BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 03/03/2008

PROGETTO VIDEOPILLOLE DI FORMAZIONE

di Fabrizio Badiali

Quando entri in casa di Francesco, la prima cosa che noti, salendo le scale verso il suo studio, è che non c’è più posto per altri libri.
Ne ha tantissimi, ne ha letti tantissimi e nell’immaginario che mi è più caro, quello di una bottega dell’arte, dove si impara(va) dall’artigiano, entrando nel suo studio, non puoi non notare come vi siano dei libri in un non ordine sparsi a terra. Si dice infatti che la vita tenda all’entropia e che un sistema “disordinato” sia più stabile di uno apparentemente ordinato.
Provate voi a prendere con non cura dei libri e a buttarli a terra, simulando un vissuto di conoscenza, un laboratorio del sapere dove l’intelletto salta da una pagina all’altra, come una volta da bambini cercavamo un mattoncino di Lego, frugando in un fustino del Dixan.
Si, perché chi come me è nato negli anni ’70, immagino avesse i suoi giochi nel fustino di cartone.
Oppure, suggestive colonne di libri che come stalagmiti, si elevano fino a quando una geometria impossibile, ne minaccia la caduta a terra.
Due poltrone verdi, lui siede solitamente nella prima a destra della porta.
Sono molto comode. E mentre il mio corpo sprofonda nella conversazione, coltiviamo quella suggestione che crea un circolo virtuoso di progettualità, slanci, idee e tutto quanto altro ci coinvolga.
Ecco perché mi piace Francesco, perché con lui puoi permetterti il lusso, la suggestione di una complicità professionale, culturale ed umana.
L’unica foto che ho notato nel suo studio, a sinistra della finestra, di fronte alla porta, ritrae una bambina che forse avrà (nella foto) 8/10 anni e che nuota sorridente in un mare marrone, forse fango. E ripeto, sorride piena di semplicità disarmante.
Sorride agli occhi di chi la ritrae, oppure sorride e la mano di chi ha scattato, era li per caso?
In ogni modo lo studio di Francesco racconta di una vita vissuta, basta perdersi nel titoli dei libri o aprirne uno ed affiorano suggestioni, ricordi, testimonianze.
Dove sta la differenza con una libreria Feltrinelli?
Che la selezione dei titoli nasce da un percorso di vita, e non da un piano marketing.
No, non avete sbagliato articolo.
Il titolo manterrà le vostre aspettative; citava testualmente: “Le videopillole, quello che hai da dire”.

Senza voler essere auto-referenziale, sono un formatore amico di Francesco e con lui condivido un interesse professionale.
La domanda iniziale fu: chi è il Formatore? E ce lo chiedemmo quando abbiamo deciso di iniziare tale progetto.
Allora due parole sul progetto, prima.
Le videopillole altro non sono che brevi filmati realizzati in modo amatoriale.
Non abbiamo inventato nulla e non siamo mossi dalla pretesa di distinguerci, né tanto meno rivendichiamo un sapere elitario.
Semplicemente mi piace la telecamera, me la cavo e così per caso quando Francesco pubblicò Leggere per lavorare bene pensai di fargli una semplice intervista alla Marzullo: gli dissi “fatti tre domande e risponditi”.
La voce fuori campo dell’intervistatrice era di mia moglie.
http://it.youtube.com/results?search_query=varanini+francesco&search_type, l’indirizzo web dove trovare la prima videopillola.

La novità, se così si può definire, non è l’elaborato, il video, ma il canale: Youtube, una piattaforma che permette in internet di condividere filmati.
Da buon formatore esperienziale, che crede nella persona come testimone di un esperienza, che se trasmissibile, allora assurge a “sapere”, la forza del video sta nel fornire un’indicazione, un supporto all’interno di un più ampio percorso formativo. Semplicemente permette di condividere suggestioni e conoscenze che una brochure o una slide asettica, non potranno sollevare.
Tutti immagino hanno presente la differenza tra un 33 giri ed un cd…quel nostalgico rumore della polvere sulla testina del giradischi, quell’imperfezione che tanto ci piaceva.
Così vediamo e vogliamo vedere le videopillole, con delle piccole imperfezioni che ne decretano la verità. Una verità teatrale, non un setting ragionato. Dove ci sia spazio per l’emozione e per un errore.
L’errore è immediato e ci racconta come lo abbiamo superato.
“Quello che hai da raccontare” vorremmo fosse una storia vera, a cui non sei obbligato da una forma predefinita, dove non cerchi l’effetto o il consenso.
Credo che dalla condivisione di onestà intellettuale, possa nascere uno scambio fattivo tra persone.
Non mi/ci interessa chi sei, ma come ci sei arrivato, si.
Ti aspettiamo

Allora chi è il Formatore? E’ qualcuno che rivendica uno status? E’ quello che arriva puntuale, è sempre efficiente e ha delle slide perfette?
E’ quello che più costa, più è bravo (a Milano)? O Colui che deve e sa divertire?

Il formatore è una persona generosa e coraggiosa. Dato che il sapere è esperienza maturata, non potrà mai rivendicare un monopolio del sapere, ma mettersi al servizio del discente, si.
Mi piace immaginare un Formatore come le rotelline della bicicletta: una volta imparato l’equilibrio, verranno tolte.

Scrivi a questo indirizzo per essere contattato: fabrizio.badiali@libero.it

Nota di congedo
Per ora ci stiamo divertendo e quindi il servizio è gratuito.
Si astenga per favore colui che vedesse meramente nella videopillola un’occasione per farsi pubblicità, a meno che non ce la racconti cosi bene da finire con il credergli.

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