BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 28/08/2006

MARKETING PER ADULTI

di Maurizio Carrer

C’è una tendenza diffusa del marketing a trattarci da bambini. Il linguaggio, il modo di presentare i prodotti, il tentativo di imporre il proprio prodotto sugli altri, fino ad arrivare alle emozioni che intendono suscitare gli spot televisivi, tutto è strutturato ad una comunicazione pre-adolescenziale. Su tante brochure e presentazioni si legge che il cliente va coccolato, probabilmente perché, al pari di un bambino, non lo si ritiene in grado di comprendere fino in fondo ciò che è bene per lui e perciò di fare delle scelte ragionate, pertanto è meglio che si affidi ad esperti. Sappiamo che molto spesso dietro alle coccole, e neanche in maniera troppo velata, si cela l’inganno.

Siamo ormai invasi di pubblicità di automobili e telefonini che ci propongono imperdibili offerte piene di asterischi leggibili ed interpretabili solo dai più attenti.

Il mercato pubblicitario propone sempre gli stessi stereotipi, è involuto e poco innovativo, anche su internet. Certo, anche su internet, perché la maggior parte delle pubblicità hanno ricalcato il modello invasivo della tv e quindi i risultati ottenuti sono scarsi, e incontrano sempre meno successo. Mi riferisco a quei fastidiosi banner animati con tecnologia flash, oltre alle finestre di popup che troviamo su tutti i portali di informazione, e non solo. Internet però non è come la tv e anche il navigatore più distratto oggi sa che non ci sono voli aerei a 1 euro, telefonini e computer gratis, un’auto da sogno a 50 euro al mese, settimane alle Maldive a 100 euro e così via.

Ciò che noi vorremmo è essere finalmente trattati da persone adulte, vorremmo ricevere offerte chiare, e gli omaggi delle promozioni dovrebbero essere tali. E’ chiedere la luna? Per ora pare di sì, ma per fortuna cominciano ad apparire delle eccezioni, che mi auguro facciano da buon esempio per tutti.

Tim Westergren, musicista e appassionato di internet,fece partire un progetto nel 2000, dal nome ambizioso Music Genome Project. Il progetto intendeva mappare gli elementi costitutivi al livello più basso di un brano musicale, e costruirci poi un database relazionale con i dati raccolti. Con l’aiuto di 30 musicisti professionisti definì circa 400 piccoli mattoncini (i geni appunto) in grado di identificare ogni singolo brano. Le caratteristiche riguardano la melodia, l’armonia e il ritmo, gli strumenti, la composizione dell’orchestra, l’arrangiamento, oltre alle complesse strutture vocali della voce umana. Ad oggi gli artisti inclusi nel database sono oltre 10000, stiamo parlando pertanto di decine di migliaia di brani.

Il Music Genome Project si è poi concretizzato nella realizzazione del sito Pandora (http://www.pandora.com), che fornisce un servizio di ascolto online dimusica e di conoscenza di artisti poco noti, ma che sono in linea con i nostri gusti musicali. Possiamo creare cioè delle stazioni radio personalizzate. All’inizio viene chiesto di indicare il nome dell’artista, o della canzone, e viene proposto l’ascolto di un brano, a cui seguiranno in sequenza sia brani dell’artista selezionato, sia brani simili, in base ai criteri del Music Genome Project. La nostra stazione radio è già pronta. In teoria i brani in onda dovrebbero incontrare i nostri gusti. Tuttavia, se lo desideriamo possiamo indicare con un click se il pezzo che stiamo ascoltando, o uno di quelli ascoltati in precedenza ci piace o no, così introdurremo un elemento più preciso ai criteri di selezione, oltre a dare un contributo attivo al progetto. I brani che subiscono una preferenza negativa non verranno più proposti, e nemmeno i simili a questi. Possiamo creare diverse stazioni radio, di solito una per ciascun genere, nonché modificare o cancellare quelle già create.

Questo servizio molto interessante che vi invito a provare è gratuito, sempre che si accetti l’ immancabile banner pubblicitario sulla pagina, oppure a pagamento: per 3 dollari al mese si può utilizzare Pandora senza pubblicità.

In sintesi Pandora contiene due validi servizi: il primo ci consente di ascoltare la musica che ci piace gratuitamente su internet sperimentando la validità del Music Genome Project, il secondo ci permette di scoprire artisti di cui ignoravamo l’esistenza. Tutti i brani in ascolto contengono link al loro album di appartenenza e ad Amazon o iTunes per l’acquisto online. L’obiettivo di vendita di CD e singoli brani musicali è un chiaro scopo del sito, ma manca quel tipico fastidio di invadenza che connota ormai parecchi siti di e-commerce. Si percepisce piuttosto la vendita come un servizio.

Fornire un servizio utile e divertente alle persone, proporre un progetto innovativo a cui si può intervenire, motivare la proposta di un servizio gratuito ed uno a pagamento, semplicità e chiarezza nell’offerta, opportunità di acquistare quello che piace a noi: ecco gli ingredienti di base di un marketing per adulti.

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