BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 28/02/2005

LA SCUOLA RUDOLF STEINER: UN MODELLO ORGANIZZATIVO OPENSOURCE

di Maurizio Carrer

Io e mia moglie Catia siamo genitori di Jacopo e Luca, due bambini di 8 e 6 anni. Viviamo in provincia di Varese vicino al confine con la Svizzera e miei figli vanno ad una scuola ad indirizzo pedagogico steineriano nel Cantone Ticino. Stiamo vivendo un’esperienza straordinaria che vorrei raccontarvi in questo contributo.

Anche se mi piacerebbe aprire un dibattito su Bloom! sulla pedagogia fondata da Rudolf Steiner (1) , in questa occasione vorrei focalizzare l’attenzione sul modello organizzativo su cui si fondano queste scuole, in particolare sul modello della scuola in cui vanno i miei bambini.

L’esempio della scuola di Origlio (Canton Ticino-Svizzera)

E’ una scuola che ospita circa 250 bambini, ci sono 2 asili, il ciclo scolastico inizia dalla 1° alla 12° classe (fino a 18-19 anni quindi). La struttura è circondata da un bosco, c’è un grande giardino e una palestra attrezzata (c’è anche una parete per le scalate in free climbing). C’è la mensa scolastica, una caffetteria a disposizione di insegnanti, genitori ed ospiti, un punto vendita di libri, uno di prodotti alimentari biologici e uno di prodotti per la scuola. Ora vediamo quello che manca: non c’è il preside, non c’è personale ausiliario per le pulizie, per la gestione dei punti vendita, per la mensa, per la caffetteria.

La scuola è posizionata in un posto molto bello, vicino al lago e ai boschi, ma proprio per questo c’è il problema dei trasporti: non ci sono pulmini o navette con personale comunale o scolastico per portare i bambini. Inoltre i bambini piccoli a volte si devono fermare al pomeriggio ma le maestre non ci sono e non c’è personale per tenere i bambini. Ora il mio sembra un appello disperato: come e chi fa funzionare questa struttura? In gran parte è affidata ai genitori stessi. Oltre all’impegno lodevole del corpo insegnanti, qui noi genitori siamo chiamati a far parte attiva dell’educazione, nel senso più concreto che si può immaginare.

L’organizzazione che fa funzionare tutto è veramente strutturata al minimo: è costituita da tanti piccoli gruppi operativi autonomi, composti da insegnanti e genitori, ciascuno con un obiettivo e un piano di lavoro, discusso e presentato a tutti all’inizio dell’anno, verificabile strada facendo e dimostrato in sede di bilancio consuntivo. In pratica esistono tanti gruppi operativi quante sono le funzioni necessarie allo svolgimento di tutte le attività.

Così esiste il gruppo mensa, giardino, caffetteria, vendita prodotti ecc., ma anche funzioni per così dire dirigenziali: budget, finanze, promozioni, e tutte le funzioni organizzative in genere. Ciascun gruppo organizza i turni di lavoro, è garante dello svolgimento delle attività, cura e amministra il budget a disposizione. I turni di lavoro in mensa, di pulizia delle aule, la cura del giardino, la palestra e il resto sono effettuati dai genitori, che vivono una forte esperienza di responsabilità. Diversi gruppi di genitori si sono autotassati l’acquisto di bus-navetta per il trasporto dei bambini, di conseguenza ne devono effettuare e garantire il trasporto giornaliero. Diverse attività sono remunerative per la scuola, come la caffetteria e la vendita dei prodotti, in questo caso i genitori, oltre ad amministrare gli incassi, hanno anche l’onere dell’acquisto dei prodotti, la scelta dei fornitori, seguire i pagamenti ecc.

La scuola Steiner è privata, ovviamente i proventi maggiori provengono dalle rette pagate da noi genitori, con una modalità che ritengo fortemente innovativa. Pur esistendo una retta scolastica, durante il colloquio introduttivo con un responsabile delle finanze (anche qui solitamente un genitore), viene stabilito il principio base, chiamato “promessa”. In base a questa semplice e consapevole regola, se non si è in grado di sostenere la retta scolastica del proprio bambino per diversi problemi economici, si è chiamati a definire un impegno sostenibile per le proprie risorse, compatibile con la propria scala dei valori.

Ciascuno è chiamato pertanto ad un esercizio attivo e profondo con la propria coscienza. Questo è in linea con il principio educativo di base di Rudolf Steiner, il quale auspicava un modello educativo libero e aperto a chiunque lo volesse scoprire e ne volesse far parte. Così può avvenire, e avviene, che a fronte di famiglie che non possono impegnarsi al pagamento della retta intera, ci sono famiglie che spontaneamente versano somme superiori alla retta, o ancora, genitori che liberamente scelgono di continuare a versare piccole quote mensili, anche per molto tempo dopo che i figli hanno terminato gli studi.

Tutta la struttura finanziaria della scuola, dalle spese amministrative allo stipendio degli insegnanti si regge su questo apparente fragile supporto di libera adesione. E’ un percorso di crescita individuale e di gruppo molto intenso e profondo, che coinvolge insegnanti, bambini e genitori e che per molti non si esaurisce al termine del ciclo scolastico. Quale azienda è in grado di replicare un modello del genere, mi chiedo? Intendiamoci, non è mia intenzione fornire una visione idilliaca di questa struttura, i problemi ci sono, ma è il modo con cui si affrontano, il livello di coinvolgimento di tutti, la valorizzazione dei talenti di ciascuno, che sono diversi.

Personalmente trovo molto calzante la metafora con il movimento free software fondato da Richard Stallman. Anche nella scuola Steiner il “codice sorgente” è a disposizione di tutti, e ciascuno è chiamato a contribuire con il meglio di sé. Anche se non si tratta di un’azienda fondata sul profitto i risultati economici alla fine dell’anno quadrano e sono sotto gli occhi di tutti. Se invece si desidera esaminare il “clima aziendale” basta visitare la scuola che è aperta a tutti, parlare con gli insegnanti, con noi genitori e con i ragazzi.

Vorrei lanciare una proposta a tutti i lettori di Bloom! Sabato 19 e domenca 20 marzo c’è la festa di primavera della nostra scuola. Oltre alla possibilità di visitare la scuola, le classi e i lavori dei ragazzi ci sarà un mercato (il bazar di primavera) con la vendita di vari prodotti. Sarei molto lieto di fare da tutor a chiunque di voi volesse programmare una giornata un po’ diversa dal solito in uno di questi due giorni. Pensatela come una giornata di formazione, gratuita e divertente.


(1) - Durante una conferenza di qualche anno fa su questo grande filosofo e pensatore, l’ho sentito definire “una delle più grandi pietre scartate dell’umanità”. E’ una definizione che mi piace molto. Per chi volesse conoscere le opere di Rudolf Steiner: http://www.rudolfsteiner.it

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