BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 09/09/2002

COMPETENZA E CONOSCENZA

di Roberto Fini 1

E' possibile dire ancora qualcosa su questo tema?
Probabilmente già molto è stato detto, è possibile invece ripassare sopra a concetti e definizioni per riconfermarne la validità.

Competenza : la qualità personale o collettiva grazie alla quale "io posso" o " noi possiamo " fare qualche cosa. La competenza si traduce nell' attivazione o nella mobilitazione di una particolare conoscenza in un contesto professionale dato.

Conoscenza : ciò che ci serve per elaborare risposte e soluzioni a problemi nuovi . La conoscenza può avere due significati apparentemente molto differenti :
- essa è prima di tutto quello che mette in grado di interpretare un' informazione di dare un senso ad un sapere
- essa è incorporata in una persona e può diventare un prezioso alleato in una situazione problematica.

Quale che sia la capacità della conoscenza di dare un senso ad un sapere o di mobilitare alleanze, essa è comunque un fattore umano.
La conoscenza non può che essere umana. Competenza e conoscenza, così intrinsecamente legate l'una all' altra , caratterizzano la ricchezza umana su cui l'impresa può contare.

Si passa allora dalla gestione delle risorse alla mobilitazione delle ricchezze umane. Per poter rispondere il più rapidamente possibile ad un problema dato , non può più ( solo ) gestire ma deve mobilitare il suo capitale umano.

Se in passato si parlava spesso e volentieri di risorse umane , ciò accadeva perché l'uomo era una risorsa necessaria alla realizzazione di piani di gestione dell' impresa di cui la ricchezza era costituita principalmente da macchine, procedure di produzione, capitale finanziario.

Oggi l'evoluzione permanente dell' ambiente nel quale l'impresa opera rende la situazione più problematica; la vita dell' impresa non è più dominata dalla necessità della soddisfazione di un bisogno (nozione che sottintende la stabilità di una situazione) ma dalla nozione di problema .

In ogni istante le condizioni del mercato si modificano a tal punto da impedire all' impresa di ripetere in maniera automatica soluzioni già in precedenza elaborate. Il management dell' impresa è costretto ad inventare di continuo soluzioni nuove che di adattino velocemente alla mutevolezza del contesto.
Solo il fattore umano può fare oggi la differenza. I vantaggi tecnologici danno una competitività sempre più corta nel tempo.

Oggi l'uomo può/deve riprendere il primato sulla macchina . L'immagine dei nuovi Tempi Moderni non è più quella di un uomo preso dagli ingranaggi di una gigantesca macchina ed internamente condizionato dalle istruzioni e dai programmi, ma quella di un insieme infinitamente complesso che si modifica costantemente e che può venire messo in crisi se le risorse umane che lo compongono non vengono valorizzate nelle loro competenze.

Essere continuamente al limite per poter procedere il più velocemente possibile.Questo è lo statuto del nuovo e molto più complesso meccanismo : un meccanismo che senza l'uomo si blocca irrimediabilmente.

Guadagnare sul ritmo , restare competitivi e dominare la complessità obbliga l'impresa a coltivare gli uomini che la compongono , la loro parte fondamentale di libertà , di creatività, di intelligenza: solo questo dà all' impresa la capacità di andare la cuore dei problemi e di dominare il business.


Note:

1 - Il testo è già apparso su http://www.formapagina.it

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