BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 25/02/2002

Cattivi & Maestri n° 9

Cinematic Vision

di Nicola Gaiarin & Gianfrancesco Prandato

Swordfish (Codice: Swordfish), 2001. Di Dominic Sena, con J. Travolta, H. Jackman, H. Berry..


Lo spietato Gabriel, agente sotto copertura, vuole usare il geniale hacker Stanley per mettere le mani sui fondi segreti del governo. Miliardi di dollari da intascare, ma molti rischi da correre. E puntualmente la rapina in banca, come nel Pomeriggio di un giorno da cani e in Killing Zoe, finisce male. Il film vive sulla presenza del diabolico Travolta, scatenato maestro del doppio gioco e cattivissimo soggetto.

Tutta l'arte, specie quella americana, è un lungo viaggio di relazione con la realtà. Essere realistici, essere surreali, essere espressionisti, impressionisti, dadaisti, e quant'altro. Il fulminante inizio di Swordfish è un trattatello di storia dell'arte. Con sottile autoironia parla di critica cinematografica, di attori e realtà in una situazione del tutto surreale.
Il film è circolare, con un inizio e una fine che si incrociano e si intersecano, pieno di situazioni e persone che non sembrano quello che sono. I dialoghi, anche se rari, sono a tratti formidabili. Swordfish è un cocktail che mescola citazioni e spezzoni di action movies americani: un mix adrenalinico fatto di crack informatici, inseguimenti e sparatorie.

Gabriel (pensate al suo omonimo biblico), interpretato da John Travolta, impersona un personaggio sfaccettato e difficilmente giudicabile che pone di continuo dei rompicapi e dei giochi di parole su cosa è vero e cosa è falso e su cosa sia la vera morale.

Swordfish è un esempio perfetto di "Blur", di modernità in cui tutto è confuso. In questa caotica deformazione della realtà è difficile isolare un elemento dagli altri. Il nostro cattivo maestro è inafferrabile. Come Kaiser Soze dei Soliti sospetti (si veda Cattivi & Maestri N.6) manovra le persone, ma la sua strategia è esattamente opposta. Gabriel non si nasconde, appare, domina lo schermo, si vuole rivelare.

APPARIRE

"Dicono che l'abito fa il monaco!" dice Gabriel al malvestito protagonista, un hacker che ha appena "rapito".

SOTTO PRESSIONE

"Hanno detto che il più bravo tra gli hacker può farlo in 60 minuti, tu hai sessanta secondi…", una pistola alla tempia e una ragazza che lo distrae…
"… non confondere gentilezza con debolezza".

In macchina mentre guida Gabriel dice: "Hai mai sentito parlare di Houdini? Un grande artista che poteva far sparire un elefante dal palcoscenico di un teatro di fronte a migliaia di persone, come? … Distraendoli, attraendo la loro attenzione su qualche cosa d'altro …adesso prendi il volante" (mentre estrae delle pistole e spara).

MOTIVAZIONE

"...Avete venduto l'America,…tu non hai etica, noi facciamo questo per proteggere l'America e la libertà di questo paese, quello che tu dai per garantita, ……la guerra costa soldi, credi che i 20 dollari che dai a Greenpeace possano cambiare il mondo?".

REALISMO CINEMATICO

L'inizio e' un dei più bei pezzi di cinema recitato degli ultimi tempi, può stare insieme a Pulp Fiction, esplora le convenzioni in cui "nuotiamo" giornalmente, spesso senza accorgercene. Peccato che pochi, tra i critici, lo abbiano notato. Il pubblico ne ha comunque fatto un successo.

La sequenza iniziale è semplice; c'è la faccia di John Travolta in primo piano, ripresa con una videocamera artigianale. È quasi un monologo che dura circa 6 minuti.
Comincia così:

"Il problema di Hollywood è la mancanza di realismo".

"Fanno delle merde, rimarchevoli merde".

"Io non sono un cretino che fa film cercando l'esistenzialismo attraverso un po' di fumogeni…" ( la mente corre inevitabilmente al Coppola di Apocalypse Now).

"Sto parlando del senso di realtà, realismo, realismo; un elemento non pervasivo nella moderna cinematic vision" (intraducibile).

"Prendi Un pomeriggio di un giorno da cani, il miglior Pacino, dopo Scarface e Il Padrino, ..il miglior Lumet, tutto eccezionale, ma… they didn't push the envelope" (idiomatico, si potrebbe tradurre con "non si sono spinti fino in fondo").

"Cosa sarebbe accaduto se ... qualcuno avesse voluto veramente scappare?"

"Questa e' la parte piu' difficile, cosa sarebbe accaduto se…qualcuno avesse cominciato a uccidere gli ostaggi, subito?"

"… uno ogni quarto d'ora …"

"… fai quello che ti dico o la bella bionda perde la testa, BUM!!! SPLAT !!!"

" Cosa? Non c'e' ancora l'autobus, avanti.. quanti innocenti avrebbero dovuto morire per cambiare la politica degli ostaggi? (della polizia ndr)".

"1977 no CNN, no CNBC, no INTERNET".

Silenzio per 40 secondi…

"Oggi il presente"

"10 ostaggi morti, 20, 30, uno dopo l'altro, tutti in video, tutti in alta definizione … non è nelle convenzioni del cinema, ma cosa accadrebbe se…il cattivo potesse vincere".

Qualcuno gli risponde:
"Il cattivo non può vincere….in un modo o nell'altro deve perdere".

Travolta gira un cucchiaio in una tazzine da caffè (chiaro omaggio al cinema di Sergio Leone ) e dice:
"La vita può essere più strana della finzione, certe volte!".

E in quel momento si capisce che cosa sta realmente facendo…

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