BLOOM! frammenti di organizzazione

Renato Votta

recensione di:
Contro il Capitale globale
di Jeremy Brecher e Tim Costello
Ed. Feltrinelli - 1995

Brecher e Costello non lasciano adito a dubbi sul loro posizionamento ideologico: "La globalizzazione, termine con il quale per brevità intenderemo la globalizzazione capitalista, viene oggi deliberatamente accelerata da gran parte dei governi, da istituzioni internazionali come il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale e dalle stesse imprese globali…Essa ha enormemente ampliato la ricchezza e il potere di poche centinaia di imprese globali, ma per la maggioranza delle persone in gran parte del mondo non ha mancato di far sentire i suoi effetti negativi…una crescente disoccupazione, la diminuzione dei salari reali, i licenziamenti di massa, i tagli nei servizi pubblici, peggioramenti nelle condizioni di lavoro, la scomparsa di piccole unità produttive rurali, la distruzione accelerata dell’ambiente…".

Feltrinelli, in pieno dibattito pre-G8 ha pensato bene di "riesumare" questo libro, scritto in realtà nel 1995, da uno storico e saggista (Brecher) e da un militante sindacalista (Costello), entrambi americani.

Non è certo uno di quelli che si possono definire studi "scientifici ed asettici". Sembra infatti scritto di getto, tutto d’un fiato, come in un empito di sdegnosa e appassionata denuncia.

E se l’impegno civile è sicuramente l’ingrediente che rende godibile e interessante l’opera, ne rappresenta, per converso, il limite più grande: è un libro che servirà forse più a fortificare le convinzioni di che è già "contro il capitale globale" che a trovare nuovi adepti negli incerti e in coloro che non hanno ancora capito quali siano i reali termini del problema. Tuttavia ho voluto recensirlo ugualmente sia perché a volte, leggendo le opinioni di autori "di parte" si acquisiscono comunque elementi di giudizio utili e degni della massima considerazione sia perché, come ricordano i due autori: "ci piaccia o no, le nostre vite e quelle dei nostri figli verranno vissute all’interno dell’economia globale. Sarebbe meglio arrivarci preparati".

L’internazionalizzazione dell’economia – è questa la tesi portata avanti in questo lavoro - porta alla competizione tra i vari Paesi del mondo per offrire manodopera e condizioni generali (infrastrutture, tasse ecc.) più a buon mercato. La lotta tra imprese diventa dunque lotta tra Paesi e dunque tra lavoratori dei singoli Paesi, in un gioco al massacro che rende i ricchi più ricchi e i poveri più disperati. Brecher e Costello si schierano (manco a dirlo) contro i pensatori liberisti, quelli per cui, secondo l’economista del Mit Paul Kragman, "se esistesse un credo esso conterrebbe certamente le due affermazioni "credo nel vantaggio comparativo" e "credo nel libero scambio".

Nell’attuale ordine economico mondiale, le divinità di questo credo sono rappresentate dalla "Nuova Trinità Istituzionale", costituita da WTO, Banca Mondiale e FMI. Il vangelo di questa trinità è quello delle imprese globali.

Come si combatte, secondo i due autori, questo processo apparentemente ineluttabile?

Con una strenua ed anacronistica difesa delle vecchie economie nazionali e della old economy?

Assolutamente no: la risposta deve essere una "globalizzazione dal basso". Così come le grandi imprese cooperano dall’alto per tutelare i propri interessi, la gente comune deve fare la stessa cosa. La strategia "lillipuziana" si pone come obiettivo finale la democratizzazione della trinità istituzionale e la creazione di un’economia globale con regole diverse, eque e solidali. Occorre fissare standard e diritti globali. Dunque non utopistiche e sterili prese di posizione di retroguardia: Brechler e Costello non sono contro la globalizzazione: sono contro la globalizzazione capitalista: sono dei sognatori? Non hanno capito niente della vita? Al di là della loro ideologia politica,, a distanza di cinque anni, nel 2001 esiste un movimento "no global" mondiale, che parte dal basso ed è costituito in larga parte da giovani: dunque non sono stati proprio due visionari…

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