BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 05/07/2004

TAVOLA ROTONDA IMMAGINARIA SULLA LEADERSHIP

di Stefano Verza

PRIMO INTERVENTO

“La semantica della leadership”: Caronte Nocchiero dello Stige.

 

SECONDO INTERVENTO

“Il Ribelle”: il poeta cileno Neftali Ricardo Reyes y Basoalto (Pablo Neruda).

 

TERZO INTERVENTO

“L'arte del comando”: Napoleone Bonaparte Général en Chef de l'Armée d'Italie.

 

SINTESI CONCLUSIVA

Sigmund Freud: Fondatore della psicoanalisi.

 

 

PRIMO INTERVENTO: “La semantica della leadership” (Caronte).

Da tempo ormai immemore sento continue disquisizioni molto pretestuose sul tema della leadership. Osservate con molta attenzione le tre parole che in successione compongono il termine leadership: “lead”; “ade” e “ship”. “Lead” significa condurre, “ade” è il Regno dei morti e “ship” significa nave. Ecco allora che essere un leader vuol dire una cosa sola: condurre i collaboratori imbarcandoli sulla nave che li traghetterà nel Regno dei morti. Questo è il compito di qualsiasi capo che voglia essere un vero leader. Del resto i collaboratori hanno un fortissimo bisogno di dipendenza, che li porta a non saper resistere al fascino che può esercitare la chiamata al sacrificio. I collaboratori non hanno altro desiderio. Volete essere dei veri leader comunicate chiaramente questa mission ai vostri collaboratori o, ancor meglio, incidetela sulla porta del vostro ufficio, come ho fatto io. Mostrate la diapositiva, prego.

 

 

“PER ME SI VA NE LA CITTA' DOLENTE,

PER ME SI VA NE L'ETERNO DOLORE,

PER ME SI VA TRA LA PERDUTA GENTE.

GIUSTIZIA MOSSE IL MIO ALTO FATTORE:

FECEMI LA DIVINA POTESTATE,

LA SOMMA SAPIENZA E ‘L PRIMO AMORE.

DINANZI A ME NON FUR COSE CREATE

SE NON ETERNE, E IO ETERNA DURO.

LASCIATE OGNI SPERANZA, VOI CH'ENTRATE.”

 

 

SECONDO INTERVENTO: “Il Ribelle” (Pablo Neruda).

Oh Caronte, iracondo aspro nocchiero, mi permetto di dissentire. I leader dispotici non mostrano alcun reale interesse per gli altri: ritengono che strumentalizzazione e sfruttamento siano ciò che i propri collaboratori si meritano. Guardati un giorno da chi lascerai salire sulla tua barca, senza che alcun dubbio solletichi la tua mente, sol perché porta un ramo d'oro destinato a Persefone. Questo dono sarà il segnale che qualcuno si sottrarrà al richiamo di un tale leader, tentando di non seguirlo nel suo delirio, ma piuttosto di restare saldamente ancorato alla realtà. Ti dedico questa mia poesia, affinché tu abbia di che riflettere.

 

Caronte: io sarò uno scandalo sulla tua barca.
Mentre le altre ombre pregheranno, gemeranno o piangeranno,
E sotto il tuo sguardo da sinistro patriarca
Timide e tristi, sottovoce, supplicheranno,

Io andrò come un'allodola cantando lungo il fiume
E inonderò la tua barca col mio profumo selvaggio,
E illuminerò le onde dell'oscuro ruscello
Come una lanterna azzurra che illumini il cammino.

Per quanto tu non voglia, per quanti sinistri lampi
Mi lancino tuoi occhi, maestri di terrore,
Caronte, io sulla tua barca sarò come uno scandalo.

Ed esausta d'ombra, di coraggio e di freddo,
Quando vorrai lasciarmi sulla riva del fiume
Saranno le tue braccia a depormi come conquista di vandalo.

( Il ribelle . trad. a cura di N. Giannoni )

 

 

TERZO INTERVENTO: “L'arte del comando” (Napoleone Bonaparte).

Caronte e Neruda hanno appena esposto il loro pensiero sulla leadership in modo più che esaustivo. Devo dire che sono molto più in linea con Neruda. Detto questo, da uomo d'azione quale sono, il mio contributo vuol essere sintetico ed incisivo, pertanto mi limito a condividere con voi i tre insegnamenti che ho ricavato dalla mia esperienza di condottiero:

 

“ Non si può guidare un popolo se non gli si mostra un avvenire. Ogni capo è un venditore di speranze ”

 

“ Ciò che è difficile non è scegliere gli uomini, bensì dare a quelli che si sono scelti tutto il valore che possono avere ”

 

“ Un uomo che non presta attenzione alle necessità dei soldati non dovrebbe comandarli ”

 

SINTESI CONCLUSIVA (Sigmund Freud).

Ho invitato con piacere questi tre illustri relatori proprio per poter sottolineare un aspetto a me molto caro: esiste una dualità della vita psichica che è quella che si può evincere dagli interventi di Caronte, Napoleone e Neruda. Ovvero nella psiche umana convivono due princìpi opposti e complementari che governano la vita psichica: un istinto di morte autodistruttivo (Thanatos) e un istinto di vita (Eros). La pulsione di morte può essere mantenuta dentro di sé e provocare quindi comportamenti autodistruttivi, oppure essere diretta verso l'esterno. In questo caso diviene una pulsione distruttiva, che consente ad un essere umano di proteggere la propria vita distruggendone una estranea. Eros e Thanatos appaiono dunque e sempre inscindibili, forze costantemente all'opera nel fare e disfare la trama dell'esistenza. Per questo motivo nella lotta tra Eros e Thanatos è condensata l'intera storia del genere umano. Nessuna eccezione. Nemmeno per i leader.

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