BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 04/05/2009

AVVELENATA

di Gianfrancesco Prandato

Mi sembra che questa riflessione tocchi il punto: cosa è stato Bloom, da dieci anni a questa parte, cosa è oggi, cosa potrebbe essere. Concordo sul fatto che sarebbe uno speciale bisogno oggi di parole chiare e fori dai denti: come funzionano le organizzazioni oggi, come funziona l'economia, per chi lavoriamo per cosa e perché. Eppure i contributi scarseggiano.
Sono tempi difficili. Mi piacerebbe che elaborassimo le difficoltà scrivendo e partecipando.  Partecipare significa mettere in gioco la propria passione, ed è la passione la cosa che più apprezzo in queste righe di Prandato.
F.V.

Mi chiedo spesso se quando leggo alcuni  contributi di Bloom  sono in una riserva, in una enclave, in un gruppo di radio Drogo.
Coperto dal mio anonimato, lo dico per primo, solo a Fvaranini, indiscutibile leader e fondatore del sito e della comunità pensante. Di Bloom, mi sembra  sensato,  alle volte , anzi spesso mi chiedo, but what went wrong, che palle.

Comincio con il dire le cose che non mi piacciono, come tutti questi articoli sul cambiamento,  oggi il mondo crolla non cambia, crolla, caro  Claudio Ferrara, e poi, diciamolo, Luigi Adamuccio, ma dove la vedi questa organizzazione che descrivi? Il mondo è crollato, decomposto eppure pulsa ancora,  ma la senti la spinta dei Migranti, da Nord a Sud, la senti la spinta del mondo che è già cambiato, quella di cui parli è  una realtà che non esiste più, che scomparirà, di cui avrai solo il ricordo!
E poi tu Nicola (Gaiarin) dove cazzo sei finito, una volta scrivevi cosa seriamente discutibili e graffianti, ma dove si finito, Gaiarin dove sei finito?
Mi appendo alle poesie  di Davide , almeno tu scrivi di più! Che sono pure carine, intime, belle.
Non sono male uno squarcio di intima vita nel mondo grigio dell’impresa.
Nicola Antonucci, parliamo del  tuo articolo sul Crollo del capitalismo, ti farebbe piacere vero? Ma non è così, guarda in pochi mesi sta già rinascendo, non Basta Robin Hood e neanche i Doors a battere questa forza “terribile” che è il mercato!

Ma dove siete finiti tutti?
In un momento in cui servono le idee, il dibattito come il  pane, tutti scomparsi o a scrivere cose fuori contesto, alcuni addirittura ad inneggiare alla fine, con il fatidico IO lo avevo detto! Bene  e poi  tutto finisce o si continua?

Per esempio la recensione del libro di  Bondi, Emilio Renzi parla del libro di Bondi; ma dai, sembrate, anzi sembriamo un covo di comunisti, ma non seri, dai; un covo di comunisti di Rifondazione, che discutono di  libertà, di posizione, di linea ideale, ma che in realtà hanno paura di governare, di essere classe dirigente e si divertono a essere opposizione. Il libro di Bondi non lo dovevi leggere, non recensire. L’indignazione è del tutto fuori luogo dai.
Questa settimana c’è un articolo imbarazzante di Naomi Klein sull’Espresso, in cui la passionaria di NO LOGO, attacca Obama, che dopo 100 giorni secondo lei ha già fallito, perché non è abbastanza di sinistra. Ecco, certe volte mi pare che siamo dentro a questo film, comunque contro, anche quando il presidente più liberal e più votato al cambiamento della storia dell’umanità prende il potere; tanto per ricordare quello che ha dato una nuova voce al Sud America, che sta dialogando per la prima volta con Cuba e con i paesi Medio Orientali.

Tipico di Noi e  cara Rosenberg, che non ti capisco, Le tue schede sono poco emozionanti, sembrano fatte di frasi trovate sulle etichette di scatole di pelati o surgelati, seriali. Caro Paterni anche tu   mi sembri incomprensibile e molto pessimista.
Ma di cosa dobbiamo parlare?
Ma ci sarà anche qualche cosa di positivo santa patata, qualche cosa di cui essere orgogliosi, nel nostro parlare di impresa.
E alla fine,  caro Renzi  dimmi che cosa  ci frega dei deliri residuali di Bondi  quando poi quello che ti indigna è l’accostamento e la dissacrazione dell’immagine di A. Olivetti. Ma che ci frega di Olivetti e della sua aurea da santo, ma cosa ha costruito Adriano? Non quello della Yourcernar. Basta con questi miti  a scatola chiusa per la sinistra, che ha solo fondato una  impresa assorbita, perdente, soccombente, rispetto alla competizione mondiale, ma su, parliamo di globalizzazione, di paesi emergenti, piantiamola di eleggere i miti da libretto del PCI che  è morto, passato da anni! Ma cosa ha veramente raggiunto A. Olivetti nella economia mondiale?  Varanini in un bellissimo articolo ci ha spiegato la sua versione della fine dell’Olivetti e i limiti di Adriano. Basta osannarle! Chiediamocelo per favore. Ma pensate che qualcuno in Cina lo conosca? O conosce Bill Gates o Steve Jobs? Basta indignarsi, basta essere contro, cominciamo a costruire, come dice Jovanotti penso positivo.

Insomma ragazzi, è un nuovo mondo, è una nuova vita, quello che avete sognato si è avverato, Che Guevara è il protagonista di un film hollywoodiano di successo , in questo senso il deprecabile Negri (per chi avesse dubbi su quanto stronzo è Toni Negri consiglio di leggere il libro sulla sua infanzia  scritto dalla figlia, è illuminante) con Empire ha veramente ragione. Con Obama  l’America ha raggiunto il suo obbiettivo, gli Usa inglobano tutto, diventano tutto, assorbono tutto!   Basta pensare che  Castro è diventato un amico degli Usa, allora basta ideologia, basta leggere i fatti con occhiali antichi, pensiamo ai fatti, alla vita, a quello che ci succede, non c’è più nulla che ci protegge neanche le categorie della  “cultura”, dobbiamo metterci in gioco, rischiare, cambiare, capire.
Altrimenti siamo e restiamo superati, all’opposizione comunque e sempre come Naomi Klein, come Fausto Bertinotti, mentre il mondo cammina, cammina, cammina… E’ tempo di idee, è tempo di aratura, tra poco ci sarà la semina, e solo poi, in un  futuro ancora incerto il raccolto, ma se non cominciamo con le idee che sono i semi del futuro, ci troveremo sempre e solo indignati contro quello che altri avranno già fatto.

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