BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 11/01/1999

CARA, VECCHIA FORMAZIONE

di Francesco Varanini

Cara, vecchia formazione. Continuiamo a parlare di te come eri, o come vorremmo che tu fossi. Ma credo che anche qui le cose stiano cambiando. Anche quando crediamo di ‘fare formazione’, forse, stiamo già facendo qualcosa d’altro.

La parola formazione parla dei limiti della formazione, di come la formazione è troppo spesso fatta in azienda. Ai partecipanti viene semplicemente trasmessa una forma, un contenuto dato, un modello preesistente. Mentre –di fronte ad un mercato e a tecnologie in costante evoluzione– sarebbe opportuno che le persone fossero invece in-formate, stimolate a cambiare e a crescere: il prefisso in- indica, non a caso, mutamento, cambiamento di stato; e non a caso in inglese la nostra formazione si traduce, più correttamente, education. Educare: ‘trarre fuori’, e quindi: ‘portare avanti’, oltre i confini di ciò che già si era e si sapeva fare.

Troppo spesso le attività formative appaiono fuori dal tempo. Gli stessi contenuti somministrati in aula in uguale forma da cinque, dieci o quindici anni (è un caso meno raro di quello che si potrebbe credere). In questo caso le giornate di corso si svolgeranno regolarmente, i partecipanti compileranno alla fine la scheda di feedback dimostrandosi moderatamente o molto soddisfatti. Ma che senso ha parlare di ‘ruolo del capo’, di gestione delle risorse umane, di negoziazione e di comunicazione se non si parla anche della rete locale tramite le quale tramite la quale, di fatto, passa la leadership, circolano le informazioni ed i flussi di lavoro? A chi serve questa formazione? Non si tratta forse di una attività ‘inerziale’, svolta solo perché esistono strutture e risorse destinate a questo scopo?

Se pensiamo le attività formative a partire dallo scenario competitivo, si dovranno buttar via una volta per tutte gran parte dei vecchi programmi di formazione, ma ci si dovrà anche convincere che non serve fare programmi nuovi. Perché anche i programmi nuovi diverranno presto obsoleti.

Come è destinata ad evolversi la formazione? Due sembrano le vie, ben sintetizzate dalle parole sopra ricordate.

Education. Il necessario addestramento all’uso di software e procedure informatizzate è quasi sempre lasciato a tecnici capaci di spiegare quale tasto pigiare, e quali sono le diverse opportunità offerte da un menù a tendina. Tecnici bravi a ‘smanettare’ sulla tastiera e con il mouse, ma non per questo capaci di stabilire una vera relazione didattica. Eppure, questo è il vero momento formativo. Qui, nel momento in cui si parla alle persone degli strumenti che vengono messi a loro disposizione, e dei comportamenti attesi, qui sarebbe particolarmente utile e produttivo parlare anche delle implicazioni organizzative, relazionali ed economiche. A partire dal concreto cosa e come fare, è possibile trasmettere efficacemente conoscenze in merito ai perché. Come si inquadra la nuova procedura nel sistema informativo aziendale? In che maniera gli strumenti contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di business? Quale è il modello organizzativo retrostante? Quali vincoli impongono e quali opportunità offrono le tecnologie che siamo comunque costretti ad usare in merito alle relazioni tra le persone?

Informazione La ‘vecchia’ formazione era ‘gestione del consenso’. Era come dire al dipendente: ‘magari ti racconterò cose poco importanti, però tramite questo corso ti dimostro che mi interesso a te’. Ma a quale dipendente si sente oggi gratificato da questa forma di interessamento? E quale organizzazione può caricarsi di costi per mostrare questo tipo di interessamento? Il punto di incontro tra l’interesse della persona che lavora e l’interesse dell’organizzazione che dà lavoro sta oggi nella circolazione delle informazioni.

Dunque, al posto della astratta formazione, notizie sulle linee guida, sulle strategie aziendali, su cosa concretamente ci si aspetta che il lavoratore faccia. Al posto della astratta formazione, contenuti utili ad incrementare le conoscenze di base, di scenario. Perché investire in contenuti strettamente legati alla professionalità non è conveniente: il quadro di riferimento sarà comunque di breve durata, le conoscenze saranno presto superate. E per tutti è importante essere informati; è questo il miglior modo per alleviare lo stress del continuo cambiamento.

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