BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 07/11/2005

IL PROCESSO DI CREAZIONE "IMPRENDITORIALE"

di Francesco Zanotti

L’obiettivo di queste brevi note è quello di rivelare la dinamica del processo di creazione imprenditoriale. Esso riguarda le imprese, ma anche i paesi, gli imperi e i rinascimenti.

Si comincia dall’impresa.

La nascita di una impresa

Il protagonista del processo che genera una nuova impresa è un particolare attore “trasgressivo” che viene chiamato imprenditore che si comporta sostanzialmente come un profeta che vuole realizzare le sue profezie.

Egli, partendo da un risorsa o da una opportunità non ancora sfruttata (una tecnologia per le imprese industriali), immagina un “prodotto” (che può essere, naturalmente, anche un servizio) capace di soddisfare esigenze che sono ancora latenti nella società.

L’imprenditore propone questo prodotto ed inizia un dialogo (non si propone di comunicare cosa ha già deciso, ma di ascoltare, mobilitare, far progettare) sia con l’ambiente esterno (con la società delle nuove risorse e delle nuove opportunità) che con l’ambiente interno (la sua organizzazione, cioè la sua rete interna di risorse ed opportunità,)che lo porta a far evolvere socialmente la sua proposta iniziale fino a generare un prodotto condiviso (perché costruito insieme)con il mercato e con l’organizzazione.

Detto diversamente, l’imprenditore di successo attiva un vero e proprio processo di creazione sociale di conoscenza. Una sua forte speranza genera una forte ed intensa progettualità sociale dalla quale nasce la nuova impresa.

E’ fondamentale comprendere il risultato che produce un processo di creazione sociale di conoscenza di questo tipo. Esso non attiva solo un nuovo scambio economico, ma crea un vero e proprio “universo antropologico” caratterizzato da una sua specifica visione della società che si manifesta attraverso quel particolare scambio economico. Si tratta di un processo di creazione sociale di conoscenza che costruisce, socialmente appunto, un’anima ad una risorsa o ad una opportunità.

In questo universo l’imprenditore (o il gruppo imprenditoriale) che ha attivato e portato a compimento il processo di creazione sociale di conoscenza ”incarnata” che ha generato l’impresa,viene riconosciuto come leader sostanziale perché ha saputo trasformare un “volgo disperso che nome non ha” in un popolo che si riconosce in un modello di società.

Questo discorrere porta a concludere che le dinamiche di successo delle storie imprenditoriali sono tutto il contrario di quello che la cultura manageriale insegna:

La nascita di un sistema Paese

Il tipo diprocesso che genera una impresa di successo ha generato anche il nostro attuale sistema paese. Gli imprenditori, grandi e piccoli, noti e sconosciuti, che hanno creato il miracolo economico italiano, (certamente in modo intuitivo ed autarchico, ma attraverso un dialogare intenso con il mercato) hanno immaginato una nuova società. E i loro prodotti e le loro imprese sono diventati la “incarnazione” di questa nuova società immaginata.

Ci si permetta una parentesi: se lo sviluppoè figlio del desiderio di una nuova società, allora la strategia della competitività così tanto osannata con la quale si pensa di ricostruire il nostro sistema paese, può anche sembrare tragicomica: immaginate i nostri padri che, guardando le macerie della guerra, si fossero posti l’obiettivo di far diventare competitive imprese eistituzioni che non esistevano più! Parleremo più avanti diffusamente (per demonizzarlo) del mito della competitività

Forse si può obiettare che oggi non siamo di fronte a macerie. Ma questa obiezione ha una risposta banale: se continuiamo a negare i desideri di una nuova civiltà che nascono ovunque presto le macerie torneranno a caratterizzare il nostro paesaggio. E già tutti ne hanno visto i presagi!

Certamente sono stati “facilitati” (forse sarebbe meglio dire: costretti) dalle macerie.

Oggi abbiamo la chance di farci guidare dalle risorse e dalle opportunità. E sarebbe sciocco attendere che tutto si ritrasformi in macerie.

La classe politica e la classe sindacale che hanno affiancato la classe imprenditoriale nel dopo guerra hanno vinto anch’esse una sfida imprenditoriale: non si sono date come obiettivo quello di migliorare il funzionamento dello stato fascista, ma di rifare uno stato radicalmente nuovo. L’esempio più lampante è stato quello della Costituente e della Costituzione. Anche le classi politiche e sindacali che hanno avuto successo hanno attivato processi di creazione sociale di conoscenza incarnata molto efficaci.

La creazione di imperi e rinascimenti

Il tipo diprocesso cheha generato il nostro sistema paese aveva creato imperi e rinascimenti.

L’Italia è sempre stata riconosciuta essere un popolo di poeti santi e navigatori. Che è come dire imprenditori dello sviluppo. Questi imprenditori dello sviluppo hanno sempre “lavorato” attivando e gestendo processi creazione sociale di conoscenza incarnata. Tutti gli imperi e tutti i rinascimenti sono stati generati non da processi di analisi e di scelta razionale (non da business plan razionali) , ma da vastissimi e partecipatissimi processi di creazione sociale di conoscenza incarnata!!

Ma cosa c’è dietro tutte queste storie? Vi una sintesi, non esplicitata, ma reale, di tutta quella che, per ora, definisco la cultura post-moderna.

Ed allora arriva il secondo obiettivo che coglierà solo chi arriverà a leggere fino a questo punto.

La sfida è banale a formularsi: ma ci accorgiamo che stiamo tutti annaspando professionalmente, socialmente, politicamente?

Vogliamo provare a smettere di annaspare e cominciare a costruire un futuro diverso? Se sì allora vi è cammino obbligato. Dobbiamo imparare e scrivere grandi storie. Non le piccole storielline delle nostre specializzazioni culturali. Quella che ho proposto è una rivelazione del come funzionano i processi di sviluppo che rivela anche il metodo per attivare il grande processo di sviluppo che porti a costruire un nuovo futuro etico ed estetico. Non va bene? E’ sbagliata? Allora mi attendo reazioni, contestazioni, controproposte. Va bene? Allora mi attendo azioni… Una azione potrebbe essere la seguente: ci si trova una sera per costruire un business plan per attivare una nuova consulenza di direzione che proponga alla classe dirigente una nuova cultura e nuovi strumenti per costruire sviluppo. Chi condivide questa proposta mi scriva.

Non vi saranno né azioni né reazioni? Allora significa che mi sarò spiegato molto male! Perché sono assolutamente certo che se sarò riuscito a spiegarmi bene vi dovranno essere reazioni forti di assenso o dissenso. Almeno da tutti coloro che non vorranno più un sopravvivere egoistico.

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