Lamico americano n. 17
Ragazze
di Gianfrancesco Prandato
Lo sport è importante nella
società americana. Lo sport è una vera carriera, rappresenta una
possibilità di riscatto per i meno abbienti. E' un modo di ridurre le
distanze sociali e di dare visibilità e dignità.
Un buon curriculum è fatto anche di imprese sportive. Si ricorda Gerald
Ford, presidente degli Usa, soprattutto per essere stato uno degli ultimi ad
avere giocato a football senza casco.
Lo sport è anche un fenomeno di massa. La quantità di praticanti,
specie tra i giovani, è altissima. E' impressionante vedere durante i
weekend il numero di giovani che praticano nei campi pubblici. Gli sport che
si vedono sono i più disparati e alcuni misteriosi. Tra i più
comuni ci sono: calcio, lacrosse (una specie di hockey sul prato), football,
frisbee, rugby, tennis, volley e naturalmente basketball.
Tutto comincia nella scuola. Ogni istituzione
ha un team ed è un motivo di orgoglio e di alta qualità poter
rappresentare i colori della scuola. L'educazione fisica è insegnata
in funzione dello sport, della pratica, dell'esperienza sportiva.
La cosa più peculiare e diversa dal vecchio continente è il numero
di ragazze che praticano sport. I campi da calcio sono letteralmente invasi
da giovani giocatrici che rappresentano una base formidabile per la nazionale
campione del mondo.
Le ragazze 1 hanno una dignità
sportiva quasi pari ai ragazzi. Sicuramente sono in maggior numero tra i praticanti
non professionisti. Lo sport è in questo paese un valore interno e contiguo
all'universo femminile, e mi pare perfettamente integrato con l'essere di una
giovane donna. La cosa più interessante è che non parliamo di
sport tipicamente "femminili", come la ginnastica o il ballo, ma di
sport come il calcio o il lacrosse che fanno del contatto e scontro fisico una
prerogativa determinante.
Il meccanismo che crea questo consenso parte dalla scuola e viene poi rinforzato
dai media e dal rispetto con cui la società tratta e paga le sportive.
Ruolo e televisione
La TV esercita, dopo la scuola, un
importante ruolo nel plasmare il pensiero delle giovani sportive. La tv trasmette
lo sport femminile. Basketball, tennis, ecc. fanno parte della normale programmazione
di un sabato. Allo sport trasmesso si aggiungono i valori sociali di senso comune
veicolati.
Prendiamo ad esempio Disney Channel, il popolare canale per ragazzi. La programmazione
tipica dei film per la tv di questo canale è fatta di film sugli adolescenti
e sul loro modo di vedere il mondo e di attraversarlo. La prima annotazione
è che la maggioranza di questi adolescenti sono ragazze e non ragazzi.
Uno dei temi principali di questi film, insieme ai flirt, è lo sport
e la vita all'interno dei team. Film 2
come "Double teamed" (parla di due gemelle che diventano professioniste
del basketball), o "The next karate Kid" (nella versione femminile)
sono lo standard. "Motocross" è il prototipo di questo modello
di ragazza attiva. Parla di una ragazza che sostituisce il fratello nel campionato
di motocross. Pur tagliandosi i capelli, spintonando i concorrenti in pista
e vincendo gare di questo sport durissimo e pericoloso trova l'amore, corrisposto,
del più carino e ambito dei suoi coetanei. Il tutto a scapito di una
bella bambolona, tutta trucchi e tacchi a spillo che non sa cambiare l'olio
del motore o fissare la carburazione di una moto. "Ripgirls" è
la storia di una ragazza che eredita una piccola casa alle Hawaii e diventa
un'atleta professionista del Surf.
Questo vedersi alla pari, vale anche nei film che hanno protagonisti "maschili".
"Johnny Tsunami" ad esempio è la storia di una ragazzo che
dalle Hawaii si trasferisce in New Hampsire e passa dal Surf allo Snowboard.
Johnny si innamora di una sciatrice, una ragazza che appartiene a un'altra "tribù"
sociale e a uno sport considerato antagonista. Anche questo film che intreccia
amore, appartenenza sociale, razza e sport, tratta il ruolo della ragazza come
un ruolo di (anta)agonista.
L'immagine di ruolo che questi film veicolano, è quindi molto attiva,
direi paritetica e spinge le giovani sportive a un ruolo di protagoniste, con
ben pochi condizionamenti.
1 Questa interpretazione mi è stata suggerita da mia figlia Clara, 7 anni, che da grande vuole fare il portiere di calcio e da mia figlia Valentina, 13 anni, che negli Usa ho incominciato a fare sport seriamente.
2 Le donne hanno
anche una parte importante nelle organizzazioni "maschili" come
l'esercito o la polizia