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Pubblicato in data: 18/02/2008

 

ARISTOTELE FONTE DI SCIENZA MODERNA

di Giorgio Ortu


Questo è un giuoco intellettuale. Mi sono divertito a vedere se un concetto desueto come quello di ‘luogo naturale’ di Aristotele poteva essere ancora fecondo. Così, giocando con le parole mi sono ritrovato a ‘dedurre’  alcuni concetti importanti della scienza. Il tono serio dell’ argomentazione  non esclude appunto il divertimento.
                       
Luogo naturale
A parole gli scienziati sono modesti perchè l’epistemologia insegna loro che la scienza è tutt’altro che un’impresa che dà solide certezze, ma nei fatti spesso accade che siano dotati di una buona dose di presunzione. Cito per tutti, il riduzionismo di Steven Weinberg così come viene espresso nel suo libro Il sogno dell’unità dell’universo.
Per questo, cioè per smitizzare un po’ le conquiste della scienza,  si vuole qui costruire un percorso di sviluppo scientifico possibile riguardo ad alcuni concetti della scienza, che approda agli stessi risultati della scienza occidentale,  a partire da un concetto reso banale dalla scienza moderna, che è quello di “luogo naturale” elaborato da Aristotele.
Questo concetto aristotelico, che viene in buona parte da un’osservazione della realtà costituita di “buon senso”, ci dice che ogni corpo trova la propria collocazione spaziale nel “luogo” che gli è proprio. Così, l’aria, leggera, tende a salire, l’acqua, informe, riempie le cavità, i corpi solidi tendono a cadere in basso perchè pesanti, e il fuoco tende a salire in alto.
-Si veda dunque come è possibile arrivare a concetti fondamentali della scienza moderna a partire  proprio dall’idea di luogo naturale.

Entropia
Per arrivare al loro luogo naturale gli oggetti si devono muovere, ma è facile vedere che un oggetto in movimento ha energia,  ‘dynamis’, ovvero passaggio dalla potenza all’atto. Questa energia è presente anche nei corpi viventi (perché essi svolgono lavoro, secondo una terminologia moderna). I corpi viventi sono soggetti alla generazione e alla corruzione, e nel mondo sublunare è facile fare l’ipotesi che anche la materia non vivente sia soggetta alla corruzione. Corruzione significa morte e distruzione. Quindi, sia pure limitatamente al mondo sublunare, si può dire che l’ “entropia” cresce (nei sistemi isolati).

Big-chrunch ‘domestico’
Abbiamo dunque lo spazio come contenitore degli oggetti, nel quale cadono gli oggetti. La “caduta” è vicina alla distruzione, sicchè generalizzando il fenomeno è possibile affermare che alla fine l’intero mondo sublunare sarà distrutto a causa del movimento dei corpi.

Geometrie non-euclidee
Se lo spazio contiene gli oggetti, l’ipotesi limite del non-spazio è quella di  assenza di materia e di energia. Ma allora lo spazio possiede energia che ‘crea, poiché attrae la materia che cade nei suoi luoghi naturali. E questo spazio nel mondo sublunare è facile osservare che è una semisfera, è uno spazio curvo, così come lo spazio terrestre è curvo, e può essere descritto da una nuova geometria.

Evoluzione dell’universo
Si osservi un meteorite che cade. Da luminoso diviene spento. Sono “quanti” di luce che si spengono, diremmo in termini moderni, e quindi sembra possibile affermare che la luce stessa sia soggetta a morire. Ma se è così allora anche il sole, fonte di luce, può morire. Ma se il sole può morire, l’Universo sarà diverso dopo la sua morte, così come era ancora diverso prima che il sole nascesse, visto che nascita e morte procedono insieme.

Liberazione dell’Io
Tutto è nel suo luogo naturale o ci ritorna. Tutto dunque è  immobile o tende a esserlo. Ma la mente si muove producendo pensieri e immagini. Ma ci dev’essere qualcuno che osserva questi pensieri, ed ecco emergere l’Io, vero motore immobile dell’anima. L’Io è pace, mentre la mente è dinamismo e sofferenza. Allora l’Io vuole stare solo con se stesso. Si studiano modi di liberazione della mente. (Abbozzo di pensiero orientale ante litteram, e di psicoanalisi).

Unità del cosmo
La terra è nel mondo sublunare, che costituisce un sistema chiuso. E’ come un atomo cosmico. Eppure gli atomi si muovono, si devono muovere!  E hanno energia. Il sole è fonte di energia, e allora è possibile che anche il sole sia fatto di atomi, e che le stesse stelle siano soli e abbiano energia. 

