BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 23/04/2007

VIVERE SENZA POWERPOINT

di Maurizio Carrer

Slides, slides slides, tonnellate di diapositive accompagnano il lavoro del docente. Nella borsa del bravo formatore non devono mai mancare questi magici file con estensione ppt o pps composti da pagine e pagine classicamente disposte in orizzontale. Una volta erano i lucidi illuminati dalla lampada i protagonisti dell’aula. Ora la tecnologia ha dato il suo contributo significativo: il videoproiettore e il powerpoint. I contenuti? Identici a quelli di anni addietro, basta un po’ di dimestichezza col copia e incolla, qualche conoscenza di font, qualche sfondo copiato da qualche sito o passato da amici e colleghi ed ecco che possiamo riciclare corsi a non finire, molto meglio che fotocopiare lucidi! Non mancano i corsi di formazione che insegnano ad utilizzare al meglio le presentazioni powerpoint, come fossero non solo un supporto fra i tanti a disposizione del formatore, ma elementi fondamentali della comunicazione in aula.

Nella mia esperienza di docente mi è anche capitato, e purtroppo non di rado, di trovare committenti particolarmente sensibili al “peso” del file di powerpoint e di imporre certe regole: “mi raccomando, non meno di 40 slides”, oppure “mi raccomando, il logo di questo o quello va in basso a destra, e non dimentichi la riga blu…:”. Possibile che la comunicazione tra docente e discenti debba essere sempre mediata da questi strumenti? La tecnica è sempre la stessa: proiezione fissa dietro il docente, la slide che identifica l’argomento di trattazione e il docente sempre lì davanti al portatile che preme il tasto o il click del mouse per girare pagina, e quindi argomento. Se qualcuno non capisce si torna indietro, oppure si saltano intere parti se si è in ritardo, come sfogliando un libro. Siamo costantemente sommersi da parole in più, e il bombardamento continua in aula, dove ai già abbondanti concetti vengono sovrapposte anche le didascalie di powerpoint. Intendiamoci, non sono contrario alle tecnologie, anzi ben vengano, ma proviamo ad immaginare un loro utilizzo più creativo e meno invadente.

Con la dotazione multimediale di cui disponiamo sempre (videoproiettore, pc portatile, casse, lettore audio/video) possiamo spingerci oltre. Ad esempio perché non proviamo una valorizzazione della tecnologia mettendola in secondo piano anziché farla salire in cattedra. Sembra paradossale: utilizzare musiche, o una serie di fotografie, o immagini artistiche, o dei brevi filmati che facciano solo da sfondo a quello che stiamo dicendo, in modo che non prendano la scena. Che scorrano cioè così liberamente e senza il nostro intervento e senza interporsi tra gli interventi delle persone. Proviamo anche a recuperare qualche nostro recondito talento artistico: se qualche docente è bravo a disegnare, spesso è meglio utilizzare le lavagne, che lavorare con le solite immagini elettroniche. Ma perché non provare anche con il canto, o la recitazione. Certo, tutto ciò diventa molto più impegnativo, ma l’innovazione parte anche da qui. Se abbiamo bisogno di dati, esempi, grafici, riferimenti, storie di successo ecc. mostriamoli direttamente dal web anziché copiarli su una diapositiva, dando così la possibilità ad ognuno di sperimentare i link anziché rileggersi le slides statiche.

Usiamo direttamente in aula anche le enciclopedie online come Wikipedia, magari modificandone i contenuti insieme. Ma online si trovano anche blog, contributi video, giochi di ruolo, podcast. Si possono insomma realizzare esercitazioni veramente stimolanti anche con poco impegno. Invito tutti gli addetti alla formazione anche solo a pensare ad una giornata d’aula senza powerpoint, come sarebbe? Riusciremmo a condurla? Se pensiamo che in questo caso avremmo poco o nulla da dire possiamo provare a stare zitti, riscoprendo così il grande valore educativo del silenzio.

In ogni caso se comunque vorrete rimanere affezionati alle vostre slides potete sempre curiosare su slideshare.net e scoprire, con gioia o disappunto, che c’è sempre qualcun altro più bravo nella realizzazione delle presentazioni.

Pagina precedente

Indice dei contributi