BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 29/03/2010

 

LA GUERRA NON PAGA. UN DIVERSO MODO DI FARE RETE

di Maria Grazia Balbiano

Un mercato impossibile e allora?
Oggi stare sul mercato è faticosissimo. Quasi impossibile se si è una piccola realtà o una neonata impresa professionale. Per di più femminile. Eppure è proprio tra donne che possono nascere nuove sfide imprenditoriali e nuove modalità di lavoro.

Talento donna
La critica più frequente mossa alle donne è che non sanno fare squadra.
Ma dopo alcune esperienze vissute in prima persona, viene da pensare che non sia più così, che le cose stiano cambiando: semplicemente le donne hanno dovuto rielaborare un loro concetto di rete che non si basa sulle logiche del  potere e del ricatto, o per lo meno sulle “regole” che vigono in molte aziende, ma sulla generosità.
Nasce intorno a un tavolo, l’Epifania del 2007, l'esperienza di Elastic Minds. Una dozzina di professioniste della comunicazione, organizzazione di eventi, uffici stampa e giornaliste che hanno deciso, neppure troppo esplicitamente all’inizio che, pur essendo concorrenti sul mercato, ci si poteva muovere in amicizia, mettendo al servizio le une delle altre le proprie competenze, conoscenze e soprattutto il proprio tempo.
Occasione dell'incontro le Olimpiadi Invernali del 2006 a Torino: un momento professionalmente stimolante che tra i vari effetti ha avuto anche la capacità di infondere un senso di sfida e di autostima professionale raro negli ultimi anni. C'è stata, grazie a questa esperienza, una crescita di competenze e una capacità di affrontare contesti complessi. Però emersero in quell'occasione, anche alcune criticità e la conseguente valutazione innanzitutto, che con maggiore serenità e minor “invidie”, si sarebbe potuto lavorare meglio. Impressione di tutte quante.

La guerra non paga
Ci siamo convinte che l'energia necessaria a fronteggiarsi fosse un inutile spreco, sterile e infruttuoso, mentre il collaborare, il reciproco aiuto, sia più utile e molto più “nelle nostre corde”. Ci corrisponde di più l'armonia di aver fatto qualcosa di utile, che il successo di aver strappato il cliente o l’incarico ad un’altra collega.

Efficienza di cuore: pumper system
Insomma abbiamo creduto che valesse la pena provarci. Così se una collega oberata di incarchi chiede supporto a un’altra che lavora per lei, terminato l’incarico le “riconsegna” il cliente.
Quando invece è importante arrivare velocemente ad un interlocutore di peso si dirama una mail o si manda un sms al gruppo, e la risposta arriva in un attimo: chi può apre la porta giusta. Se si deve affrontare un progetto articolato, si lavora in squadra, se è piccolo si lavora da sole, ma con la preziosa collaborazione della testa e del cuore di tutte le altre. Sembrava un gioco, ma questa cosa, inspiegabilmente, ha cominciato a funzionare al di là delle aspettative. Sono arrivati i risultati professionali.  Il lavoro circola in modo che nessuna resti mai senza nulla da fare, si dà una mano alle più giovani a fare esperienza, affiancando le senior del gruppo, comunicando alle altre che si impiega una ragazza su un progetto e quando sarà disponibile per nuovi incarichi…. In questo modo, pur con mille difficoltà, crisi e incertezze per tutte si prospetta una maggiore continuità di lavoro.
Si chiede e si offre aiuto, ma soprattutto, si è consapevoli che quello che dai, ti verrà poi restituito da un'altra del team. Improvvisamente anche alcune persone al di fuori di questo network si sono accorte di qualcosa.

