e poesia.

 

SABATO

 

Mattino

Le metafore della complessità: le stelle, i quark e il dito opponibile del panda

La metafora della complessità diverrà viva prosa ed esclusiva. Viva perché nessuno si dimenticherà l’obiettivo di fondo: che il mare torni ad essere grande e profondo. Esclusiva perché nessuno aveva mai pensato, prima di allora, di trovare cosa accomuna le stelle, i quark e il dito opponibile del panda con la capacità di produrre valore delle imprese.

 

Pomeriggio

Dalla competitività alla imprenditorialità.

Utilizzando la metafora della complessità si coinvolgeranno gli imprenditori in un percorso .. imprenditoriale.

La ricerca della competitività permette una innovazione banale come l’innovazione tecnologica. Permette di aprire un sito Internet. Non di inventare il frigorifero.

L’utilizzo della metafora della complessità permette di scoprire la storia del ciclo di vita del valore.

Cioè il percorso attraverso il quale il mare si inaridisce in rotte sempre uguali. Ed il percorso attraverso il quale si può tornare ad essere pirati dell’impossibile. Cioè evitare la trappola della competizione che inaridisce la capacità di produrre valore di una impresa.

L’imprenditore potrà misurare a che stadio del ciclo di vita del valore si trova l’impresa.

 

Serata

La seconda serata sarà dedicata al cielo.

Il cielo racconta la storia di tutte le storie. Attraverso immagini racconteremo la cosmogonia e la cosmologia moderne: per capire la storia all’interno della quale avvengono tutte le altre storie.

 

DOMENICA

 

Mattino

Dalla qualità al significato.

L’imprenditorialità significa…significato. La capacità di uscire dalla trappola di un significato del passato che pretende di condizionare il futuro… Scopriremo certamente il significato della rete. E il nuovo mondo che la rete permette di costruire. Se non si spaventa troppo ad essere una rete di uomini.

L’imprenditore esplorerà le ulteriori potenzialità di significato dell’impresa.

 

Pomeriggio

Dalla efficienza alla progettualità.

Significato...significa una organizzazione che impara a gestire il proprio cambiamento. E che viene controllata non attraverso obiettivi, ma attraverso il controllo del processo progettuale.

Racconteremo come, così facendo, i cambiamenti tanto più sono globali tanto più sono rapidi ed economici.

L’imprenditore immaginerà nelle sue linee essenziali un progetto di cambiamento radicale.

 

I risultati che otteniamo? Entusiasmanti. Soprattutto perché il week end che organizziamo non ha obiettivi di insegnamento, ma è un momento di una strategia completamente rivoluzionaria di partecipazione sociale.

Forse ve ne parlerò …

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