BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 15/11/1999

LA TV INCONTRA INTERNET, MA DOVE?
MIP COM 99 - MILANO, 20 OTTOBRE 1999
di Bruno Bonsignore

Esaurita l’orgia mondana delle rassegne filmiche - cinematografiche o pubblicitarie che siano - Cannes riserva l’ultimo, discreto lampo d’estate ai frequentatori del Palais des Festival per il consueto appuntamento col MipCom.

Nessuna starlet, alcune graziose hostess ma in compenso tantissimi   buyers e producers che impongono per qualche giorno allo sciovinismo locale l’uso della lingua world-wide per definizione, con risultati talvolta esilaranti. Ai forum, i simpatici ospiti francesi – in larga maggioranza peraltro - cercano in tutti i modi di esprimersi in inglese davanti a una platea che, ammutolita dalle pronunce improbabili, li implora  di parlare in  madre lingua …

Ma il Mip, con tutte le sue declinazioni, è veramente internazionale e ogni anno più tentacolare grazie al marketing di espansione aggressiva della Reed Midem Organisation. Le cifre del 99 danno una bella idea: al Midem (dischi, edizioni musicali, videocassette) hanno partecipato oltre 11.000 delegati di 4261 società di 93 Paesi; il MIP TV – il mercato internazionale dei programmi TV – c’erano 10.439 partecipanti di 2.565 società; l’ultima edizione del MipCom a Ottobre è stata superata in tutte le cifre da quella di quest’anno, che ha richiamato 1.106 espositori  per un totale di 2.373 società partecipanti di 90 nazionalità.

E poi ci sono gli altri convegni: MIPIM, riservato al “ property market “ di sviluppatori, investitori, ricercatori, società di promozione e sviluppo e associazioni consumatori; il MILIA dedicato ai media interattivi, che richiama a Cannes una fauna  divertente e imprevedibile di personaggi geniali, visionari, curiosi e miliardari in pectore, mentre altre edizioni “ MIP “ sono ormai sbarcate in Asia, Amerca Latina e Nordamerica, con il Canada che si è assicurato il WEM – World Education Market – a partire da Maggio del nuovo Millennio.

Per la cronaca, i rappresentanti europei – 44% (senza i francesi) – e nordamericani – 22% - dominano la scena, a parte la logica partecipazione di massa – 15% - delle società francesi; l’Asia del Pacifico vale il 10% delle statistiche, il Medio Oriente il 6% mentre l’America Latina tocca solo il 3.

Il “grande giovane” che promuove e governa tutto questo da dietro le quinte (ma non disdegna la ribalta poiché  si presenta puntualmente tutti gli anni al   Palais per la cerimonia d’apertura) si chiama Xavier Roy, un ex-ragazzotto che ha incominciato da Vogue a 23 anni e  adesso si diverte a lanciare ogni stagione nuove Exhibition internazionali, e con successo. La sua abilità di public relation man è un plus che attira celebrità, che attirano la stampa, che attira gli imprenditori che attirano  affari. …

Roger Moore, ormai  un habitué del Mip probabilmente anche perché ha casa a Montecarlo, è stato sommerso dalla “gente comune” alla piscina del Martinez insieme con Angie Everhart, Traci Bingham, Eva Halina ( per la serie … D.R.E.A.M. Team ) mentre Cristopher Lee, John Sessions e June Brown presentavano il loro serial “Gormenghast” al Chateau de la Napoule.

 Marianne Faithfull ( Dreaming my dreams, UK ) più sobriamente ha partecipato alla presentazione ufficiale all’Auditorium mentre David Rocco è stato l’ospite del Viaggio-Avventura nella Cucina Italiana, un divertente serial inglese che prende spunto dalle nostre specialità gastronomiche per presentare l’arte italiana ( o viceversa? ) con partenza   a Gennaio su Travel Channel .

Ma, alla fine, chi è il grande protagonista di quest’edizione del Mip? Una interessante indicazione viene da MipCom Junior, il mercato riservato alle produzioni per i giovani che, ovviamente, condizionano buona parte dei palinsesti delle televisioni mondiali. L’Animazione la fa da padrona con quasi 500 nuovi programmi presentati, mentre la fiction arriva appena al centinaio, l’educational arranca al terzo posto con un’ottantina e i documentari piombano a 26.

Per  trovare un produttore USA bisogna  dare spazio all’Inghilterra, prima con “Bus Stop” della Pepper’s Ghost Production, al Canada con “Angela Anaconda”, ancora agli UK con “Construction Site”  poi di nuovo al Canada con “Basker Villes” e finalmente gli Stati Uniti con “ The Wild Brain”. Sul totale dei primi 30 programmi,  ben 12 sono United Kingdom, 6 USA, 5 Canada e 4 Francia.

Mi chiedete l’Italia dov’è? Semplicemente non c’è! Il nostro bel Paese non solo denuncia i soliti problemi legati alla produzione ( usando come alibi la mancanza di incentivi, mentre in tutto il mondo oltre agli aiuti ci si tira su le maniche e via con fantasia, coraggio e aggressività  ) ma denuncia il progressivo, inarrestabile invecchiamento collettivo di cui la natalità zero è solo uno dei fattori.

Il nostro modo di pensare la comunicazione con i new media   non è ancora consolidato, manca di spontaneità, l’interattività è sconosciuta o guardata con sufficiente distacco. Comprare on-line? Una stupidaggine per pochi barbari, noi qui abbiamo i migliori negozi e le più sofisticate boutiques del mondo, te la vedi la massaia far la spesa col computer?

Ebbene, forse non il golfino di cachemere ma, sì, ce la vedremo sempre più: a Milano si può ordinare di tutto, anche cibi freschi via internet (vicolo.com) a prezzi convenienti e con 3000 lire per la consegna a domicilio. Sì, mi  vedo proprio la mamma che, prima di andare in ufficio, clicca le caselle della lista-spesa e quando torna la sera ha già tutto a casa senza scarrellarsi un quintale di masserizie sull’odiato percorso “town-cross” ufficio- supermarket-parcheggio-casa-ascensore…

E così veniamo proprio al Grande Assente di questo MipCom, Internet.

La buona volontà degli organizzatori di allargare alla rete internet i network tv si è ridotta a un paio di conferenze nel piccolo Auditorium K all’ora in cui tutti  amano indugiare sulla spiaggia del Carlton e del Martinez.

Il titolo è  puntiglioso : “ TV meets Internet @ Mipcom “. Abbiamo ascoltato, nel problematico English dei francesi di TPS, TF e così via, le iniziative promo che questi abili network televisivi digitali fanno per acquisire sottoscrizioni utilizzando, bontà loro, anche i new media “come internet”. Una promozione delle proprie promozioni che avrei volentieri evitato perché non ha portato alcun contributo al tema dichiarato. La TV può incontrare internet – e viceversa – in ben altri   modi, più strategici e più creativi , che mi auguro vengano validamente presentati e discussi alla prossima edizione primaverile. Altrimenti finirò per iscrivermi io come relatore, ovviamente perfezionando il mio Inglese.

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