BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 17/05/2004

IC&T: ADATTIVA, UBIQUA E 'SENZA CUCITURE'

di Francesco Varanini

Per il boss della Hewlett-Packard, l’aggressiva Carly Fiorina, il termine è ‘adattivo’. Per Bill Gates l’aggettivo giusto è ‘seamless’, più o meno: ‘senza cuciture’. La società di consulenza Forrester Research parla di ‘organica’. Gartner, la rivale di Forrester, parla di ‘real-time’. IBM parla, restando forse più terra terra, di ‘on demand’. Altri parlano di ‘ubiquo’, ‘darwiniano’, ‘abilitante’.
Si sarà probabilmente capito: sono aggettivi che tentano di dirci come l’Information & Communication Technology cambia le organizzazioni e la società in senso lato.
Cerchiamo di guardare un po’ più da vicino di cosa ci parlano queste definizioni, colorite, un po’ ad effetto, come sono spesso le definizione dei futurologi.
Con la caduta del muro di Berlino, le tecnologie sono definitivamente liberate. L’utilizzo centralistico e governato (quasi sempre si tratta inizialmente di un utilizzo militare) è ormai solo uno degli usi possibili delle potenzialità sprigionate dalla tecnologia informatica e connettiva: pianeta cablato, collegamenti satellitari, incremento esponenziale delle capacità di memoria, miniaturizzazione e nanotecnologie. Mancano in molti casi le idee vincenti –‘killer application’–in grado di utilizzate le opportunità offerte dalla tecnologia. Ma in ogni caso si tratterà di mettere la tecnologia in mano delle persone, persone che in virtù della tecnologia saranno sempre meno ‘consumatori finali’ passivi e legati a comportamenti definiti dal centro. La tecnologia libera e pone ognuno al centro del mondo.
Anni novanta: la Rete è una forma assolutamente lontana dalla idea del Broadcasting, o della rete stellare governata da una grande organizzazione, che dal centro si allarga verso le periferie. La Rete è anarchica, piatta, con bassa soglia di accesso, potere autonomo in periferia. Ognuno può guardare la Rete dal suo punto di vista, considerandosene al centro.
Disordine, complessità non impediscono di fruire delle informazioni. Il motore di ricerca simboleggia un totale rovesciamento rispetto all’idea di ‘programmazione’ che governava l’accesso alle risorse informatiche al tempo del Mainframe. Gli operatori booleani attraverso i quali i programmatori, sacerdoti dell’Host computer, definivano gli accessi all’informazione, sono ora nelle mani dei singoli utenti. Chiunque può chiedere a quella gran macchina virtuale che è la Rete ‘estrai questa informazione and quest’altra, or, if, …’.
Non solo i sistemi informativi sono indispensabili al governo delle imprese. Più in generale, le relazioni sociali sono sempre più giocate tramite interfacce la cui progettazione è affare totalmente interno al campo dell’I&CT. Perciò la sigla emergente, che va oltre l’I&CT: IST, Information Society Technology. Ma l’IST non è un nuovo campo: è allargamento del campo già assoggettato all’I&CT.
Torniamo quindi a quei tentativi di definizione da cui siamo partiti.
L’Information & Communication Technology, non più governata da un solo standard, manzi fondata sulla convivenza di diversi standard, ci mette sotto gli occhi sistemi ‘adattivi’, sistemi complessi, in apparenza caotici, in continua evoluzione.
I sistemi informativi costituiscono un substrato pervasivo, onnipresente: Rete planetaria di reti, tra di loro tutte il un modo o nell’altro interconnesse; data base che potrebbero essere allocati in qualsiasi luogo, non importa dove, e che condividono e scambiano in continuo informazioni. Un sistema, appunto, ‘senza cuciture’, senza soluzione di continuità.
Ogni risorsa può essere resa disponibile quando serve, in ‘real time’, ovunque la risorsa sia allocata. Non conta più disporre di tutte le risorse in casa. Si tratterebbe di un corso forse insostenibile, ma in ogni caso non garantirebbe né la sicurezza, né l’unicità: i sistemi sono attaccabili, le stesse informazioni che mi illudo di aver ben protetto sono comunque disponibili altrove. Allora, meglio ragionare nella logica ‘on demand’: accedere di volta in volta, attraverso alla Rete, alle risorse che di volta in volta ci sono necessarie.

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