BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 12/12/2005

VIAGGIO ALLA RICERCA DEL SENSO PERDUTO

di Davide Storni

But down here,
I'm so alone with my fear,
With everything that I hear.
And every single door, that I've walked through
Brings me back here again,
I've got to find my own way.

And I need someone to believe in, someone to trust. (1)

Cos'è questa angoscia che ci attanaglia, che ci porta a essere scontenti del nostro lavoro, percepito come senza senso, che ci porta ad allontanarci dalle persone che amiamo (o forse abbiamo amato)?

Cos'è questo senso di impotenza, misto a voglia di partire, per non so dove.

Lasciare. Lasciare tutto. La tentazione più forte.

Forse per rifondare. Forse per trovare un nuovo senso della vita o semplicemente un motivo per vivere.

L'angoscia subdola toglie sapore anche alle cose più amate, distrae dalle persone care, ci fa essere disattenti, incapaci di cogliere il qui ed ora, di fatto ci ruba la nostra vita.

Allora lasciare, partire, ma per dove? Trovare nuovi amici (se non siamo capaci di ascoltare chi ci sta attorno?), trovare nuovi luoghi (se non siamo capaci di godere del luogo dove siamo?).

Partire da noi? Forse, ma non esiste soluzione, se non l'annullamento di noi stessi, che però beffardamente significa dar ragione all'angoscia, definitiva rinuncia ad ascoltare, percepire, vivere.

Forse l'angoscia non è altro che prefigurazione della morte, preparazione ad essa.

Forse è semplicemente l'effetto dell'avere troppo senza essere abituati ad apprezzarlo.

Forse è il peso dei nostri sbagli, autopunizione e autocensura.

Forse dobbiamo solamente accettare che ci sia, senza ascoltarla e senza negarla. Semplicemente non permettere che influisca sulla mia vita. Enuclearla, incapsularla, lasciando che sia.

Combatterla potrebbe rafforzarla.

Negarla potrebbe rinvigorirla.

Accettarla come una delle dimensioni, degli aspetti del nostro essere, dando però priorità ad altri aspetti, che pure ci sono. Imparare di nuovo ad ascoltarsi per poter sentire anche questi altri aspetti: porre attenzione al fluire delle cose intorno a noi per percepirne la bellezza; porre attenzione agli altri, prendersi cura di loro; lasciare spazio all'amore. E tornare a percepirsi semplicemente qui nel presente, nella propria totalità fatta di angoscia, ma anche di amore, di solitudine, ma anche di ascolto e di attenzione.

Lasciare, sì, anche partire, ma semplicemente per tornare a noi. Accettando anche le cose di noi che non ci piacciono, come l'angoscia e il senso di vuoto. Senza di essi forse non esisterebbe neppure l'amore.

This chamber of so many doors;
I've nowhere to hide.
I'd give you all of my dreams, if you'd help me,
Find a door
That doesn't lead me back again
-take me away.

And I need someone to believe in, someone to trust ............ (and this is me)


(1) Genesis, The Chamber of 32 doors.

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