Tante simpatizzanti nel mondo
Un anno dopo, una giornalista milanese parlando del più e del meno - cioè sempre di lavoro - ha chiesto “ma che succede lì a Torino, siete un gruppo di competitors, ma mi parlate e proponete le une le iniziative delle altre?” Le abbiamo raccontato un po' cosa stavamo cercando di fare e improvvisamente ci ha chiesto se anche lei poteva raccontarci un suo progetto personale e riservato perché le serviva il confronto con altre professionalità per metterlo in piedi, ma temeva di non potersi fidare di nessuno.
A questo primo piccolo riconoscimento, ne sono arrivati altri: diverse colleghe hanno iniziato ad avvicinarsi e a chiedere sopratutto confronto e ascolto.
È sempre più evidente che qualcosa si sta muovendo nel segmento delle libere professioni e che a guidare i nuovi mood organizzativi, per talento e per necessità sono le donne. Un altro caso che dà conferma è legato a giornalista romana che ha alzato le antenne, non quelle dell'emittente radiofonica per cui lavora, ma quelle che servono a captare i piccoli cambiamenti: una cool hunter dell'innovazione sociale, si potrebbe dire, anche a lei abbiamo spiegato come ci stavamo organizzando e la sua replica ha lasciato noi tutte sbalordite: “molto interessante, sono in contatto con una donna che lavora nello staff di Hillary Clinton, mi hanno chiesto di segnalare curiosità che riguardano le dinamiche femminili in Italia, gli dirò di voi!”.

Organizzazione alternativa: una monarchia rotativa nel mondo del lavoro
Elastic Minds è un pool ad altissimo valore professionale aggiunto, ma funziona soprattutto perché è fatto da persone di cuore. Non sono valori “aziendali”, non si articola neppure con un'organizzazione piramidale, non ha un vero organigramma: è difficile talvolta capire per i clienti o altri colleghi come funzioni. Talvolta ti chiedono “ma chi è il capo” e se rispondi “chi capita”, rimangono disorienti. Ognuno è il capo sul progetto o cliente che ha storicamente in portafoglio o che lo ha contattato per prima, ma di volta in volta, uno è capo o assistente sui diversi lavori. Anche i clienti si sono accorti che questo metodo funziona. Hanno la sicurezza di essere seguiti sempre, di avere a disposizione competenze e suggerimenti che derivano da percorsi professionali assai diversi, e in fondo percepiscono di avere a disposizione una struttura, senza averne il costo. Insomma vedono i risultati e apprezzano uno stile di lavoro diverso da quello consueto.

Tutele e soluzioni
Per chi fa parte del gruppo è una tranquillità: noi consulenti, micro imprese, liberi professionisti abbiamo ritmi di lavoro pazzeschi, pressioni psicologiche e fiscali inaccettabili, il timore di star male e di non poter mantenere fede agli accordi presi, non abbiamo tutele sociali, non siamo in effetti considerate “lavoratrici”,  e per di più, con margini di guadagno e tempi di pagamento che fanno continuamente pensare che non ne valga la pena, ma... abbiamo noi stesse e la nostra dignità.
Insieme siamo una potenza, ci diamo quelle garanzie che il sistema non ci offre e, di quando in quando, ci sosteniamo finanziariamente, facciamo da centro per l'impiego, formazione professionale, all’occorrenza - ed è capitato - da infermiere le une alle altre, abbiamo capacità organizzative e professionali per gestire una mostra in periferia, un festival, un G9 o un premio letterario. E, finalmente, ne siamo consapevoli!
Ci prendiamo cura di noi stesse e dei clienti in modo professionalmente affettuoso, partendo dalla consapevolezza che anche il dirigente, l'imprenditore che abbiamo di fronte è prima di tutto un essere umano.
Anche per questo, forse, dovendo scegliere, abbiamo optato per  Elastic Minds. (1)


1 - Fondatrici: Stefania Albis: esperta di organizzazione di eventi, manifestazioni culturali e congressi scientifici, ha lavorato spesso su scenari internazionali in Europa, in Oriente e Africa. Maria Grazia Balbiano: oltre quindi anni di esperienza nella comunicazione integrata e ufficio stampa per gruppi industriali di peso nazionale e internazionale, negli ultimi anni si dedica al eventi del settore food, promozione territoriale e alta formazione. Daniela Giuffrida: programmista televisiva, giornalista, curatrice libri e responsabile ufficio stampa di manifestazioni culturali e istituzioni. Coniuga competenze strategiche con un profonda conoscenza delle diverse sfaccettature del mestiere di comunicatore. Francesca Lorenzoni: event manager del settore cultura e turismo, si è spesso occupata di progettare, organizzazione e coordinare congressi e manifestazioni internazionali. Per maggiori informazioni: www.ElasticMinds.it

 

Pagina precedente

Indice dei contributi