Emanuele Fontana Abbandonare Microsoft e passare all'Apple MacIntosh? recensione di: Scott
Kelby |
Con uno stile molto
informale e una taglio decisamente cool, l’autore descrive le tappe per
diventare un vero Mac fanatico. Apologizza il suo sistema operativo preferito
e denigra il resto del mondo prescindendo dal fatto che il resto del mondo non
si cura né di lui né di Mac, ad esclusione degli esperti di grafica.
Scott Kelby, intelligente direttore di una rivista americana su Macintosh, Mac
Today, dettaglia passo a passo le caratteristiche del suo mondo confrontando,
in un crescendo di esilaranti scenette, il sistema operativo della Apple con
il mondo dei PC dominato da Microsoft.
Indubbiamente fin dalle prime pagine si capisce la volontà ironica del
lavoro che non può che essere un frutto della competenza di un operatore
quotidianamente al lavoro sul computer. Non si tratta infatti di un saggio di
informatica classico realizzato sulla discussione tecnica di caratteristiche
appartenenti ad un sistema o ad un altro. E’ per lo più un confronto
fra quello che rende facile utilizzare una cosa e quello che rende difficile
utilizzarne un’altra. Posto che però è la seconda logica
ad aver vinto.
Sconfina, simpaticamente, nei modi di vivere degli utenti e definisce linee
di condotta più o meno efficaci nell’approccio all’informatica.
Se da un lato nessuno gli ha chiesto niente, come ci dice più volte,
dall’altro si vede come la grande passione lo sottragga a volte alla razionalità
dell’analista. Vivere il mondo Mac per Kelby è un po’ come
tifare per una squadra di calcio. Bisogna crederci e basta. Succeda quel che
succeda.
Tanta deferenza non può che far piacere al management Apple che però,
a dir di Kelby, non si interessa affatto del proprio vantaggio strategico. Preferisce,
a volte, uscirsene con prodotti innocentemente buoni ma poco sfruttabili o addirittura,
regalare alla concorrenza preziosi spunti per evolvere la produzione.
Non si contano perciò le critiche al management della Apple ma anche
in questo caso giocato simpaticamente su una logica del voler farsi del male,
che tutti i tifosi condividerebbero immediatamente.
Rimanendo fedele all’iconografia dell’utente americano di computer
degli anni 70-80 Kelby si immedesima con il prodotto che utilizza scavando nel
mito della prima decisiva rivoluzione informatica. Adora la Apple per la costanza
con la quale innova, ringraziandola ad ogni pagina per aver aperto a tutti le
porte dell’informatica applicata al quotidiano.
Scartando con leggerezza il fatto che Apple sia posizionata su una nicchia di
mercato inattaccabile e non soggetta a concorrenza per i prossimi anni, che
nel settore informatico corrispondono quasi ad ere geologiche per il resto dell’umanità,
il Mac utente e Mac fanatico Kelby insiste sulla bontà del sistema operativo
e sulla facilità di utilizzazione della macchina. Propone una mondo alternativo
al PC, dominato da un Mac buono, democratico e soprattutto affidabilissimo,
senza tener conto magari che la prima ad avervi rinunciato è proprio
Apple. Dopo tutto gli utili crescono di trimestre in trimestre, cosa si vuole
di più.
Una volta capita l’intenzione dell’autore, e non ci vuole molto,
il libro diventa godibilissimo proponendosi sotto vari aspetti.
Per chi non si intende di computer, ammesso che al giorno d’oggi esista
ancora gente del genere, il libro può essere letto come una divertente
introduzione al mondo informatico. Per chi lavora con i PC c’è
da dire che il libro crea molti dubbi, anche se poi il fatto di ritrovarsi in
ufficio con tutti i colleghi impegnati a sudare sul loro XP, ti fa capire che
diventa difficile cambiare da un giorno all’altro.
Rimangono gli utenti avanzati e solitari del computer. Per loro, che probabilmente
hanno già fatto la scelta definitiva, questo libro è utili per
paragonare un sistema PC con il mitico Mac. Se ti lasci trasportare ti fa venir
voglia di passare alla mela colorata alla prima occasione.
Esiste, nella parte centrale del libro, una mini rubrica con lettere esilaranti
scritte da utenti PC alla redazione di Mac Today: le risposte sono ancora più
divertenti.
Nello stesso tempo, a margine della rubrica riprodotta c’è un divertente
test per sapere se sei un utente adatto a Mac o al PC. Strutturato in venti
quesiti ti permette di scoprire la tua vocazione. Io mi sono ritrovato Mac utente
potenziale.