BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 07/03/2005

SALTIMBANCO

di Fabrizio Badiali

Offerte di lavoro sul web

Di solito le persone sensibili si fanno dei problemi di coscienza, ma ce ne sono anche delle altre che invece sembrano non averne.

Tempo fa, al casello autostradale di Bologna Borgo Panigale, ho visto un adesivo che raffigurava “San Precario”; sottile la differenza tra disoccupato e libero professionista, diciamo che la seconda accezione ha un che di più primaverile, alleggerisce il tono.

Questa era una sorta di intro per arrivare al tema della ricerca del lavoro, una giungla di annunci dai nomi esotici.

Smanetto un po’ nel web, vado su qualche motore di ricerca e trovo un sito internet con un annuncio molto “aieha” che recita: “XXX … RICERCA 30 PERSONE VINCENTI”. Fin qui in apparenza niente di male, modello un po’ super-uomo stile Pubblicità Mediolanum, ma glielo concediamo.

Sotto la scritta un elenco dettagliato dei profili professionali che l’azienda ricerca; vado su quello di mio interesse, clicco e si apre un pop up con la richiesta di formatori con precedente esperienza nel settore, a cui è offerto un fisso mensile e degli incentivi.

La prima cosa che mi ha colpito, è che ci fosse un riferimento da citare (ad es. Rif. Tr/’05); nel senso, ho pensato, se esiste un riferimento probabilmente significa che alle spalle, in azienda, vi è una realtà strutturata.

Ho spedito quindi il mio Cv; dopo qualche giorno ho ricevuto una mail in cui si manifestava interesse nei miei confronti e mi si chiedeva di compilare un test on line sul quoziente di intelligenza.

Ho cliccato sul link sottostante e mi sono trovato di fronte a 269 domande, le quali vertevano prevalentemente sulle diverse modalità di gestione di un cliente, e sugli stili comunicativi da adottare (l’ho fatto con la mia fidanzata).

Vabbè, ci ho messo meno di un’ora… le domande erano prevedibili e scontate, chi farebbe, arrivato ad esempio in ritardo da un cliente, della polemica?

Colloquio

Passa qualche giorno ancora e mi telefona il dott. “chiamiamolo X” per fissarmi un colloquio, iniziando da subito a mostrare entusiasmo e interesse verso il mio profilo professionale, aggiungendo che ho conseguito un punteggio alto nel test.

Mi presento all’incontro, giacca e cravatta come la worketiquette prevede; l’ufficio è in un centro direzionale alle porte di Bologna, nel blocco di un immenso stabile.

Fuori dalla porta un tappetino e una pianta.

Entro, mi accomodo e aspetto una ventina di minuti leggendo qualche rivista e buttando un occhio qua e là.

La segretaria mi accompagna da X passando per un salone in cui c’è una piccola pista delle macchinine, l’idea mi sta simpatica.

Una porta scorrevole ed eccoci l’uno di fronte all’altro, stretta di mano e mi accomodo sulla poltrona dinanzi la sua scrivania; alle sue spalle foto di famiglia, una cravatta che non avrei mai comprato e delle carte a rendere dinamica la scrivania, lui avrà 43 anni circa.

Si presenta parlando della sua passata esperienza in ambito finanziario, mi chiede del mio CV e poi ad un certo punto impugna un elaborato con tanto di istogrammi in cui mi mostra che ho un’innata vocazione alla Vendita e soprattutto una forte leadership.

Mi dice “…vede dott. Badiali, noi vorremmo investire su di lei nella zona di Milano e oltre ad una formazione iniziale che le garantiamo, ci piacerebbe che lei seguisse il commerciale della divisione “Formazione”.

Io ascolto paziente, mentre lui prosegue con un fare affabulatorio da saltimbanco; esce dall’ufficio e dopo pochi minuti torna con una cartellina color giallino, il cui frontespizio recita “Persone in grado di fare la differenza”.

