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Pubblicato in data: 09/09/2002

DALLA RETE ALLA ELABORAZIONE CONDIVISA

di Emanuele Fontana

E' ormai nota la teoria di Rifkin riguardo all'era dell'accesso. In pratica si tratta di una visione, condivisa e condivisibile per alcuni aspetti, del mondo ricodificato rispetto ai criteri economici oggi vincenti.
Rifkin propone una sostituzione del mercato con la rete e della proprietà con l'accesso. In pratica destruttura l'approccio capitalistico moderno declinando i suoi parametri fondamentali in nuove configurazioni. Al posto del mercato diventa centrale la rete. Al posto della proprietà l'accesso.
In questo contesto le transazioni sono esclusivamente legate ai rapporti inter rete, perciò non è che il concetto di mercato sia superato. Meglio sarebbe dire che è ricostituito a partire da modalità diverse di scambio.
Analogamente la proprietà viene destrutturata a favore di una deregolazione del possesso. Non si possederà più come prima ma si usufruirà solo di servizi a tempo. Dal possedere un bene materiale si passa ad affittare beni fruibili virtualmente nel mercato-rete che non dovrebbe più sottostare alle logiche di monopolio o oligopolio proprio per la diffusione dei concetti di rete e accesso.
Aldilà della riconfigurazione del capitalismo mondiale la tesi di Rifkin interessa soprattutto per la volontà di mettere la rete al centro dello sviluppo economico dei prossimi anni. Cosa fra l'altro non molto originale ma che trova nella trattazione di Rifkin una prima necessaria e ampia catalogazione in modalità, sistemi, visioni di un futuro che è dietro l'angolo.
Oltre Rifkin però si aprono scenari ben più rivoluzionari nella forma e nel contenuto. Un passo fondamentale in questa direzione è fatto con la progettazione di sistemi ISOS (ovvero Sistemi Operativi su Scala Internet). Si tratta di sistemi operativi che utilizzano la potenza di calcolo dei computer connessi alla rete commerciale dividendo il lavoro di elaborazione fra tutti i PC. In pratica una qualsiasi operazione di calcolo viene scomposta fra tutti gli operatori connessi che ne elaborano separatamente i dati. A loro volta i dati elaborati vengono poi ricongiunti con un protocollo di sintassi da un server o da più server, a seconda dei dati elaborati e della configurazione da raggiungere.
Diverso dal World Wide Web, che invece è un protocollo standard per lo scambio dei dati all'interno della rete, un ISOS è un programma operativo completo che consente di far lavorare insieme e sincronicamente i computer connessi al www, cioè ne sfrutta le risorse non semplicemente per scambiarsi informazioni ma per elaborarle.
La struttura dell'ISOS è quella, in via di definizione, di un agente che gira su diversi host (i computer dei singoli utenti della rete) in modo tale da rendere tutti partecipi di un enorme elaborazione di dati distribuita.
Parlo di progettazione perché notoriamente non esiste ancora un ISOS in grado di omologare la rete delle reti ma sono in fase di sviluppo diversi approcci al problema.
Si tratta di agenti ISOS già operanti che sono in giro per la rete e funzionano per il calcolo diffuso su particolari argomenti.
Uno dei più famosi e forse affascinanti è il sistema SETI@home (Search for Extratererstrial Intelligence) Si tratta di un sistema ISOS che distribuisce con un veloce dowload migliaia di dati su computer privati nelle più sperdute periferie del mondo come nei nodi nevralgici del sistema economico mondiale.
Questi dati non sono altro che tracce di rilevazione di telescopi elettronici sparsi per il mondo che continuamente registrano quello che vedono nello spazio. Le tracce sono elaborate dal sistema SETI per scoprire anomalie nella radiazione di fondo dell'Universo che registri la probabile presenza di forme di vita extraterrestrie. Per la cronaca la possibilità di scoprire forme di vita in questo modo equivale alla possibilità di scoprire un ago non in uno ma in almeno un migliaio di pagliai.
Tornando al tema che interessa l'elaborazione è una immensa quanto semplicissima ricognizione sulle tracce. Per evitare di elaborare tutto in un grosso computer centralizzato i progettisti si sono inventati questa modalità di elaborazione dividendo il calcolo per milioni di computer connessi ad Internet con una sistema operativo omogeneo per questi tipi di calcolo.
Si tratta di un sistema semplice e primordiale ma si fonda sul concetto di calcolo diffuso attraverso un sistema operativo su scala Internet.
Da qui a trovare la giusta "lingua" per far parlare sistemi operativi diversi come Windows e Unix o Linux in una sorta di comunione di calcolo coordinata da un sistema operativo di raccordo, ce ne vorranno di anni ma il concetto del ISOS è senza dubbio uno dei più importanti aspetti della telematica.
Con un ISOS funzionante le teorie di una ristrutturazione del mercato e della proprietà potrebbero veramente trovare una risposta operativa.
Nell'epistemologia dell'accesso alla Rifkin non si distingue un rivoluzionario modo di esistenza legato al concetto di vivere differentemente la proprietà.
Con un ISOS l'operatività dei PC di tutto il mondo sarà a disposizione di tutti in modo tale da configurare approcci economici e di conseguenza esistenziali diversi dallo standard di proprietà e possesso.
Il fornitore di film digitali, per esempio, erogherà i suoi bit dietro corresponsione di un canone di affitto ma allo stesso tempo, per effetto dell'elaborazione diffusa, pagherà ad altri clienti o allo stesso cliente, una affitto per il posizionamento dei suoi bit sulle loro macchine.
Analogamente chi volesse scaricare musica da Internet pagherebbe per farlo da un server contenitore che a sua volta paga altri utenti per allocare i propri bit in una sorta di riconfigurazione del rapporto fornitore cliente.
Un sistema del genere consentirebbe la creazione di circoli virtuosi dove lo scambio di bit sarebbe pagato dal cliente ma anche dal fornitore entrambi membri di una comunità di interessi legata ad un argomento specifico.
Non si arriverebbe sicuramente alla ridefinizione economica della società nel suo complesso ma perlomeno nell'ambito di alcuni servizi ci sarebbe una riclassificazione della modalità di fare business verso modalità di gestione centrate sulla rarefazione del sistema della proprietà.


Bibliografia.

J. Rifkin, L'era dell'accesso. La rivoluzione delle new Economy, Mondadori, Milano, 2000.

D.P. Anderson e J. Kubiatowicz, Il Worl Wide Computer, Le scienze n. 408, Agosto 2002.

N. Negroponte, Essere digitali, Sperling e Kupfer, Milano, 1995.

Note:

Jeremy Rifkin "L'era dell'accesso. La rivoluzione della new economy", Mondadori, Milano, 2000.

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