QUANTE TORRI SONO CADUTE?
Le due torri abbattute a New York
con i loro quasi tremila morti hanno generato la solidarietà di tutti
i Paesi, mobilitato l’opinione pubblica mondiale contro il terrorismo
e scatenato una guerra. E forse un’altra ancora.
Qualcuno con pragmatismo tutto americano ha quantificato l’ammontare dei
danni in 83 miliardi di dollari, aprendo una inevitabile e per questo ancora
più agghiacciante partita doppia a base di dollari e vite umane. Mentre
noi, via via che la nuvola dei crolli si disperdeva e le macerie venivano rimosse
da Ground Zero, ci siamo abituati a convivere con la paura di nuove catastrofi
non immaginabili prima e siamo tornati a occuparci delle azioni in borsa, del
tasso dei mutui e dei risultati del campionato.
Ed ecco irrompere un altro terrorismo che non urla, non usa esplosivi nè
kamikaze: arma invece la penna di alcuni sceltissimi big manager. Sono capaci
di navigare sapientemente sopra e sotto i bilanci, aggirare i controlli, individuare
qualche cifra rossa da rendere nera e voilà, “the US biggest fraud”
è servita.
Enron, colpita e affondata.
In dollari: 197 milioni di pagamenti fasulli, 434 milioni di stock option regalate
a pochi manager predestinati (findlow.com), le azioni che picchiano da 90,75
(quando ne hanno vendute più di 20 milioni con profitti colossali) a
26 centesimi e qualcosa come 20 miliardi (sempre di dollari) di perdite a carico
dell’ignaro investitore (William Lerach, Al Meyerhoff). Con più
di 100.000 creditori che, se non hanno versato sangue, hanno spremuto sudore
lavorando una vita. E il controllore? Andersen (US), un nome una garanzia, 90
anni di reputazione dispersi al vento insieme con i clienti e 2/3 degli impiegati,
altre 19.000 famiglie sul lastrico.
Un caso isolato? Purtroppo no, ce lo conferma –per restare negli Stati
Uniti- Worldcom: è un sistema di terrorismo finanziario, ingordo di dollari
oltre l’immaginabile. La super big delle telecomunicazioni compete degnamente
con Enron in quanto a frodi: 4 miliardi di dollari di spese fasulle, profitti
gonfiati per più di 5 miliardi (Il Sole 24Ore) e le azioni che, quando
si scopre il colossale debito, rotolano da 15 dollari ai soliti 26 centesimi
(in pratica il valore di stampa dei certificati). Altri 32 miliardi scaraventati
sulle spalle di migliaia di famiglie ripulite dei risparmi. E, come bonus, 17.000
licenziamenti.
Enron e Worldcom sono le due torri finanziarie più alte il cui crollo,
al di là dell’orrore e della pietà per i morti, si dimostra
non meno devastante di quello delle Twin Towers. E’ ancora l’America,
suo malgrado, a dominare la scena, vittima e protagonista del nuovo terrorismo
organizzato e praticato silenziosamente in chissà quante altre torri
dei 5 continenti. Tuttavia gli americani hanno saputo scavare non solo nelle
macerie di cemento ma in quelle contabili, hanno trovato le prove ed hanno denunciato
con brutale sincerità sia i responsabili sia le proprie carenze legislative.
Dimostrando al mondo che se il terrorismo finanziario costa altrettanto denaro
e sofferenza di quello armato, può però essere battuto senza esercito
e senza guerre. Per soffocarlo basta recuperare un po’ della nostra dignità
umana e … voilà. Colpito e affondato.