BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 9/01/2008

ENTERTAINMENT - STORIA BREVE 1: "IN QUALCHE MODO SI PARLA DI MANGER"

di Matteo Gallello

Iperattivo alle 2 di notte e un’infinita voglia di disgustarmi equivalgono a una tazza di camomilla e all’accensione della televisione.
“Qualunque canale, qualunque trasmissione”, pensavo, “purché si possa riconfermare quella piacevole nausea che mi fa sentire vivo”.
Il caso volle che andassi a finire nel girone “canale 5” e che mi fosse propinata una squallida rubrica del notiziario.
Capisco che è ciò che fa per me.
Veniva presentato (leggi pubblicizzato-sponsorizzato-“comprate,comprate signori e signore, il prodotto è valido, è proprio il prodotto che fa per voi!”) un libro e la presunta autrice, una donna di circa cinquanta anni, parlando con il presunto presentatore, rapportandosi con presunto e presuntuoso bon ton, riteneva l’oggetto titolato “L’abito fa il manager. Lui & Lei: guida allo stile di successo”, la nuova “bibbia” del manager.
Cinzia Felicetti, ecco il nome. Ascoltavo, ascoltavo e mi deliziavo.

“Ilgessatoèl’abitopreferitodaimanageritalianipurchènonsiusiinstile”Padrino”perchècomunquelatendenzaèchemoltimanagernonhannobuongusto.Proprioperquestohoscrittoquestolibro!Ledonnehannomaggiorelibertànelvestiremameglioevitareitacchitipo”lapdancer”nonsoloperlavolgaritàmaancheperlefortiemicraniechenederivano.Proprioperquestohoscrittoquestolibro!”

Mi bastava. La mia voglia era placata ma la camomilla era ancora troppo calda, ergo, persevero.

“Illibrorispondeatantedomandebasandosisuunadoppiaverità:nessunohaunasecondachanceperfareun’ottimaprimaimpressioneEinsolisette,impietosisecondisivieneguardatigiudicatiearchiviatiinunfilenellamemoriaalètruiInquestolibroillettorepuòscoprirecomevalorizzarei”segniparticolari”cheentranoingioconellaformazionediungiudizioIllettorepotràcosiimparareascegliereabitieaccessoricapacidiveicolaremessaggicomeAUTOREVOLEZZAAUTOSTIMAAFFIDABILITA’CREATIVITA’INBASEAIDIKTATAZIENDALI”.
(La descrizione presentata dai siti che “s-vendono” l’oggetto è pressoché identica).

Immaginavo tante pecorelle in cravatta (che non dia, per carità, l’ effetto “tovaglia da pic-nic”…altrimenti vengono compromesse irrimediabilmente l’autorevolezza e la credibilità...) al pascolo ma non libere e giammai in balia di lupi cattivi.

Immagine bucolica. Mi addormento.

Sognavo il pastore esemplare: S. B., sinonimo di eleganza e “AUTOREVOLEZZAAUTOSTIMAAFFIDABILITA’CREATIVITA’”.
Plasmato secondo i canoni del grande leader.
Dettato da dettati aziendali e politici (credo sia la medesima cosa).

L’immagine mi scuote e mi desta.

E sorridevo. Sorridevo rivolgendo il pensiero alle decisioni definitive, roboanti, strutturate e  severamente, rovinosamente impostate. Forme precostituite. Canoni.
E rispondevo. Avevo la risposta (e la domanda) davanti. Sotto occhi perplessi.
 
Alienazione divagante, dilagante, totalizzante.

E sorseggiavo. La camomilla era diventata fredda, la mia voglia era superata e la mia vita migliore.

Ventiduenne soddisfatto.
Non ho più consultato un orologio e non ricordo che faccia avesse il presentatore.

Nella “stesura” del ricordo: [The Velvet Underground – White Light/White Heat]

Ah, LaSignoraAutrice dei Mirabilia: http://www.internetbookshop.it/ser/serpge.asp?type=keyword&x=cinzia+felicetti

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