BLOOM! frammenti di organizzazione

 

SPORT E METAFORE

di Graziano Chiaro

Le squadre che vincono nello sport sono un esempio perle aziende che ne studiano i comportamenti e l’organizzazione. Gli uomini di una squadra interpretano il prototipo per essere un leader in azienda. Nell’affrontare scenari-mercati turbolenti ed imprevedibili dove è necessario saper reagire ai mutamenti attraverso cambi strategici in tempo reale, l’azienda trova nell’ arena sportiva o nel campo di regata la metafora ideale. Tutto questo perché domenica scorsa ero a Trieste alla Barcolana, la classica regata d’autunno. Milleseicento imbarcazioni, tutte sullo stesso specchio d’acqua , tutte a stringere il vento verso le virate alle boe , tutte a farsi largo, grandi e piccole, le grandi a tutta velocità, le piccole ad elemosinare vento strette nel mucchio , davanti i grandi nomi e dietro il popolo dei bisonti. Nessuno voleva perdere, tutti avevano il loro avversario, tutti là a cazzare le vele, per superare la barca a fianco , per avere una classifica migliore dell’ anno precedente. E che cos’è questo se non la vita quotidiana dell’impresa? Metafora triestina.

Lo sport ispira l’organizzazione in azienda: compattezza della squadra, determinazione nel conseguire l’obiettivo, comunicazione efficace, valorizzazione del collettivo, entusiasmo, creatività, valorizzazione del fuoriclasse che può decidere la gara. La vittoria di una squadra, di un equipaggio è anche un problema di fiducia reciproca, fiducia trasversale che elimina i controlli e le verifiche, che accelera i tempidi reazione, che porta ad anticipare l’avversario e così a batterlo. Attenzione però anon confondere le metafore. Non confondiamo le mandrie con le squadre, gli equipaggi con le armate. Le squadre, gli equipaggi esistono solo se c’è un avversario, se c’è competizione, se c’è sfida, se uno vince e l’altro perde. Tutto il resto è gruppo, spirito di fratellanza aziendale. Lo spirito di squadra nasce e cresce in un ambiente, in un’azienda, dove c’è qualcosa da vincere. Tutto il resto è “cammin facendo”. Metafora stradale.

Ma mica solo la vela è metafora della vita aziendale. Che mi dite allora della forza della mischia degli All Blacks, la nazionale neozelandese di rugby, oppure dei successi del nostro Settebello di pallanuoto? Tutti attaccano, tutti difendono, ognuno nello schema assieme agli altri, poche elementi e molta velocità.

Bisogna imparare a vincere sempre. Bisogna studiare le strategie di chi ha fatto della vittoria un loro fatto di routine. Bisogna carpire i segreti dei velisti di New Zealand, dei San Francisco 49ers ( football americano), del team Ferrari (auto F1). Bisogna trasportare in azienda le loro metafore, il coinvolgimento, la voglia di essere i migliori, il rompere le regole, il creare futuri possibili, la magia della vittoria.

Bisogna comprendere la forza e le strategie dei leader vincenti, di Sir Peter Blake ( New Zealand, vela) di Larry Bird (los Angeles Lakers, basket ) di Fabio Capello ( A.C. Roma, calcio).

Le squadre vincenti non si fanno solo quando si hanno a disposizione grandi budget. E’ vero con i soldi si comprano gli uomini migliori, ma lo spirito di squadra si costruisce, si plasma. La vittoria parte da lontano anche da un piccolo quartiere di una città che oggi, alla domenica, sfidafaccia a faccia i mostri sacri. Metafora del quartiere Chievo a Verona ( calcio).

“ Arrivare primi può non essere tutto, ma arrivare secondi non ha alcun senso” Sono le parole di Sir Peter Blake , l’uomo che nella vela ha vinto tutto, l’uomo che ha creato una squadra invincibile, i neri di New Zealand. Significativo è anche ciò che ha detto un giorno Arrigo Sacchi, ex ct della nazionale italiana di calcio, sulla missione di ogni allenatore ( formatore): “ Un allenatore(formatore) consegna uno spartito ai giocatori che devono poi interpretarlo nel miglior modo possibile. La consegna dello spartito non significa tuttavia ammazzare la creatività del gruppo, ma anzi il bravo allenatore ( formatore) dovrà esaltare le qualità dei singoli e spingerli ad esprimersi con libertà, pur rispettando le regole generali del gioco”. Giusto!

Bisogna creare nuovi modelli formativi, nuovi modi di allenamento, nuove fucine di atleti vincenti, bisogna far fare sport alle aziende. E chi l’ha detto che è la formazione si fa sempre con la luce al neon? Usciamo fuori, andiamo al sole!

Il sole bacia sempre la fronte dei vincenti. La formazione “outdoor” fa bene qui e fa bene là. Fa bene alle 3B , fa bene al Brain ( testa) , fa bene al Body (corpo) , fa bene al Behaviour (carattere) .

Qualcuno aveva già detto : “Mens sana in corpore sano”?

Giusto!


 

Scritto nel 2001, tratto dalla newsletter Formapagina (www.formapagina.it)

 

Pagina precedente

Indice dei contributi