BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 30/06/2008

L'ANTI ROBIN HOOD E L'APOCALISSI IMMOBILIARE-INDUSTRIALE ITALIANO: CI SIAMO!
di Nicola Antonucci


Think for the best, but for the worst prepare – Fernando Pessoa
This is the end… ,
The Doors

Forse (finalmente?) ci siamo.
Siamo arrivati alla fine di un grande ciclo industriale-finanziario? Una apocalissi che dis-veli una nuova realtà, un nuovo inizio (una ‘palingenesi’)?
Probabilmente –molto probabilmente– sì:  la fine di una epocale trappola immobiliare; la fine delle paure di investitori e piccoli imprenditori che hanno investito sul ‘mattone facile’; la fine di un modello italiano nel quale l’individualismo ha esasperato il “piccolo è bello”, inficiando la “forza dell’unione”.
Sì - ora però inizia anche la reale opportunità per:

Come nel simbolo cinese di Crisi, anche nell’attuale situazione italiana di Crisi di Aziende s’intrecciano Pericoli e di Opportunità.  Vediamoli, prima dell’arrivo, ormai imminente, dello tsunami apocalittico che sconvolgerà il sistema immobiliare-finanziario-imprenditoriale italiano:

I Pericoli
L’innesco di questa epocale trasformazione dell’Italia parte dalla Bolla Immobiliare già annunciata, descritta e spiegata fin dal primo articolo del 20 febbraio 2006 ( L’ANTI-ROBIN HOOD e la trappola immobiliare ) per arrivare alla situazione analizzata nell’articolo del 12 dicembre 2007 (  L’Anti-Robin Hood : 6 mesi all’apocalissi immobiliare?  ).
Se qualcuno avesse ancora dubbi in merito, basta che dia un’occhiata a titoli e indici del settore immobiliare italiano (che forse anticipano qualcosa…). Ecco i crolli registrati dal marzo 2007:
* Risanamento: - 90 % (proprio così: ha perso il novanta percento !!)
* IGD: - 60 %
* Aedes: - 88 %
* Pirelli RE: - 78 %
* Indice MIB Immobiliare: - 64%
… contro una perdita ‘soltanto’ del 33 % dell’indice generale S&P MIB
Problema assolutamente internazionale, ma acuito in Italia dalla struttura industriale che ha visto:

Ma cosa succederà quando gli immobili perderanno, come avvenuto in UK, USA e Francia negli anni ’80, anche il 50-60% del loro valore in solo 6-10 mesi.
Salta tutto il sistema ‘infantile’ di prestiti e garanzie che ‘drogavano’ aziende incapaci di creare valore con le scienze e le tecnologie avanzate, ma solo col fantasioso design di scarpe, T-shrits, mobili e jeans strappati, mentre avevamo già perso da anni il primato del design automobilistico.

Le Opportunità.
Ci sono, eccome – sempre!
Occorre però, come ‘comanda’ la Storia, toccare il fondo.
E il fondo viene percepito dall’imprenditore piccolo-medio quando il direttore della propria filiale bancaria non risponde subito al telefono, anzi… ‘si fa persino negare’!
Inoltre, quando i clienti pagano sempre più tardi o proprio non pagano più -  altro ‘cancro’ italiano generato dalla stesso Stato (il peggior pagatore di tutti)
E quando entrambe le situazioni si verificano insieme, come tutte le PMI sanno da almeno 6 mesi, non rimane che:

Insomma, per ottimizzare queste Gestioni di Crisi d'Impresa non rimane che lasciar sbocciare, come una farfalla dal bozzolo, gli Imprenditori, i Managers e i Professionals della Complessità, già operativi però da tanti anni in India e in Cina….
Il futuro…..?   Non parlo qui di previsioni, anche se oggi sembrano tali, ma di comprensione degli ‘scenari’ fisici più plausibili in relazione alle biforcazioni ‘’ e ai relativi ‘scenari’ del sistema complesso in esame di un fenomeno complesso con le relative coppie di scenari).  Scenari e biforcazioni comprensibili grazie soltanto allo studio del movimento delle masse monetarie (= ‘energia’).
Gli Scenari
Ora, quali sono i due plausibili scenari dopo le  analisi condivise nei precedenti articoli?
Scenario 1: i tassi europei non aumentano (ma neanche scenderanno nel medio termine, viste le preoccupazioni inflazionistiche di Trichet!). In questo caso gli stralci di mutui non evasi rimarrà serio, ma non cronico, e la disponibilità di immobili su mercato sarà graduale.  In questo scenario si assisterà a una graduale svalutazione anche del valore nominale degli immobili, ‘drogato’, tra le varie cause, anche dall’effetto distorcente dell’Euro a livello cognitivo.
Scenario 2:  i tassi europei aumentano ancora, stimolati dagli ultimi dati inflazionistici e malgrado le paure di rallentamento economico.  Ciò innescherà un grave acuirsi della crisi dei mutui, con valanghe di stralci e pagamenti inevasi pronti a scaricarsi sul mercato.
Un ciclo boom-busrt (forte rialzo - violento ribasso) già preannunciato da Trichet nel 2006, quando parlava di “Prezzi delle case troppo alti” (vedi Sole24Ore, ven. 10 febbraio 2006)
Tutto ciò per il semplice motivo che il mercato immobiliare, per la prima volta nella storia italiana, è diventato… mobile, sempre più negoziabile e  ‘liquido’.   La ‘liquefazione’ del mattone genererà un mercato sempre più volatile, come per tutte le  ‘commodity’, anche per gli immobili.  
Tale mercato volatile avrà sempre più bisogno di strumenti finanziari innovativi per trattare, negoziare, gestire ‘il mattone’ non più destinato all’immobilizzo esistenziale, ma all’investimento finanziario.  Gli stessi strumenti finanziari immobiliari serviranno a gestire e coprire rischi analoghi a quelli dei mercati mobiliari. 
I sistemi complessi non sono prevedibili, al di là degli specifici e limitati ‘intervalli di prevedibilità’ delimitati dalle biforcazioni e/o dagli attrattori caotici.  Gli scenari sopra decritti sono quindi un aggiornamento dell’evoluzione delle manovre dell’Anti-Robin Hood che, coniugando bene manovre sui tassi, sull’economia, sulle politiche fiscali, eccetera, deruberà ancora una volta milioni e milioni di risparmiatori.
Ma non noi!
Ad majora!

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