BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 31/03/2008

COMPLEXLIFE: ALZATI, SCIENZA!
di Nicola Antonucci

Il sonno:  Lo storico vilipendio della cultura scientifica in Italia, ha finalmente dato i suoi risultati: siamo in fondo alle classifiche mondiali di conoscenze scientifiche degli studenti, siamo bravissimi a esportare solo ciò che non è tecnologicamente avanzato, e le trasmissioni radiotelevisive scherniscono gli scienziati che non condividono il (poco intelligente) Disegno Intelligente!
Insomma, Scienza: alzati!

Il risveglio:

Il tollerante che è intollerante verso gli intolleranti NON è intollerante! – Opinione di un Laico…

Il pietoso bailamme al quale assistiamo in questi primi giorni del 2008, a seguito delle contestazioni nei confronti di Ratzinger (papa Benedetto XVI) per sua lectio magistralis presso l’Università Sapienza di Roma, rappresenta la ‘cartina tornasole’ della patologica situazione dialogica tra laici e clero cattolico.
A pagarne ulteriormente i costi è, e sarà sempre più, la Cultura Scientifica, già vilipesa da secoli di ostracismo vaticano, a partire dalla condanna di Galileo (1633) che ha richiesto ben 350 anni per un riconoscimento di errore (e di ‘colpa’…?) da parte di Wojtyla (papa Giovanni Paolo II), poi rinnegato da Ratzinger che il 15 marzo 1990, ancora cardinale, ha dichiarato: “Il processo della Chiesa contro Galileo fu ragionevole e giusto”, e, successivamente, “la riabilitazione da parte di Wojtyla fu semplicemente un pragmatico gesto politico.”
Ma cosa deve fare la Cultura Scientifica per ripristinare in Italia la dignità che le compete, e che le viene invece pienamente riconosciuta in nazioni quali Francia, Inghilterra, Germania, Stati Uniti, India, Cina e in tante altre nazioni che stanno sviluppando conoscenze e tecnologie che umilieranno i primati italiani in settori quali Abbigliamento, Alimentare, Arredo, Accessori (moda).
I nostri famosi settori delle eccellenti delle “4 A” - ma quand’è che qualcuno capirà che ci sono anche la “B”, la “C”…?!

Ecco cosa suggerisco alla Cultura Scientifica per elevare di qualche decibel il livello della propria dignità rispetto a quelle sempre più rivendicate e imposte dalle culture religiose:

  1. ascoltare e prendere piena consapevolezza delle tante umiliazioni inflitte, a partire dalla triste enciclica di Wojtyla “Fides et Ratio”, laddove, dopo tanti salamelecchi e bla bla, si afferma che “l’ultima parola spetta alla Fede”, mentre il ruolo della Ragione (leggasi: Scienza ) è quella di “ancella della Fede” (sic!)
  2. Incrementare, in conseguenza alla precedente consapevolezza, il livello di incazzatura, così come ben espresso dagli studenti romani dell’Università La Sapienza che si sono comportati in modo ‘politicamente scorretto’, non ‘rispettando il dovuto rispetto’ nei confronti della figura del papa, esprimendo ‘cose non carine’ nei suoi confronti, ma… se non s’incazzano almeno gli studenti, chi altro lo farà?!  Meno male che c'è ancora qualcuno capace di indignarsi! Forse, la misura della tolleranza laica verso discorsi, posizioni e comportamenti sempre più integralisti, intolleranti e reazionari è ormai colma?  Credo proprio di sì!
  3. Spegnere il dialogo, interrompere l’ascolto o visione di programmi radiotelevisivi, non acquistare testate giornalistiche, quando diventano espliciti la derisione e lo scherno, anziché replicare con una qualsiasi argomentazione, verso quegli scienziati che ‘si permettono’ una visione materialistica e riduzionista del fenomeno religioso, oppure di criticare chi condanna l’evoluzionismo sulla base della sola ‘fede’ nel Disegno Intelligente (il più elevato ‘parto intellettuale’ del clero dopo le tante sciocchezze dette dal 1859 – anno di pubblicazione de “L’origine delle Specie” di C. Darwin).

Personalmente, sono rimasto profondamente deluso dal, per altro sempre apprezzato, programma di Radio  Rai3 “Uomini e Profeti”, quando, nel dicembre 2007, la stimata conduttrice Gabriela Caramore ha ‘dato corda’ al pastore valdese Paolo Ricca che dichiarò (riferendosi a scienziati quali R.Dawkins, D.Dennett, P.Odifreddi): “non capisco l’atteggiamento puerile degli scienziati che esprimono tesi fermamente materialistiche e anti-religiose”, e per colmo della mia bile…. “con certe persone il dialogo non è possibile” (è proprio umano, molto umano attribuire agli altri i propri difetti!).
BASTA !!!!

