BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 26/07/2004

GASPACHO E DOLCETTO

di Bruno Bonsignore

Lo guardavo, ieri sera, su quel pezzettino verde imprigionato da un muro di gente, un pò indietro rispetto all'area di rigore, sotto una palla altissima che gli stava spiovendo addosso, e mi preparo ad assistere al solito stop magistrale. Invece no, Zizou guarda la palla, poggia bene la gamba destra, piega il corpo in avanti ... "no grido, non lo fa " .. solleva il sinistro ... " non tirerà mica al volo " ... il piede colpisce di collo proprio dove doveva e il pallone, ubbidiente, dalla discesa indolente cambia passo e traiettoria, punta sotto la traversa, batte il portiere proprio come doveva succedere in un perfetto videogame e scuote la rete. Questo è soccer-sex, orgasmo da pallone.

Ammiro il pubblico inglese che, forse neutrale, risponde simultaneamente con un boato di pura gioia. Noi davanti alla Tv subiamo la sfasatura satellitare, il mio urlo viaggia in ritardo e non è ancorad'ammirazione. È rimasto fermo all'incredulità, irrimediabilmente sganciato dall'unisono dello stadio che s'é preso giustamente l'esclusiva del brivido di piacere del gol "live".

Spagnoli, tedeschi e scommetto persino i no global, tutti accomunati in un'estasi sbigottita. Per la durata di un prezioso benedetto istante uno stupido calcio al pallone realizza la Comunità Mondiale,  illuminata da un piacere che accende gli occhi.

Penso che quel giocatore indossava la maglia bianca e nera juventina e invece adesso veste solo di bianco Real, rimpianto dai fighters subalpini incazzati e dagli astuti boss arrotati. Osannato da milioni di madridisti, questa parola che ha dentro il suono delle nacchere, sa di arenae luce bianca, di sera vellutata con le stelle e camminare mollemente per strada con la notte che e' ancora giovane e nessuno pensa a ri-chiudersi in casa, occhi accesi di vino e ricordo di giocate leggendarie sul prato del Bernabeu.

Eppure Zidane ha passato cinque anni con noi, sgambando nel Comunale indifferente, sigillato nella casa sulla collina, rifugiato nel suo ristorante preferito, fuggevole e sfuggente protagonista in tutto il mondo ma il minimo possibile, discusso per la sua intimità troppo elegante col pallone, forse poco concreto ?

Così Zidane organizza un bel baratto: una camionata di Euro e un orizzonte di nostalgia a Torino, e in cambio la vita gridata da centomila amanti a Madrid. Forse è solo una questione gastronomica, Zizou preferisce il gaspacho al dolcetto.


Champions League del 15 Maggio 2002.

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