Cattivi & Maestri n° 2
Mentoring
di Nicola Gaiarin & Gianfrancesco Prandato
The Hitcher, 1986. Di Robert Harmon, con R.Hauer, C.T. Howell.
Questo film, ancora un film noir, ancora un capolavoro, anche se con passaggi brutali, ci offre un tema: il coaching e il mentoring.
Un giovane offre un passaggio a un autostoppista che si rivela poi un psicopatico assassino. Il giovane se ne libera, ma l'uomo riappare quasi come una allucinazione, seminando il percorso di cadaveri e di prove contro il giovane, ma al contempo liberandolo da tutte le situazioni di pericolo e di restrizione (il ragazzo viene arrestato). E' un road movie e il film di un percorso, in cui il discepolo è un prescelto che deve adempiere un incarico, ma non sa quale. Mentre il maestro è qualcosa di simile ad un assassino puro e senza sentimenti apparenti. Il rapporto di apprendimento è più giocato sui fatti che accadono che sui dialoghi, che sono veramente rarefatti, ma carichi di significati simbolici.
Insegnare con l'esempio
Appena il giovane carica questo autostoppista
gli chiede:
"Dimmi vuoi che ti lasci da qualche parte?"
Risposta:
"Hai da fumare?".
Significato chiaro, io sono in una posizione di controllo anche se la macchina
è tua e mi dai un passaggio. Si stabilisce subito una relazione di comando,
di dipendenza.
La situazione è subito chiara,
i misfatti dell'autostoppista sono noti: ha già ucciso altre persone.
L'uomo minaccia il giovane con un coltello. Il giovane chiede:
"
Ma cosa vuoi da me?"
Risposta:
" Voglio che tu mi fermi."
"
Ma tu hai il coltello,
non posso"
Dice il giovane manifestando paura e sorpresa per la risposta.
"
È così, e allora cosa hai da perdere, fermami!"
Questa semplice risposta, sposta il livello di conoscenza e consapevolezza del
ragazzo, che infatti agisce per liberarsi del intruso e comincia a lottare contro
di lui.
In un'altra conversazione, dopo che
il "maestro" è riapparso, il giovane chiede
"Perché mi fai questo?"
Risposta:
"Sei un ragazzo intelligente, lo capirai!"
Il significato del percorso per il
"maestro" è creare qualcuno che lo possa fermare, che ponga
fine a questa follia che nessuno sembra poter fermare.
L'apprendimento, per quanto sconcertante possa essere, si compie attraverso
una serie di esempi, lasciando al giovane la possibilità di sperimentare,
di prendere confidenza con il nuovo stato delle cose. Ha una missione da compiere:
fermare un pazzo e, per farlo, lo dovrà uccidere. Non è certo
un passo semplice da fare. Per cui il "mentore" lo guida, lo assiste
da lontano, fino a quando non pensa che sia veramente pronto.
Verso la fine il "maestro"
indicando la sua fronte dice:
"
Per favore sparami qui"
Dopo 5 secondi di esitazione, e nessuno
sparo, esplode la sua rabbia e replica:
"Sei un fallimento, una perdita di tempo
"
Ma non è finita, il confronto
prosegue tra colpi di scena e situazioni ad alta tensione. E alla fine il disegno
si compirà.
La morale è che un "maestro" insegna perché vuole realizzare
un suo disegno, se stesso, non per sviluppare un discepolo.
Alla fine anche questo maestro raggiungerà il suo scopo.