BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 14/02/2005

SOLO SPAGNA, PORTOGALLO E GRECIA...

di Bruno Bonsignore

…stanno peggio di noi. Quante volte ho letto questo avvertimento, carico di implicazioni negative, classifiche nefaste, doglianze lacrimose. Solo questi tre rimasuglimediterranei ci seguono nella classifica dei Paesi più evoluti,moderni,sviluppati, con tante automobili, e specialmente con un maggior tasso di sviluppo.

Il PIL è il parametro, che vuol dire non solo quanto produciamo ma anche quanto consumiamo, quanto è il nostro debito pubblico, quante risorse energetiche dilapidiamo, quante automobili insensatamente fabbrichiamo e poi depositiamo sui marciapiedi. Il PIL deve aumentare altrimenti non ci sviluppiamo abbastanza, e allora avanti con la pubblicità per farci comprare di più, farci spendere oltre il limite del responsabile, indebitandociper anni, per alimentare i roghi del consumo, a tutti i costi. La logica è quella delle banche americane che premiano e danno più fondi a chi si indebita maggiormente con le carte di credito perché vuol dire che è solvibile!

“Il nostro Paese per fermare il declino ha bisogno di ricerca e creatività”, avvertono gli esperti economici e i politici,due dimensioni del pensiero e dell’attività umana che hanno bisogno di curiosità e gioia di vivere per dispiegarsi, della partecipazione attiva e della libertà dalle coercizioni troppo rigide del senso del dovere. Ma questi sono proprio i valori che ci vengono tolti ogni giorno dall’incentivo paranoico al più. Più nuovo, più potente, più funzioni, più veloce, più bello, più prestazionale, più divertente, più conveniente, fino ad incentivare la morte precoce degli oggetti, a rottamare i frigoriferi che funzionano, i televisori che non sono al plasma, le automobili che hanno più di 5 anni, i telefonini che non sono videofonici, la giacca che non è sciancrata, il PC che non ha l’USB.

La creatività sta nello scoprire il nuovo ma anche nel saper riscoprire il conosciuto, nell’associare nuove funzioni all’oggetto usuale, nel viaggiare orizzontalmente nello spazio del problemaanziché ostinarsi ad analizzarlo solo in verticale, definendolo sempre più accuratamente e scomponendolo in tanti sotto-problemi fino a perderne di vista la natura e le possibili altre soluzioni. Sono per la lentezza, la mollezza della mediterraneità, la curiosità casuale nel quotidiano, la ricerca a letto e al gabinetto che porta più frutti di quella nell’università e nei superlaboratori, il brivido dell’intuizione e dell’abduzione piuttosto che la routine della deduzione…

E mi preoccupa la Spagna, sempre meno mediterranea, che sta facendo di tutto per metterci dietro sicché fra breve ci ridurremo ad essere terz’ultimi solo più con Portogallo e Grecia alle nostre spalle. Ma capaci ancora di partorire un pensiero originale perché ci si può ancora vivere. La casa in Grecia non è un’idea come un’altra, è una scelta dovuta.

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