BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 01/11/2004

PERSONE E SQUADRA

di Mauro Cason

Sembra oramai assimilato in ambito aziendale l’opinione che “le persone fanno la differenza”.
C’è in questo periodo molta attenzione alla persona, nella consapevolezza che un collaboratore, inserito in una funzione aziendale appropriata, è in grado di dare il meglio di sé. La crisi ha amplificato questa certezza obbligando i datori di lavoro a scegliere i collaboratori migliori per essere (esistere come azienda).
Flessibilità – diciamo e ci diciamo-. Si, ma occorre fare i conti con le resistenze delle nostre abitudini, con le certezze che scompaiono velocemente, lasciandoci psicologicamente “orfani” alla ricerca di nuove sicurezze, la sicurezza dell’incertezza.
Il tema nel quale vorrei soffermarmi è quello della squadra, del team. Durante l’attività di formazione (fare gruppo, comunicazione di squadra ecc.) con le aziende emerge in modo evidente come ogni gruppo di lavoro (team) abbia la propria “anima”.
Ci sono delle regole, normalmente non scritte che disciplinano lo stare assieme, le modalità di interazione del gruppo di lavoro.
Queste possono essere ad esempio:
- siamo una grande famiglia
- in questa azienda l’unica cosa che conta sono i risultati
- i rappresentanti sindacali sono dei rompiscatole
- ognuno si arrangia e impara dagli sbagli che fa
- l’anzianità “fa grado”
- ognuno per sé e dio per tutti

Tali regole fanno di un gruppo di lavoro QUEL gruppo di lavoro ed influenzano pesantemente il modo di comunicare in ufficio, reparto, azienda.
Causa e conseguenza (in un rapporto circolare) è l’atteggiamento di chi in azienda ha compiti di responsabilità (titolare, dirigenti ecc.). Esso può essere rappresentato come:
- Il buon padre di famiglia
- Il lassista (fate quello che volete)
- Il controllore (voglio sapere tutto ciò che succede qui, anche gli avvenimenti che possono sembrare insignificanti)
- L’ amicone (in tutti si fa tutto)
- Il democratico (prima di prendere qualsiasi decisione desidero sentire il parere di tutti)
- Il tecnocrate (l’importante è proporre al mercato il prodotto più competitivo)

In ambito aziendale non ci sono colpe, ma solo responsabilità, nel senso etimologico di rispondere delle proprie abilità (respons-abilità).
Un atteggiamento responsabile da parte di tutti i collaboratori aziendali diviene indispensabile per non sprecare energie a mantenere equilibri “malati”, ma per fare fluire ”energia” per risolvere i problemi (nell’ottica del “qui e ora”).

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