BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 30/09/2002

LA GESTIONE DELLE PERSONE "UNA PER UNA"

di Davide Storni

Consolidata la fase delle tecniche, oggi la gestione delle persone comincia a muoversi in altre direzioni. Penso che gli strumenti e i metodi, per quanto ben fatti, hanno dimostrato i loro limiti se parametrati a risultati di business. Emerge sempre più, anche fra i colleghi che operano nell’ambito delle risorse umane, uno scontento di fondo o meglio la volontà di guardare oltre. Naturalmente con queste affermazioni non si vuole buttare a mare lo sforzo metodologico fatto, piuttosto formulare un invito ad andare oltre, per migliorare la mostra efficacia e, parallelamente, la capacità di produrre risultati delle organizzazioni in cui operiamo.
Penso di interpretare il pensiero anche di altre persone con le quali divido alcuni momenti di confronto vero (nell’ambito di “empowerment space” organizzato da Risfor, per esempio) nell’affermare che esiste questa voglia di cercare qualche cosa di nuovo, di superare il momento delle tecniche, per sviluppare la capacità di costruire organizzazioni belle e più libere, senza dimenticare l’importanza dei risultati senza i quali l’agire organizzato perde di significato.

Oggi sono propenso a ritenere che il primo passo verso nuove modalità più belle ed efficaci di operare con le persone sia quello di cominciare a riconoscerle “una per una”, sviluppando risposte specifiche per ognuno di loro. È un’impresa impegnativa ed emozionante, sia nel senso di una maggior soddisfazione sia di un maggior coinvolgimento legato al rapporto più stretto e “personale” che sottende ad un simile approccio.

Prima di lasciarmi travolgere dalla mia nuova avventura professionale, alla quale guardo con impazienza e con grande entusiasmo, volevo cominciare a dare un piccolo in questa direzione.
La gestione delle persone una per una è senza dubbio impegnativo anche per un mero problema quantitativo: quante persone riesco ad incontrare personalmente per poter iniziare questa opera di conoscenza?
Le tecnologie ci possono dare un significativo aiuto in questo senso, a condizione di ribaltare certe logiche di gestione e coinvolgere le persone stesse nel loro personale e specifico percorso di crescita professionale.
Nel mio articolo “oltre la formazione, alla ricerca di un nuovo modello di gestione della conoscenza” ho in parte affrontato l’argomento, presentando un esempio di ribaltamento del rapporto fra formatore e discente.
Un altro modo per cominciare a gestire le persone una per una è quello di costruire degli strumenti partendo dal punto di vista della persona.
Nelle slides seguenti presento alcuni spunti sviluppati in vista della realizzazione di un corporate portal. In questo studio ho provato a pensare ad un luogo dove la persona che accede ai servizi venga riconosciuta e abbia la possibilità di personalizzare gli stessi. Il corporate portal in questo caso prevede un’area rivolta ai dipendenti con l’obiettivo di razionalizzare la comunicazione istituzionale e molti strumenti gestionali, facilitando l’accesso ai servizi e razionalizzando i processi gestionali. Il mio contributo ha voluto fare un passo ulteriore cercando di considerare i dipendenti come clienti interni e impostando i servizi in modo personalizzato, partendo dall’ottica dell’utilizzatore.
Nel portale vengono inoltre inseriti diversi strumenti di comunicazione a due vie che possono potenziare la capacità di dialogo fra specialista di risorse umane e singolo cliente interno.
Il titolo della presentazione, di cui trovate un estratto, è “il mio portale” e vuole sottolineare come lo strumento vuole essere pensato come una modalità di accesso alle informazioni e di dialogo flessibile e personalizzabile in base alle aspettative dei singoli utilizzatori.


Vedi slides il mio portale

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