BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 14/03/2000

Grateful Dead: dall'acid rock alla filosofia della Rete [1]

di Francesco Varanini

Pianto da folle di ex-giovani in un qualche modo 'salvati' dalla sua musica, nell'estate 1995, minato dall'abuso di birra e di droghe, si è spento in un qualche luogo della California il chitarrista dei Grateful Dead Jerry Garcia. Si dice che le sue ultime parole siano state: “Come ha aperto oggi Netscape?” Le azioni della società che aveva inventato il browser, il software che aveva aperto a tutti l'uso di Internet, erano da poco quotate in Borsa.

Cosa ha a che fare un esponente della scena rock degli anni sessanta –il rock 'lisergico' e 'acido', i 'figli dei fiori'– con le nuove tecnologie? Molto. Perché si può capire la rivoluzione che sta vivendo il mercato solo guardando alle sue radici storiche e culturali. Intanto possiamo dire che John Perry Barlow, il paroliere di alcuni dei più significativi hit dei Grateful Dead, è esponente di punta della Electronic Frontier Foundation, la lobby che negli States, agli inizi degli anni novanta, ha costretto l'opinione pubblica ed il Congresso a riflettere sul tema dei diritti civili e dei diritti dei consumatori nel nuovo emergente mercato telematico.

Siamo in California, la Silicon Valley non nasce dal nulla. È sempre La California dove negli anni settanta ragazzotti producono e vendono le clandestine (ma diffusissime) blue box, 'scatolette' che collegate all'apparecchio di casa permettono di trasformare le telefonate interurbane in urbane, frodando così l’ancora monopolista ATT. Steve Jobs comincerà così, poi passerà a assemblare, sempre nel garage di casa, quello che sarà l’Apple. È la California delle rivolte universitarie a Berkeley e dei grandi concerti rock; dell'LSD e delle culture orientali come mezzi per 'allargare l'area della coscienza'; di Hollywood ma anche dell'industria bellica e della nascente industria legata all'esplorazione spaziale. La California di Palo Alto, dove avevano sede il Mental Reaserch Institute ispirato da Gregory Bateson ma anche il PARC, Centro studi della Xerox dove nacque, troppo in anticipo, quel progetto di computer user friendly che vedrà compiutamente la luce del mercato solo nel 1985 con l'uscita del Macintosh.

Tra i più accaniti ed identificati fans dei Grateful Dead si contano gli animatori di quello che è probabilmente il più rappresentativo degli storici 'luoghi d'incontro elettronico' raggiungibili tramite Internet: 'Well' (Whole Earth 'Lectronic Link). E da questa stessa 'Fonte' provengono i fondatori di quella rivista che agli inizi degli anni novanta si propone come la Bibbia della ‘rivoluzione digitale’: Wired.

Attivi dalla metà degli anni sessanta, ancora nel 1990, i Dead, con 17 milioni di dollari di guadagno, sono secondo Forbes al ventesimo posto della classifica degli uomini di spettacoli più ricchi. Oggi, a cinque anni dalla morte del loro leader, il gruppo non è uscito dalla scena. Il suo giro d’affari  è difficilmente stimabile. Da sempre il fatturato, più che alla produzione discografica, è dovuto ai concerti dal vivo. Ormai rari i concerti del gruppo, frequenti sono le esibizioni dei suoi membri – sempre soprattutto nella Bay Area di San Francisco.

Quello che qui  ci importa sottolineare è come il modello di creazione del valore dei Grateful Dead abbia largamente anticipato –potremmo dire anzi annunciato– il funzionamento della new economy. La creazione di ricchezza è il frutto derivato della attiva vita di una comunità, che si allarga a cerchi concentrici: i membri del gruppo, il loro stretto intorno, i fans più fedeli –i Deadhead–, poi coloro che non mancano mai a un concerto.

A partire, dai concerti –feste, occasioni di incontro– i Deadhead, tra i primissimi, hanno scelto di vivere sulla Rete la loro relazione sociale – dando vita a una comunità virtuale. Il business si fonda sull’esistenza di questa comunità. Una ragnatela, appunto, che come il Web si allarga in modo apparentemente disordinato, coinvolgendo industria discografica, organizzatori di concerti, affari al confine della legalità –come la lobby della marijuana–, meritorie organizzazioni senza scopo di lucro –la Rex Foundation, finanziata dagli stessi Grateful Dead, finanzia il reinserimento di ex carcerati–. Il sito ufficiale del gruppo –www.dead.net – presenta con orgoglio link a The Electronic Frontier Foundation (www.eff.com ) e a The Center for Technology and Democracy (www.cdt.org ). Yahoo censisce oggi 182 siti direttamente dedicati al gruppo e alla sua storia.

Un 'modo di pensare', fondato su un uso 'libertario' delle tecnologie, capace di trasformare le idee in ricchezza sociale, che è figlio della vecchia storia degli Stati Uniti. Sempre il mito della nuova frontiera:  pionieri in cammino verso l'Ovest, o verso nuovi mondi virtuali. Ciò che negli anni sessanta  e settanta si cercava nelle droghe, si cerca oggi sulla Rete. Sempre nuovi territori vissuti come terra promessa. 

Una nuova economia può crescere solo se esiste un tessuto sociale. Prima fans e membri di una comunità; solo dopo consumatori.


[1]
Questo contributo è la rielaborazione di L'eredità di Jerry García,  paragrafo iniziale del paragrafo iniziale  di  Il 'servizio' nell'era di Internet mio contributo già presente in Bloom! Per la cronaca, nel Sommario risulta datato al 1998 – ma si tratta in realtà di un testo scritto nel 1995. Molta acqua da allora è passata sotto i ponti,  le cose già scritte mantengono un loro valore ma possono essere meglio interpretate ed elaborate. Come sa chi si muove sulla Rete –e come già teorizzava molti anni fa Borges–  quasi tutto è già stato scritto. Ciò che facciamo, anche quando non ce ne rendiamo conto, è rielaborare contenuti già esistenti.

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