BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 27/11/2006


L'ACCORDO BIPARTISAN NASCE CON LA REMUNERAZIONE RELAZIONALE
di Bruno Bonsignore

Per le prossime trattative dello stipendio in vista di un'assunzione, ma anche di una consulenza professionale, e per il patteggiamento dei grandi contratti nazionali tra imprenditori e sindacati (tagliando fuori il governo) propongo l'istituzione di un secondo sistema di remunerazione da integrare con quello classico dello stipendio. Si tratta di quella che ho definito  "Remunerazione Relazionale" e consiste nell'attribuire un valore al rapporto individuale  che si viene a creare tra l'azienda e chi vi  lavora.

La novità sta nel fatto che la Remunerazione Relazionale e' alimentata  dalle due parti, non da una sola. L'azienda metterà nel proprio Dare i valori che il lavoratore le corrisponde in termini di  lealtà, coinvolgimento, condivisione,  disponibilità, e perfino buon umore, piacere di stare insieme e  anche di divertimento.

 Lo stesso fa il lavoratore, accreditando l'azienda degli equivalenti valori relazionali e di altri tipici quali l'attenzione personale, l'ambiente di lavoro, il clima, la disponibilità dei dirigenti, e insomma di tutto quanto crea il piacere - o il dispiacere - di lavorare.

All'atto della definizione del rinnovo della remunerazione, le due parti presenteranno ciascuna un documento di "Remunerazione Relazionale" in cui viene riconosciuto reciprocamente (e di comune accordo, con l'eventuale mediazione dell'ethics officer), il valore relazionale che secondo la propria valutazione si e' ricevuto e che si e' dato, vale a dire un vero e proprio Bilancio Relazionale. Passando alla contrattazione  in denaro, si terrà conto da entrambe le parti del Bilancio Relazionale definito in precedenza e dell'eventuale "credito -o debito- relazionale" da riconoscere.

Sia il credito che il debito possono essere trasformati in denaro, secondo accordi precedenti, oppure portati a nuovo, sul prossimo esercizio.

Un buon bilancio relazionale reciproco e' il presupposto per un più veloce e soddisfacente accordo salariale, una maggiore compartecipazione agli obiettivi, una minore migrazione delle risorse umane  e minore conflittualità, nonostante che le parti cercheranno ovviamente di dare più valore alle proprie posizioni. Ma in un confronto del genere, proprio in virtù del presupposto relazionale di partenza che è condiviso,  e' molto più difficile il bluff e anche il non riconoscere valori di cui effettivamente si e' goduto, anche perché esiste la possibilità di portare delle testimonianze.

La Remunerazione Relazionale ha in sé il potenziale per giungere comunque a un accordo etico senza interventi terzi, con una cospicua riduzione di tempi e costi e un netto guadagno in termini di soddisfazione bipartisan.

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