BLOOM! frammenti di organizzazione
Pubblicato in data: 18/11/2002

PERSONE & CONOSCENZE: UNA RIVISTA, UN PROGETTO

di Francesco Varanini

Su Bloom avevo parlato di una nuova rivista, Persone & Conoscenze, in data 23/07/2002. Voglio ora rendere conto dell’avanzamento del progetto. Perché ripeto, questa non è l’iniziativa di una casa editrice, non è l’iniziativa di una società di consulenza o di una scuola di formazione. Non può e non vuole essere l’iniziativa di una singola persona. E’ un progetto che nasce da una riflessione sull’evoluzione del ‘mercato delle conoscenze’ alla luce delle nuove tecnologie, sul diffuso bisogno formativo che caratterizza la società italiana, sulla cultura del management nel nostro paese. Riflessioni che ho condiviso con diverse persone, e di cui mi sono fatto portavoce portando avanti il progetto della rivista. Credo nell’importanza della rivista e nella fattibilità del progetto. Ma non voglio che resti il progetto di Francesco Varanini. Se devo esprimere i miei punti di vista, c’è già Bloom, ho spazio su diverse riviste, e posso sempre scrivere un libro. Persone & Conoscenze nasce come progetto trasversale, che coinvolge persone e istituzioni diverse.
Come da progetto, il primo numero è chiuso. Singoli articoli o il numero dell’insieme sono a disposizione degli interessati. Così come è pronta al decollo la macchina organizzativa.

Più o meno gli stessi concetti che ho ora sintetizzato li trovate esposti nel materiale che illustra il progetto della rivista, e che contiene la copertina ed il sommario del primo numero, materiale che è stato distribuito al recente Forum sulla Formazione di Somedia. (Se qualcuno vuole il depliant stampato non ha che da chiederlo, ma credo che basti la versione scaricabile in Acrobat che trovate allegata a questo contributo).
Di seguito trascrivo l’Editoriale del primo numero, che mi pare aggiunga qualcosa a quanto ho appena scritto.

EDITORIALE
di Francesco Varanini

Credo che ogni tanto si debba scommettere su una idea. Questa rivista parte da una idea, e da una scommessa.
Intercettiamo bisogni, cogliamo segnali deboli, vediamo emergere nuovi trend. Le nuove tecnologie cambiano radicalmente il modo di rapportarsi con la conoscenza; cambiano altresì le relazioni tra persone, sia sul lavoro, sia nel ‘tempo libero’. (E questa stessa distinzione tra lavoro e tempo libero, del resto, ha sempre meno senso). Il mercato del lavoro, oltre gli slogan ed i partiti presi, ci impone di accettare mobilità, flessibilità e autoimprenditorialità - non come astratti temi, ma come questioni che toccano le nostre personali certezze, la nostra vita, il nostro ruolo. La globalizzazione, oltre ogni presa di posizione politica, ci impone modelli estranei al nostro modo di essere, ed allo stesso tempo di obbliga a confrontarci con culture diverse, lontane dalla nostra. La complessità del sistema ci toglie la speranza di evoluzioni lineari, di sviluppi prevedibili a priori - perdono così valore gli schemi consolidati.
Eppure, in larga misura, continuiamo a comportarci come prima, come se nulla di veramente nuovo fosse accaduto. Come se sotto gli occhi il mondo non stesse cambiando.
L’orientamento a prendere le distanze dal mutamento in atto si fonda, credo, sul timore di ‘non sapere cosa fare’. In effetti, alla lettera, di fronte ad un quadro in continuo cambiamento è impossibile saper cosa fare. Si può però investire su noi stessi, incrementando la nostra capacità di leggere i segnali deboli, di individuare direzioni di azione, di indirizzare in una o in un’altra direzione l’evoluzione della nostra professionalità.
Al centro della scena stanno le conoscenze. La ‘scoperta’, la condivisione, la conservazione delle conoscenze. In termini stretti, si tratta dunque di porre attenzione alla formazione, intesa in tutti i suoi aspetti: ‘istruzione’ di base e superiore, pubblica e privata, formazione universitaria, formazione manageriale, formazione professionale. Si tratta però anche di riflettere su come le conoscenze sono rese fruibili n modo nuovo dalle tecnologie: Internet ci propone una nuova metafora, un nuovo modo di accedere alla conoscenza; e dietro i tecnicismi del Knowledge Management e dell’e-Learining si nascondono novità importanti.
Questa rivista parlerà dunque di come siamo tutti docenti e tutti discenti, di come possiamo avvicinarci alle conoscenze, di come possiamo farle nostre.
Questo è, nelle linee essenziali, l’idea di Persone & Conoscenze. La troverete descritta in modo dettagliato all’indirizzo www.personeeconoscenze.it.
Qualche parola ora sulla scommessa. Avremmo potuto fare una rivista per addetti ai lavori. Avremmo potuto proporre l’idea a una qualche Casa Editrice. Ma non credo abbia senso pensare, oggi, ad una rivista senza tener conto di come funziona il Word Wide Web: una enorme ricchezza è disponibile sulla Rete. A una nuova rivista non compete il ruolo di informare. Nemmeno, direi, quello di fornire letture autorevoli, ex cathedra (di riviste così ce n’è già qualcuna; anche se nessuna strettamente dedicata al tema della formazione e della gestione delle conoscenze).
Credo che una nuova rivista, in particolare una rivista dedicata a questi temi, no debba ‘insegnare’. Deve proporre possibili letture, nuove connessioni, stimoli alla costruzione di un personale percorso di avvicinamento al sapere.
Coerentemente con l’idea, nel far partire questa iniziativa, vogliamo seguire la via della rete, della comunità di pratiche che riconosce l’esigenza di un luogo di incontro e se lo costruisce.
Questo primo numero, dunque, mostra come la rivista può essere. Non è però il primo passo di una iniziativa editoriale già totalmente definita, che cerca clienti. E’ invece il segno tangibile di un progetto che cerca partner.

Aggiungo solo qualche parola per precisare quelli che ora mi appaiono i punti chiave. Questa non vuole essere una rivista per ‘addetti ai lavori’. Servirà agli addetti ai lavori leggerla, ma non si rivolge solo a loro. E’ di per sé una delle modalità di offrire ai fruitori ‘contenuti formativi’.
Quei luoghi di incontro tra strategie e tecnologie che ci siamo abituati a chiamare e-Learning e Knowledge Management, infatti, insegnano soprattutto due cose.
La prima: esistono oggi diversi media, diversi strumenti (diverse tecnologie) attraverso i quali si può fare formazione. La parola scritta che arriva a casa e nelle mani dei ‘discenti’ -la ‘formazione’ che si presenta sotto forma di rivista- è un modo che può proficuamente aggiungersi agli altri. All’aula, all’on-line.
La seconda: la metafora della Rete mostra che siamo tutti docenti e tutti discenti. Tutti apparteniamo ad una rete di conoscente, la alimentiamo e ne siamo alimentati. Si tratta quindi, e Persone & Conoscenze vuole contribuire a questo, di creare ponti: tra chi normalmente gioca il ruolo di docente e chi normalmente gioca il ruolo di discente, tra chi si occupa di management e chi si occupa di tecnologie, tra chi lavora nella pubblica amministrazione e chi lavora nell’impresa, ecc.
Tutto questo, in forma più completa e spero più chiara, lo trovate nel progetto visibile all’indirizzo www.personeeconoscenze.it.
Si attendono commenti, suggerimenti, proposte, critiche.


PRESENTAZIONE DEL PROGETTO

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