Sviluppo scientifico-politico-tecnologico anticipato
(Vediamo di ipotizzare uno sviluppo possibile). La terra e i corpi solidi stanno in basso, loro luogo naturale. Se un corpo solido si comprime acquista energia: una piccola sfera compressa è più energetica di una sfera di pari peso che sia meno compressa: questo è intuitivo proprio a livello di senso comune.
Se si comprime ancor più si arriva al limite a una sfera di piccolissime dimensioni e di enorme energia. Ancor più compressa la sfera diventa infinitesima. (A questo punto storicamente accade questo, che si conoscevano già il vetro e lo specchio. Lo specchio riflette le immagini mentre il vetro consente di guardare attraverso. Per deduzione e tentativi ripetuti indotti dalla necessità di risolvere il problema di osservare la sfera infinitesima, si può arrivare all’idea che possa esistere un vetro capace di ingrandire gli oggetti). Si inventa il microscopio (e il telescopio). Osservazione del sangue umano e scoperta della circolazione sanguigna. Sviluppo della medicina e invenzione della chimica e della biochimica. E’ pronto il modello atomistico della materia. Il corpo umano come macchina è un passo successivo e inevitabile in presenza del materialismo gnoseologico. Siamo attorno al 100 a.C. Nasce l’idea di costruire una macchina che “lavori” come il corpo umano. Energia della macchina. E’ facile arrivare all’energia del vapore: 50 a.C. Lo sviluppo della chimica porta a ipotizzare l’esistenza dell’elettrone, perchè si capisce che soltanto qualcosa di “esterno” all’“atomo” partecipa delle “reazioni” chimiche che danno origine ai diversi composti chimici.
Questo accade attorno all’anno 1. Si capisce che l’elettrone è energia, e si inventa l’energia elettrica, nel 50 d.C. circa. In tutta l’Europa si assiste a un forte sviluppo industriale, si abolisce la schiavitù perchè non è più conveniente e cresce la popolazione europea. “Marx” nasce attorno al 200 d.C. Lotte Capitale-Lavoro.  Con 1300 anni di anticipo l’Europa conquista il mondo, mentre Gesù Cristo è passato del tutto inosservato a causa del massiccio sviluppo industriale che concentra le attenzioni dei popoli sui temi sociali e economici. Scoperta dell’America. Guerre europee. Nel 500 d.C. c’è l’unificazione dell’Europa.
Nascita degli altri stati extraeuropei. Poichè il “sogno” da cui tutto era partito era la compressione della materia, si cerca una materia capace di esplodere a causa della sua compressione. Si trova. Armi da fuoco. Per la necessità di conoscere la traiettoria dei proietti si sviluppa la fisica matematica. Leggi del moto e calcolo infinitesimale. Moto dei corpi celesti, la gravitazione.
“Newton” è attivo nel 600-700. “Alessandro Magno” e “Napoleone” unificano il pianeta politicamente. Pace globale. Sviluppo industriale planetario.

Ancora (!) il cristianesimo
La cronistoria che precede non è fantapolitica. E’ un plausibilissimo scenario di una possibilità molto concreta che poteva svilupparsi nella realtà materiale a partire proprio da un concetto aristotelico che non ha avuto sviluppi nella storia reale del pensiero e della scienza.
Perchè non c’è stato questo sviluppo? Che cosa ha impedito al concetto di luogo naturale di essere fecondo nell’evoluzione della scienza? La salute della scienza nel periodo immediatamente successivo, alessandrino, è notevole. E allora? Il cristianesimo e la conquista romana dei territori a cultura Greca sono stati i fattori decisivi che hanno bloccato ogni sviluppo di quel che di gnoseologicamente materialistico c’era nel pensiero di Aristotele. Il primo con la sua idea di “abbandono del mondo sensibile”, la seconda con l’immissione di una notevole dose di rozzo “praticismo” nella sfera della vita sociale.
Per concludere, forse si dirà che le implicazioni che sono state tratte dal concetto di luogo naturale sono state perfino troppo facili, e non di vere deduzioni si sarebbe trattato ma di conclusioni scontate e banali a causa della pre-conoscenza degli sviluppi della scienza.
Ma così non è. Il legame logico tra le implicazioni e la premessa del concetto aristotelico è abbastanza forte, e questa è già una ragione sufficiente per prestare attenzione a questo discorso. Forse ciò significa che la storia del pensiero occidentale è più unitaria di quanto non si sia pensato finora, e che nelle biblioteche di mezza Europa sono depositati volumi antichi e meno antichi dai quali è possibile ancora trarre tesori di conoscenza, utili anche ai giorni nostri.

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