LETTERA A GIANFRANCESCO PRANDATO

Caro Gianfrancesco,

chissà se sono in tempo e poi non ricordo nemmeno di preciso l'argomento, oppure se in ogni caso come vedi parto da lontano da quello che mi pare da cose su cui sto riflettendo in questi giorni -per fortuna scriviamo di quel che ci pare- e comunque ci tengo a non lasciare cadere il discorso, quindi

"Lei è Karl Kraus, vero?" mi chiese uno che viaggiava nel mio stesso scompartimento, e che aveva sopravvalutato la mia inermità. Io dissi: "No". E con ciò l'ho ammesso. Perché, fossi stato un altro, mi sarei messo subito a parlare con quell'imbecille.

Difendere la propria diversità senza affermarla. Anzi, rinunciando ad affermarla, perché affermandola, accettando di parlarne con chi se l'avesse capita non ci chiederebbe di parlarne, la negheremmo noi stessi.

Se sopravvalutando la mia inermità vengono a chiedermi, poniamo, di parlare di Cuore come caso di successo, boom degli anni novanta, ritroverò poi Cuore imbalsamato dalla sintesi parassita di un qualche esperto di trends di mercato, ridotto a merce, privato della sua specificità di non-prodotto, assimilato agli orologi Sector, al Gatorade, e ai Body Shop.

Al compagno di scompartimento interessa nobilitare la sua esistenza attraverso un incontro luminoso - avere qualcosa da raccontare. Analogamente all'esperto di trends, incapace di creare, interessa solo vendere un suo prodotto, costruito senza fatica con qualche intervista e qualche notizia raccattata in giro.

(Il libro che senza dubbio l'esperto di media trends scriverà non interesserà a nessuno. Non al pubblico, cui semmai interesseranno Gatorade o Sector o Cuore. Non all'esperto di marketing, perché mettere insieme Cuore con gli orologi Sector e Gatorade e Body Shop può voler dire solo che non esiste one best way, e allora la questione sta nel trovare la propria via, e non nel leggere la storia degli altri raccontata da un terzo. Ma il nostro esperto sarà portato a passar sopra l'inutilità del suo lavoro. Lui, scrivendo e pubblicando, il suo scopo l'ha raggiunto).

Non per questo si deve pensare che sia impossibile o inutile parlare di casi aziendali. Però il distinguo è sottile. E scusa, riesco ad esprimerlo solo con l’esempio di Kraus.

Il frettoloso viaggiatore, chiuso in sé, in un suo modello (i boom: ma cosa vuol dire poi successo? Il successo di Cuore sta nel numero di copie vendute, o in cosa?) chiederà all'organizzazione oggetto d'indagine, agli uomini che l'hanno fatta, solo le informazioni necessarie per fare di quella esperienza di vita una apparenza vendibile.

Cosa ben diversa è raccontare come si articola il modello organizzativo di Cuore. Questo non contraddice la filosofia di Cuore‚ non danneggia il prodotto Cuore, perché si tratta semplicemente di dire come anche il modello organizzativo, in quanto coerente con la filosofia e con il prodotto costituisce uno dei fattori di successo. Dunque, qui il caso è ricostruzione di meccanismi interni, assunzione in principio dell'unicità del caso, ricostruzione di un modello a partire da una situazione specifica. Qui c'è se non altro una utilità didattica. E, messe così le cose, il caso non è ricostruibile senza una partecipazione attiva e volontaria di chi ha vissuto l'esperienza all'interno dell'organizzazione.

Solo detto questo posso accennare a come sono stai impostati i rapporti tra Cuore-società (Cuore Corporation, ci siamo voluti modestamente chiamare così) e i suoi giornalisti.

Così come tutta l'organizzazione è finalizzata a garantire il massimo spazio creativo, la gestione del personale premia l'identificazione con il prodotto e con i risultati.

In apparenza, in qualsiasi casa editrice italiana i giornalisti godono delle stesse garanzie in termini di retribuzione, di flessibilità di orario, di libertà di comportamento. Ma mancando una identificazione con il prodotto, tutto è mercificato, tradotto minuziosamente in contratti nazionali e in contratti integrativi aziendali. La diversità di Cuore, sotto questo punto di vista, sta nel fatto (sembra poco, ma rispetto al contesto dell'editoria italiana è molto) che i giornalisti si identificano con il giornale: tre di loro vi lavorano dalla fondazione, gli altri tre si riconoscono in questa affermazione: 'è la prima volta che lavoro a un giornale di cui sarei comunque lettore'.

Su questa identificazione si fondano i semplici accordi, di cui diamo due esempi significativi, che a Cuore sostituiscono i complicati contratti integrativi aziendali.


Nota: Naturalmente, i due esempi sopra accennati sono veri. Roberto Brognara di Trends Lab ha fatto sapere a Cuore Corporation che comunque parlerà di Cuore, accanto a Gatorade, Body Shop e Sector in un volume di prossima uscita presso Sperling & Kupfer dedicato ai boom degli anni novanta. Gennaro Auricchio, nell'ambito di una tesi di laurea in Organizzazione Aziendale che discuterà nella sessione autunnale con il prof. Raul C. D. Nacamulli ha attentamente studiato il modello organizzativo di Cuore Corporation.

Gianfrancesco: mi fermo qui, spero che questi appunti ti servano a qualcosa, ci sentiamo e se non ci sentiamo buone vacanze