Ok, dimenticavo la home page del sito che era color marroncino…

Mi parla di un loro servizio innovativo, mostrandomi anche dei documenti ministeriali che attestano il copyright depositato su quel servizio e insomma salta fuori che dovrei andarlo a vendere; dovrei cioè proporlo a quelle società che si muovono nella grande distribuzione e lo chiameremo “un video sul campo”. Tralasciando gli aspetti metodologici del servizio che non ha niente di innovativo (essendo infatti la telecamera usata normalmente in corsi di comunicazione o tecniche di vendita efficace), quello che mi ha colpito è come durante il colloquio, abbia ripetutamente provato a portarmi verso la Vendita, lusingandomi con frasi del tipo “…quando vedrà l’offerta che la nostra società ha intenzione di proporLe…”.

Finisce il colloquio durato 3 ore, saltando la pausa pranzo.

Esco con una sensazione al ribasso, viste le premesse iniziali (annuncio) e la fame; penso che in fin dei conti avendo un fisso mensile, il cellulare pagato e delle percentuali sulle commesse aperte, possa comunque considerare tale proposta.

Finanza agevolata

Una settimana dopo, ieri, mi telefona con voce sgargiante dicendo che loro sono si interessati al mio profilo, ma che al momento preferiscono inserirmi nella divisione Finanza Agevolata.

Prego? Penso tra me e me, finanza agevolata? Economia e commercio non mi è mai piaciuta e nemmeno ragioneria, infatti sono e mi considero un umanista.

Parte convinto nello spiegarmi che l’area Formazione non è ancora partita perché stanno verificando la possibilità di avviare partnership con altri enti di formazione…e che quindi, non avendo sinora avuto una persona valida su cui investire nella Lombardia, hanno pensato a me.

Fosse solo per la curiosità, non mollo e gli chiedo: “…mi scusi, io non ho competenze in ambito finanziario, secondo lei come e in quanto tempo potrei acquisire…” mi ha interrotto dicendo “…certamente Lei potrà acquisire il know how necessario nell’arco di due anni”, poi prosegue nel descrivermi le modalità di inserimento: la prima settimana una formazione one to one, la seconda e la terza in affiancamento passivo e la quarta cominciando, con sua supervisione, a gestire le prime commesse; oltre a questo prospetto, tre giorni al mese di riunione a Bologna.

Convinto prosegue a parlare per fissare un incontro; a quel punto lo interrompo io chiedendogli se prima poteva inviarmi via e-mail una copia della loro offerta di modo che io potessi avere tutti gli elementi per operare una scelta.

Certamente, la sua risposta e vedrà Dott. Badiali che non potrà rifiutare la nostra proposta…vi giuro che sono ancora qui con i crampi alla pancia dalle risate.

Acconto provvigionale

Solo per il tempo che mi hanno fatto perdere e il modo a mio avviso meschino con cuiX ha gestito la trattativa, mi sembra doveroso lasciare una traccia di questo mio disappunto e renderla pubblica.

Tralasciando il burocratese e i tecnicismi riportati nel contratto, vi accenno a quanto è stato sufficiente a farmi incazzare veramente.

Il mandato sarebbe per Procacciatori, non prevede una assicurazione e a carico del Procacciatore sono tutti i costi, compresi quelli di FORMAZIONE…oppalà e qui casca l’asino.

E ancora: il Procacciatore non percepisce un fisso mensile, ma un “acconto provvigionale” che potrà essere ricalcolato al termine di ogni quadrimestre, qualora gli obiettivi minimi aziendali non siano stati raggiunti.

Bene e qui viene la gheg…nei primi quattro mesi il Procacciatore deve produrre contratti per un totale minimo di € 50.000…come nel dialetto bolognese…“Ma sa bacai (bacagliare=parlare a vanvera)?”

Fatemi capire: l’acconto provvigionale è di 1000 euro/mese e quindi in un quadrimestresono 4000 euro; se al termine del suddetto periodo non ho fatturato l’impossibile (in quanto non ci si improvvisa) glieli dovrò ridare… essendo un acconto, con la piccola differenza che nel frattempo avrò speso di più per contattare e visitare i clienti.

Allora io dico (prendere fiato): se mi spingi alla vendita di servizi in ambito finanziario, pur sapendo che io non ne so niente e che sono sprovvisto di qualsiasi abilitazione etce hai pubblicato un annuncio in cui si cercano invece dei Formatori, se da subito mi imponi un fatturato minimo con una retribuzione ad esso vincolata e prima invece mi hai detto che c’è un fisso mensile e che il know how lo avrei acquisito in due anni…capisco che mi stai prendendo in giro.

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