BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 02/08/2004

I SIGNIFICATI DELLA METAFORA CALCISTICA

di Emanuele Fontana

Caro Maurizio,

secondo me il valore di una metafora sta nella sua adattabilità. In fondo ognuno di noi adotta metafore per cercare di capire quello che gli accade intorno. Interpretare, semplificando, quello che sta per succedere o quello che è già successo. La metafora è un elemento essenziale delle vita, pensiamo al grande contributo della poesia nella codificazione della conoscenza.

Pensiamo alla realtà come ad un flusso di eventi caotico. La poesia astrae, fotografa, ci dice in poco quello che impiega molto spazio ad essere detto.

Una poesia è una metafora scelta e sfruttata in maniera arbitraria. E' il poeta che stabilisce l'uso condizionale della metafora, perciò ha diritto a lavoraci come crede. Questo processo è l'essenza della creatività poetica.

Il calcio è poesia, quando giocano Maratona o Zidane (per non fare arrabbiare Prandato ripeto che era poesia anche un uno/due di Alì), ed è metafora, per me che lo seguo, per spiegarmi alcune cose. Sono io, poeta quotidiano, che uso la metafora come voglio. La limito, la amplio, la riduco, la significo di contenuti che hanno senso per me. Poi, abbastanza presuntuosamente, ma la presunzione è un attributo dell'innovazione, cerco, come ho fatto negli articoli precedenti e in questo, di parlarne agli altri. Cerco in pratica di dare senso alla metafora calcistica per un pubblico diverso da me stesso. E' un tentativo.

Scelgo io il significato della metafora. Scelgo io dove andare a parare con il discorso. Scelgo cosa proporre arbitrariamente e di conseguenza sono io a selezionare i confini. Ecco perché secondo me il ragionamento fila, come filerebbe se tu proponessi l'atletica. Non c'è alcun bisogno di Nebiolo, Moggi o Carraro per tirar fuori qualcosa dal calcio o dall'atletica oltre il risultato. C'è solo bisogno di un po' di fantasia e un pizzico di amore.

Ecco perché dico e ripeto che non c'entra nulla la tragedia di Bruxelles, o il bizzarro modo di gestire il calcio da parte della federazione, o ancora l'appropriazione indebita della TV di uno dei più bei spettacoli socializzabili e socializzanti come la partita di calcio.

Sono io che astraggo e cerco di usare solo il buono che c'è.

Ho iniziato parlando dell'organizzazione di gioco della Juventus di Platinì perché ho visto in quella squadra, nel suo gioco, una metafora di quello che è l'organizzazione scientifica del lavoro. Il riferimento iniziale al presidente, il cappello dell'articolo per intenderci, voleva porsi come una premessa per affermare che c'è qualcosa di utilizzabile del calcio come metafora dell'organizzazione, perché ci sono diversi concetti in comune che possono essere astratti con la metafore.

Non volevo dare significato a tutto il sistema del calcio come metafora ma non volevo partire dalla descrizione di squadra e partite senza una prospettiva, senza un aggancio a concetti comuni. Non credo che sia corretto, in senso letterale, utilizzare quella premessa per significare il mondo del calcio in generale come metafora.

Forse non sono stato chiaro ma ripeto che non è il sistema nel suo complesso ad interessarmi.

La riprova la trovi nel secondo articolo dove ho parlato della formazione del calciatore. Qui ho utilizzato il calcio dilettantistico più che il resto. Ho dato spazio alle emozioni personali di quando calcavo i campi di calcio. Ho cercato di tracciare il profilo comune dei tanti allenatori e presunti tali che ho incontrato.

Poi il terzo che voleva essere una riproposizione della prospettiva metaforica alla luce del dibattito su Bloom. Li le cose mi sembrano ancora più chiare. Il calcio è per me metafora di approcci all'organizzazione. Perché amo il calcio e lavoro per e nelle organizzazioni.

Parlerò di altre metafore calcistiche. Parlerà di Varala, il grande capo negro che ridusse a nulla il Brasile nella finale del mondiale del 1950 come esempio di leadesrship. Un tipo ideale di leadership può secondo me concretizzarsi con una metafora che si riferisce a Varala e fa il parallelo con il mondo delle organizzazioni.

Parlerò anche di altre squadre, spero con chiarezza ed esaustività, utilizzandone i contenuti che arbitrariamente sceglierò di porre all'attenzione come metafora di un qualche processo organizzativo.

Perché lo faccio l'ho già detto. Come lo faccio è sotto gli occhi di tutti.

Non voglio accogliere altri significati se non questi. Perché ho e abbiamo la possibilità di scegliere noi come usare le metafore e i nostri mondi paralleli.

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