BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 21/05/2000

L'ANIMA ANARCHICA DELLA TECNOLOGIA

di Emanuele Fontana

Una strategia vincente, che possa portare a risultati soddisfacenti per tutta l'organizzazione - posto che tutta l’organizzazione sia concorde nel ritenere soddisfacenti gli stessi risultati – non può prescindere dall’apporto di sistemi di comunicazione efficaci verso l’interno e l’esterno.

Detto così sembra la solita conclusione teorica sulla razionalizzazione dei processi comunicativi interni ad una organizzazione.

La considerazione di fondo però è diversa: non si vuole spesso pianificare un sistema comunicativo perché si ritiene che i rapporti strutturati sull’esperienza procedurale e sul dialogo informale fra i responsabili, nella accezione dei rapporti di status ed anzianità, sia già una strategia vincente.

Niente sistemi, solo l’informale dialogo delle divisioni, degli uffici, e di chiunque rivendichi un ruolo di responsabilità all’interno dell’organizzazione. Così anche per l’esterno, niente informazione sulle strategie commerciali ma solo ed essenzialmente buoni venditori, con la chiacchiera facile, la battuta pronta ed una serie di furbizie che solo la strada consente di ottenere.

Va a finire che tutta l’organizzazione, sempre purtroppo la PMI di turno, diviene un micro organismo entropico con possibilità di sopravvivenza via via minori. Se rimane vincolata, in qualsiasi modo, al mercato di nicchia che faticosamente si è costruita, tutto bene; ma se perde qualche commessa ecco subito la crisi e la dissoluzione.

Le ragioni dell’assenza di metodologie razionali per una comunicazione efficace risiedono anche sulla volontà di mantenere lo status quo, per paura, magari, che l’informazione diventi destrutturante.  Meglio vivere con aree grigie interne dove si perdono informazioni, che un sistema dove si comunica tutto ma dove risiede il pericolo della dispersione. Insomma si ha paura del rumore della comunicazione.

Da un certo punto di vista si può capire: le aree grigie garantiscono continuità e compattezza proprio per la loro limitata pervasività.

Bisogna però considerarne gli effetti devastanti sul sistema. 

Un sistema dove l’informazione si disarticola in infinite serie di passaggi va verso una la dissoluzione per perdita dell’informazione.

C’è da considerare però le limitate capacità tecnologiche di una qualsiasi piccola e media impresa. Questo paradigma ha portato spesso a giustificare l’assenza di un sistema di comunicazione. Troppo costerebbe armonizzare la comunicazione. Meglio rimanere dipendenti dalle risultanze del dialogo informale.

Ecco l’empasse strutturale del piccolo che non diventerà mai grande.

Fortunatamente però la tecnologia è una variabile indipendente. Nel senso che toglie e concede possibilità senza risentire, perlomeno una volta stabilizzatasi sul mercato, di qualsiasi politica di sistema che voglia limitare o ampliare, per scelta giusta o sbagliata qui non interessa, le prospettive di sviluppo di alcuni settori.

Da questo punto di vista la tecnologia è soprattutto anarchica.

La tecnologia, in maniera del tutto disinteressata, ha soccorso le PMI nella limitazione del gap rispetto alla grande industria. 

Generando la necessaria flessibilità applicativa, ha reso le PMI indipendenti dal punto di vista della possibilità di crearsi sistemi di comunicazione efficaci.

Un primo scossone è stato dato dall’avvento dei PC, un altro, definitivo, dall’avvento della rete delle reti.

Sul piano concettuale Internet ha stabilito i criteri di un possibile e fattibile approccio innovativo alla comunicazione interna ed esterna.

Destabilizzando il sistema di comunicazione basato sulle amicizie e sullo status sociale interno, ha scalfito le aree grigie del sistema azienda, ricomponendo quel distacco esistente fra PMI e Grande industria. 

In Internet non ci sono aree grigie dove le informazioni si perdono. Allo stesso tempo una comunicazione può essere estesa a tutta la comunità o limitata ad un gruppo. Di per se le aree grigie dove si fermano le informazioni sono superate dalla accessibilità contemporanea e illimitata.

C’è anche qui pericolo del rumore ma la grande flessibilità e fluidità del sistema ne garantisce l’attenuazione. Si può scegliere sempre e comunque.

Allo stesso modo un sistema di rete che con pochi milioni viene costruito e introdotto, chiavi in mano, in una piccola azienda, contribuisce in modo determinante, per sua natura, al superamento della logica dei compartimenti stagni, della comunicazioni per credibilità e status.

I metodi referenziali di gestione spariscono per il semplice fatto che le informazioni estese diventano patrimonio del sistema. Si può scegliere e si può scegliere su tutto.


Bibliografia di riferimento

R.L. Gregory, “Occhio e cervello”, Il saggiatore, Milano, 1966.
M. Crozier, “The burocratic fenomenon”, University of Chicago Press, 1964.
O. Hance, “Internet e la legge”, McGraw-Hill, New York, 1998.

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