  1. Fin qui, la fase destruens, o meglio: di vaccinazione e protezione contro i perniciosi  ‘virus mentali’ (‘memi’)  anti-scientifici. Ma passiamo ora alla fase costruens, pro-vocatoria e, ammetto, audace:
  2. La Scienza deve tornare con coraggio (sì: coraggio!) alle istanze fondamentali di ogni Essere Umano, da troppo tempo ‘off limits’ per le scienze e quindi ‘gestite’ in esclusiva dalle religioni: lo scopo della vita, la felicità, “la paura di quella regione oltre la morte dai cui confini nessun viaggiatore ritorna” (Amleto), il sentimento del peccato, la salvezza…. 
  3. Tornare quindi a usare il linguaggio e i concetti delle religioni – molto attente a qualsiasi esigenza umana non soddisfatta altrimenti…. - purché reinterpretati in linguaggio e concetti scientifici.

Una ‘conversione semantica’ di tutti i valori fondamentali per quel marketing dell’aldilà che deve tanto disprezzare (per vendere di più…) l’aldiqua!

Prime modeste proposte per una ‘conversione semantica’ del linguaggio e dei concetti religiosi, per riappropriarsi scientificamente di quei territori non più esclusivi delle religioni, e aprire un Dialogo più umano con tutti gli Esseri Umani bisognosi di risposte alle questioni fondamentali della vita e della morte.
Sfrutterò anche alcune citazioni di belle persone che ci aiutano in questo audace percorso, distinguendo le interpretazioni di un tipico Bright (clicca qui per il sito italiano dei Bright ) da quelle alternative di un tipico Oscurantista.

* SCOPO/SENSO DELLA VITA:  “Si nasce per vivere, non per prepararsi a vivere” (B.Pasternak).
Bright: Rimandare qualsiasi scopo a ‘regioni’ oltre la vita (nell’aldilà), o al di fuori della nostra essenza umana (nella venerazione di entità superiori), allontana ciascuno dal “diventare ciò che si è veramente”. Ciascuno può realizzare meglio le proprie potenzialità soltanto studiando la propria natura, comprendendola, accettandola e, soprattutto, sviluppandola.  E la propria natura è trascritta, soprattutto nei primi 8 anni di vita, nel nostro sistema neuro-endocrino-immunitario.
Lo scopo della vita è pertanto conoscere e nutrire, per svilupparla armoniosamente, la propria unica e irripetibile natura psico-fisica.
Oscurantista: L’alternativa dei ‘semplici di spirito’ è di semplificare tutte le varietà di nature umane, condannandole, limitandole e reprimendole a una sola, quella considerata ‘normale’ (così, la società produttiva è più efficiente e controllabile…)

* FELICITA’:  “Il paradiso è su questa terra, l’inferno è non saperlo” (Anonimo)
Bright: Solo la realizzazione del vero Scopo della Vita (vedi punto precedente) può essere il presupposto possibile per la Felicità, qui e ora, non in un ipotetico aldilà post mortem.
La Felicità è definibile da determinati equilibri ormonali e funzionalità comunicative tra neurotrasmettitori e recettori.
La Felicità è pertanto conoscere e nutrire il nostro delicato equilibrio mentale (libri, dialogo, visioni del mondo...), ormonale (alimenti) e immunitario (elementi bio-chimici, armonia psico-fisica…)
Oscurantista: L’alternativa è di definire ‘agostinianamente’ la felicità come vicinanza a Dio, e l’infelicità come sua assenza.  Ecco perché, forse, regna incontrastata l’infelicità in tanti momenti della storia umana: Dio era assente?  Nel qual caso vale la ‘giustificazione’ di un grande ateo quale Stendhal: “L’unica giustificazione di Dio è… di non esistere.”)

* VITA/MORTE: “La mia vita è mia!” – Io
Bright:  Finché ‘qualcuno’ continua a sostenere il paradosso che “la vita è un dono di Dio che, a differenza di qualsiasi altro dono, rimane di proprietà del generoso Dio-donatore” (incredibile, vero…?!), allora ciascuno può benissimo rimanere condannato a soffrire fino al permesso di ‘qualcuno’ a interrompere questo ‘dono’!  Eutanasia  e suicidio sono vietatissimi perché altrimenti “chi sopporterebbe le sferzate e le irrisioni del mondo, l’ingiustizia dell’oppressore, (…) gli insulti che il merito paziente riceve dagli indegni, quando egli stesso potesse procurarsi la sua liberazione con un nudo pugnale?” (Amleto).
Soprattutto, come potrebbero i Poteri avere sempre a disposizione ‘carne da guerra’ oppure ‘meri ingranaggi produttivi’ (ti ricordi ‘Tempi Moderni’ di C.Chaplin?) se ciascuno potesse dire “No, grazie – rinuncio!” ….?
La vita e la morte devono pertanto tornare a chi appartengono, senza sentirsi in debito per alcun ‘dono’ mai chiesto,  anche perché… “Chiuso nella mia creta, ti ho forse chiesto io, creatore, di farmi uomo? Ti ho forse chiesto io di suscitarmi dalle tenebre?” (Paradise Lost – J.Milton)
Oscurantista:  Soffrire, soffrire, soffrire nell’aldiqua…. per meglio sperare e volere l’aldilà! (‘marketing dell’aldilà’).

Qualcun altro, ora, vuole contribuire a ‘tradurre’…
* PECCATO
* SALVEZZA:
* PAURA DELLA MORTE:
* Altro….. ???

Grazie a tutti!

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