BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 30/07/2000

PROGETTI INSIDIOSI

anonimo

Un insieme di slides, parole, grafici, analisi, suggerimenti, tu non lo sai ancora, non sei diffidente, sei persino moderatamente curioso, ma in realtà è un progetto insidioso.

Inizi a lavorare, sfogli la presentazione, la leggi, cerchi di captare segnali, ti sembra uno spartito di musica dodecafonica.

Ogni tanto una indicazione ti sembra immediatamente chiara, ti dici "ecco finalmente ho capito, ho trovato una strada", forse basta solo seguirla passo dopo passo e invece la perdi, e ti ritrovi allo stesso punto da cui eri partito.

Allora ti dici che non può essere così difficile, basta cercare di capire la ratio, ma il problema è che non c’è una ratio, ma ce ne sono mille e ancora mille.

Potresti disperarti, scoraggiarti, ma decidi di no, ci deve essere un modo.

Sei ostinato, caparbio, continui a camminare a tentoni, leggi, ti documenti, parli con le persone, ogni tanto sei anche contento, ti sembra di imparare un mucchio di cose…..

Poi, di nuovo, arriva lemme lemme quella strana sensazione, non sai definirla bene, incasellarla come vorresti, senti che ti pervade, non sai come liberartene, è fastidiosa, genera insicurezza, produce pensieri sconfortanti.

Cerchi di scuoterti, di darti una mossa, rileggi per l’ennesima volta l’odiato Progetto che ti ha fatto toccare con mano che devi ancora imparare, imparare, imparare.

Le sabbie mobili ti sembrano meno insidiose.

Eppure forse si tratta solo di provare di nuovo, bisogna approcciarlo in un modo diverso, bisogna porsi altre domande, bisogna continuare ad indagare, bisogna produrre risultati.

Qualcuno si defila, in effetti sembrerebbe proprio un terreno minato, qualcuno inizia a farne un problema personale, si sente turbato, inizia a pensare di cambiare mestiere.

Tu rialzi la testa: "Orso bruno non avrà il mio scalpo!"

Però ogni tanto inizi a dubitare, sei sempre stato convinto che la complessità cessa di essere tale quando riesci a scomporla, a vederla come un insieme di tasselli, ma ti sembra di trovare solo numeri primi.

Bisogna produrre risultati! È un diktat che ti perseguita, inizi a pensare quasi con nostalgia alle ‘pratichette’ che odiavi, che a fine giornata passavano da una parte all’altra della scrivania a simboleggiare quanto avevi prodotto. Potevi persino contarle.

Ti riprendi, rifletti e concludi, ma no è solo un momento di smarrimento, a me l’odiato Progetto.

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