BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 17/02/2003

PERCHE' UN'IMPRESA DOVREBBE 'INVESTIRE IN ETICA'?

di Bruno Bonsignore 1

Perché è pronta a mettersi in discussione per stabilire, o ristabilire, un rapporto di qualità col pubblico.
Nessun imprenditore profit oriented è immune da azioni mirate a favorire il suo tornaconto o quello di una minoranza, e quindi “anche” a discapito degli altri, che sono poi la maggioranza. Ma non per questo il suo operato deve collidere con l’etica, e infatti si va imponendo all’attenzione delle aziende non solo la tutela della proprietà e quella del CdA ma la tutela degli azionisti, degli stakeholders e di tutti i ‘portatori di interessi’.
Si tratta di confrontarsi sul senso della misura –la misura del margine operativo, l’orientamento al reinvestimento– e sulla legittimità del diritto altrui-cioè della comunità- a condividere, e non solo simbolicamente, i benefici dell’iniziativa privata.
Chi “entra nel mio orizzonte” anche per breve tempo o del tutto casualmente, ha un suo progetto di vita che necessariamente incrocia il mio: dobbiamo essere entrambi disponibili, per quanto possibile, a tenerne conto e a modificare i rispettivi progetti per renderli compatibili. Ciascuno difende la propria unicità ma accetta e condivide quella del suo prossimo, e questo è ciò che ci rende simili, appartenenti tutti all’umanità.
Ma l’impegno etico nel mondo degli affari è anche una leva di marketing ormai ineludibile, motivo di simpatia, generatore di consenso e quindi di preferenza d’acquisto. Una USP, “unique selling proposition” direbbe Ogilvy, capace di dare alla comunicazione il tanto agognato plus decisivo.
Mentre sul fronte interno la Direzione Personale deve impegnarsi a valorizzare l’originalità, le unicità di ciascun individuo le cui conoscenze sono il fondamentale asset intangibile dell’impresa. Così il ‘principio etico’ si sposa con gli obiettivi del business e rende conveniente l’investimento.



1 - Presidente Assoetica

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